DEI
Bacchus, Mars e Venere
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- Bacchus, Mars e Venere
- In giro per la rete
- In Principio
- Politically Uncorrect
- Le tre leggi delle Divinità
- Ricerca Grafica
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un'ombra sul collegio
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disegni di Buscaglia
Per presentare al meglio il corposo cartonato contenente 124 pagine a colori, targato Bao Publishing e primo numero di una trilogia il cui secondo volume è già in lavorazione, abbiamo contatto Alex Crippa ed Emanuele Tenderini, che ringraziamo per la disponibilità mostrata.
Cliccare sulle immagini per ingrandirle.
In giro per la rete
Bao Publishing
Ankama Editions
Alex Crippa: il blog
Emanuele Tenderini: il sito
Emanuele Tenderini: il blog
DEI n.1: preview
In Principio
AlexLidea nacque (il passato remoto è dobbligo) anni e anni fa. Precisamente linput, il primo nucleo grezzo di ciò che sarebbe poi diventata la saga di DEI, risale addirittura alla seconda metà degli anni 90.
Io ero appena uscito dalla Scuola del Fumetto di Milano e mi frullava in testa questa idea malsana: cosha distrutto il mito degli dei greco/romani? Perché a un certo punto tutti hanno smesso di venerarli? In poche parole: chi li ha uccisi? Risposta: Gesù!
Zeus riesce a prevederlo e manda in missione Marte, Venere e Bacco nel futuro anno 0 per eliminare il Messia.. solo che ogni volta sbagliano epoca e uccidono altra gente.
Una commedia degli equivoci. "Blasfemie" a parte, mi piaceva lidea di un trio di dei in missione per salvarsi, tre archetipi assoluti (forza, bellezza, genio & sregolatezza) da muovere come novelli supereroi (gli archetipi moderni) in un contesto inventato.
Politically Uncorrect
AlexFinché non ho conosciuto Emanuele a inizio anni '00, questa idea è rimasta più o meno nel cassetto inalterata nella sostanza. Un disegnatore precedente aveva realizzato bozze e characters, ma da un lato il progetto non era ancora maturo né narrativamente sviluppato, dallaltro io ero troppo giovane e ingenuo per sapere dove sbattere la testa, a chi rivolgermi, a chi propormi.
Con Manu è scoccato qualcosa. Io ero più maturo, avevo alle spalle già qualche pubblicazione, stavo imparando a muovermi nel mondo del fumetto. E lui era una Lamborghini appena uscita dalla fabbrica: doveva ancora essere rodata e collaudata, ma si sapeva già che avrebbe fatto da 0 a 100 kmh in 4 secondi.
Manu era appena uscito dalla Scuola del Fumetto e già stupiva per la sua colorazione digitale (che di lì a poco lavrebbe reso molto conosciuto sia in Francia che in Italia) e i suoi disegni. Ciò che mi colpì di più era la sua versatilità grafica, che forse allinizio poteva essere confusa con incertezza stilistica ma in realtà era ricerca di una personalità, di un modo di lavorare, che continua ancora oggi senza sosta.
Questo divenire, questo "in fieri" costante, è la base della nostra collaborazione, è il motivo per cui è scoccata la scintilla con DEI.
Ma torniamo a noi.. Non vedevo grandi sviluppi nella prima versione del progetto, che per la cronaca si intitolava Gods in time. Tre dei che cercano il Messia in varie epoche ma sbagliano sempre bersaglio..un po ripetitivo.
Era necessario creare un vero e proprio mondo in cui muovere questi personaggi secondo regole e principi propri per essere prima di tutto credibili e poi, in base alle avventure che sarebbero scaturite da quel contesto, interessanti. È così che si costruiscono le storie. Così sono andato alla radice della divinità, senza tradire, anzi sviscerando, la mia idea grezza: come muore un dio? e come nasce?
Da qui le tre regole della divinità (sì, ho letto Asimov in gioventù): 1- un dio nasce quando un fedele crede in lui 2- più fedeli ha un dio, più è potente 3- un dio muore quando non ha più fedeli. Nella saga di Dei tutto ruota intorno a queste tre semplici regole.Le tre leggi delle Divinità
I - Un Dio nasce quando un fedele crede in lui.
