
Dampyr: l'orrore � tra noi!
Anteprima di Roberto Giammatteo
Anno nuovo, serie nuova. La Sergio Bonelli Editore inaugura il nuovo millennio cos� come
aveva salutato il vecchio, sfornando una nuova serie a fumetti: Dampyr. Noi di
uBC ne avevamo gi� parlato nell'ormai lontano mese di dicembre
dell'anno del signore 1998 (scorso millennio.. vedere l'anteprima di
Daniele Alfonso). Ora abbiamo deciso, come era del resto
nostro dovere, di approfondire il discorso appena accennato dodici mesi or sono (o gi� di l�).
Non potendo approfittare di mostre per poter incontrare l'ideatore della serie, ci siamo
visti "costretti" a scendere (o meglio per me geograficamente, salire) nella tana del lupo.
Avevamo dimenticato, per�, che i "lupi" erano due, visto che Dampyr � stato ideato dalla
premiata coppia Boselli & Colombo.
Entriamo timidamente nello studio dei due autori "milanesi. Le scrivanie sono messe una di
fronte all'altra, di fianco ad un ampia finestra che lascia passare qualche spicciolo di sole
rubato ai palazzi circostanti.
Qual � il genere di fumetto che intendete offrire ai lettori a partire dal prossimo
6 aprile, data ufficiale di uscita del #1?

cover del #0 - Alessandro Baggi (c)1999 SBE/Comiconvention
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Il nome DAMPYR, con questa strana assonanza che ricorda Vampyr, suggerir� a
molti una vicinanza con il genere horror. Ebbene, in un certo senso � cos�. All'horror, per�,
noi aggiungeremo molti altri ingredienti quali avventura, azione, mistero ed esotismo.
Cercheremo di esplorare nuovi orizzonti dell'avventura che il fumetto italiano, ed in
particolar modo quello bonelliano, non ha ancora toccato. Vedremo situazioni inedite come la
Russia post-sovietica o la Mitteleuropa. Cercheremo di recuperare, in questo modo,
la tradizione del fantastico europeo. Sar�, quindi, un horror mixato all'azione moderna, una
fusione fra il cinema gotico-espressionista, la letteratura fantastica tipo Hoffman,
Poe e Lovecraft e il cinema noir e d'azione sul tipo di Samuel Fuller,
John Woo, Jean-Pierre Melville (l'autore di quel capolavoro noir che � il
"Samurai", con l'inespressivo e gelido killer Alain Delon). Queste perlomeno sono
le nostre intenzioni.
Qual � l'ambientazione "temporale" che avete scelto per la vostra serie?
Siamo ai giorni nostri. Vogliamo calare il fantastico e l'horror nella nostra realt�, dare
l'illusione, anche grazie alla notevole documentazione visiva data ai disegnatori (Boselli �
un viaggiatore e in tutti i luoghi della serie � veramente stato- Nd.R), di trovarci realmente
nei luoghi ritratti e raccontati nelle storie. Se l'avventura ci porta a Berlino, quella
citt� � Berlino. Le vie sono quelle, i monumenti sono quelli. L'orrore e il pericolo sono
intorno a noi. Ci saranno anche dei momenti visionari e fantastici, con squarci nel passato o in
altre dimensioni, ma l'impianto della serie � realistico. Il nostro fantastico non sar� un
surreale gioco di scatole cinesi, dove il finale in fondo, non ha importanza anche se non ha
senso! Il surreale ci piace ma ne faremo pochissimo uso.. Il nostro fantastico avr� un inizio ed
una fine, una spiegazione logica, all'interno di un mondo dove si suppone l'esistenza di
creature fantastiche. In poche parole lo possiamo definire "il realismo nel fantastico".