II - Più fedeli ha un Dio, più è potente.
III - Un Dio muore quando non ha più fedeli.
Ho astratto il concetto base della mia idea primordiale e lho svincolato dalla rigidità di ununica e sola missione: i nostri eroi, indipendente dai nemici, dalle prove, dalle situazioni che affronteranno, dovranno sempre fare i conti con quelle tre dannate regole e agire, o non agire, di conseguenza.
Non sono certo il primo ad avere questa intuizione narrativa (vedi il romanzo "Stardust" di Gaiman) ma credo non sia ancora molto sfruttata. Nel mio caso ho spinto lacceleratore sul divismo puro, dio = rockstar, e di conseguenza sulla superficialità, arroganza, egoismo estremo dei nostri protagonisti.
Non sono affatto dei buoni in senso stretto. In realtà sono piuttosto odiosi. Si tifa per loro perché i loro antagonisti sono un po più odiosi... ma è uno scontro tra titani della stronzaggine! Ma anche in questo, tutto sommato, non sono stato originalissimo: se analizziamo bene la mitologia classica scopriamo che divinità importanti come Giove o Urano o Marte erano dei grandissimi figli di puttana dediti a tradimenti, omicidi, cannibalismo... ce nè per tutti!
Riflettevano esattamente tutti i lati positivi e negativi degli uomini, portati allestremo. Daltronde a crearli sono stati gli uomini.. Il politically uncorrect è nato lì!
Ricerca Grafica
EmanueleCome ha detto Alex cè stata subito una sinergia particolare tra lui e me, attorno questo progetto. Ne rimasi subito affascinato, (fin dalla versione in cui i 3 protagonisti dovevano viaggiare nel tempo per catturare Gesù) perché era una storia sufficientemente fuori di testa da permettermi di visualizzarla in uno stile non convenzionale.
Sono sempre stato molto "rigido" nel mio "apprendimento tecnico", ho sempre seguito degli schemi mentali ben precisi, DEI, allepoca, era quella "ventata di aria fresca" che mi avrebbe consentito di vivere il disegno (e lo studio di esso) in maniera più spontanea, più libera.
Sfortunatamente allepoca ero ancora molto giovane, in termini di esperienza. Avevo vissuto 3 anni scolastici molto intensi e la mia testa era ancora molto legata alle regole, alle convenzioni. Erano mesi in cui volevo, ancora, dimostrarmi che sapevo fare le cose "a regola darte", per cui non riuscii in pieno a centrare lobbiettivo.
Realizzai, si, delle tavole di prova da presentare a qualche editore francese ad Angouleme ma, sinceramente, non ero convinto che ce lavrei fatta a gestire lo stile che ancora immaginavo, ma che effettivamente non esisteva. Da li in poi fu un rincorrersi di test che furono, soprattutto, una vera e propria guerra mentale per me, che dovevo trovare la chiave per staccarmi totalmente dalle proporzioni apprese in ambito scolastico. Non ci riuscii e mi dedicai per molto tempo alla colorazione (100 Anime, Wondercity e via dicendo).
Dei passò in mano ad altri autori, ognuno riusciva a dare la sua visione interessante della storia, ma mi ricordo che ripetevo continuamente ad Alex: "tanto, prima o poi, Dei ritorna in mano mia, è un progetto MIO", perché sapevo che avevo un certo feeling con i protagonisti: li vedevo, li ascoltavo, ci parlavo, li conoscevo, ma non ero ancora riuscito a disegnarli.
Il fulcro dei miei problemi girava attorno aBacchus , che è il protagonista, ma è ciccione e basso, e non sopportavo lidea di dover gestire un Dio protagonista brutto. E chiaro, il riferimento visivo più corretto era sicuramente John Belushi in Animal House, ma a me quellattore è sempre stato antipatico.
Poi ad un certo punto vidi la luce, nelle sembianze di Jack Black. Finalmente avevo trovato un protagonista grasso che mi stava simpatico. Da li in poi la strada fu tutta in discesa, "codificato" Bacchus potevo costruirci tutto il mondo attorno. 10 anni sono passati, circa, dal primo schizzo che feci per Alex, alla pubblicazione del libro.
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