Vignetta di Mario "Majo" Rossi (c) 2000 SBE
Da dove prenderanno il via le avventure di Dampyr?
L'inizio della serie, che all'origine era nata come una miniserie horror-bellica, � ambientato
in una guerra balcanica, molto simile alla guerra vissuta in questi anni. Questo potr�
disturbare lettori pi� tradizionalisti, quelli che amano l'avventura slegata dalla realt�. Come
gi� si � accennato, metteremo insieme, con un certo margine di rischio, situazioni totalmente
fantastiche (creature soprannaturali, vampiri...) con altre reali, descritte in maniera reale,
per esempio una guerra brutale e terribile. Questo sar� il punto di partenza del primo dittico
di storie. Dittico in quanto, nonostante il primo numero sia una storia a s� stante, ci saranno
un proseguimento, un approfondimento ed una conclusione sul secondo numero che, a sua volta,
aprir� nuove prospettive narrative.
Avete parlato dell'idea iniziale di costruire una miniserie horror-bellica; i primi due numeri
parlano di guerra. La guerra � rimasta comunque il tema dominante della serie?
No. Questi primi due numeri, ambientati in questa guerra gi� cos� terribile e per di pi� con
l'aggiunta di vampiri, saranno solo il prologo, l'incipit della serie. Si passer�, attraverso
l'evoluzione naturale del personaggio e della vicenda, come in un videogame su differenti
livelli d'azione, dalle nebbiose atmosfere del gotico che noi conosciamo, all'horror calato in
situazioni avventurose, come pu� essere una storia ambientata in Africa, o alla
situazione da cinema d'azione, come la Colombia dei narcotrafficanti.
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disegno di Maurizio Dotti (c) 2000 SBE
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Il fatto di parlare di guerre cos� attuali non vi spaventa un po'? Non credete che si possa
correre il rischio di cadere facilmente nella retorica o in altri luoghi comuni?
Leggendo le prime due storie si vede la guerra, si vede che � cattiva, si vedono i personaggi
prendere posizioni, per� non dicono mai che noi siamo i buoni e loro i cattivi. Non ci sono
buoni e cattivi. Tutti quelli che combattono sono cattivi. Tutte le guerre sono sbagliate, ma
non viene mai detto, si capisce. Noi siamo contro i falsi moralismi. Quello che � la guerra
dovrebbe vedersi dalle storie , quando della gente che non c'entra salta per aria al mercato,
� evidente che noi siamo contro la situazione che ha creato questo. Non ci importa sapere quale
guerra e delle due o tre che abbiamo vissuto in questi ultimi anni; non ci importa sapere chi
sono quelli che saltano per aria, il tutto � comunque sbagliato. Non troverete discorsi
moralistici nella serie, gli eroi stanno dalla parte del giusto, questo � evidente, sono eroi,
ma non stanno a fare discorsi. Nelle storie migliori anche Tex
non fa discorsi, agisce. I nostri eroi sono eroi d'azione. Ci saranno prese di posizione,
di tanto in tanto, ma senza retorica. Gli eroi di una volta avevano bisogno di retorica, perch�
erano senza macchia e senza paura. I nostri personaggi sono nobili perch� combattono per una
causa giusta, per� non sono poi cos� puri. Hanno una vita vissuta, hanno toccato il male e se ne
sono sporcati. Il nostro stesso eroe � in parte vampiro, quindi contaminato dal male; come tutti
noi, del resto, siamo contaminati dal male: nessuno � puro, e chi afferma il contrario mente.

Vignetta di Majo (c) 2000 SBE
Nelle vostre intenzioni, qual � l'uso che volete fare della continuit� narrativa?
Noi avremmo voluto impostare la serie come un videogame, ma tempi e modi di lavorazione del
fumetto non ce lo consentono. Dopo il primo dittico di storie, dal terzo numero in poi,
cercheremo di dare comunque una stretta continuit�, per cui a poco a poco, come l'eroe scoprir�
cose in pi� su di s�, sul suo passato e sui suoi poteri, come i suoi amici prenderanno coscienza
di quello che sono e che vogliono fare, cos� i lettori (ma anche gli stessi autori) scopriranno
cose nuove, personaggi nuovi, paesaggi nuovi. Avremo, cos�, vari livelli (ancora la similitudine
del videogame), altre avventure, in altri luoghi, molto diversi tra loro, ma sempre strettamente
collegati. Uno degli elementi di maggior continuit� sar� la ricerca del padre dell'eroe. Perch�
un vampiro ha messo al mondo quello che pu� essere un nemico della sua razza, un DAMPYR?
Il nostro eroe dovr� scoprirlo. A questo punto vi ho praticamente rivelato che DAMPYR �
una qualifica. Il DAMPYR fa realmente parte del folklore slavo ed � figlio di un vampiro
e di un essere umano. Non aspettatevi, per�, un mistero da feuilleton. Ci saranno delle
ambiguit� nei vari personaggi, delle psicologie abbastanza complesse, ma senza cadere nella
trappola del sentimentalismo. Nel numero cinque, dopo che il personaggio avr� preso coscienza
di chi � e di quello che �, vedremo per la prima volta la base operativa del nostro eroe.
Quindi ci sar� un punto di partenza da cui Dampyr si muover�?
Conosciamo benissimo il valore dell'iterativit�, della ripetizione, nel fumetto. Noi sappiamo
benissimo di poter trovare Dylan Dog a Craven Road; sappiamo
anche che quasi sempre troviamo Zagor a Darkwood e
Tex nella riserva Navajo. Ma i nostri eroi rifuggono da questa
quotidianit� in stile 87� distretto o Sherlock Holmes & Watson... Non li
troveremo sempre nello stesso luogo, anzi, pronti via!, ed al numero uno sono gi� in viaggio!
Resta comunque il fatto che avranno una base operativa dove di tanto in tanto li vedremo in
azione. L'iterativit� in Dampyr non sar� una cosa riconoscibilissima. A noi piace spaziare.
Parlate spesso di eroi e non di eroe al singolare. Allora il protagonista non � solo.

primo piano di Ralph Fiennes: non notate una certa somiglianza?
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I personaggi portanti della serie sono tre. Il protagonista si chiama Harlan Draka. Il
nome � un omaggio ad Harlan Ellison, uno dei nostri miti letterari, famoso scrittore di
fantascienza. Draka � un omaggio al Dracula di Bram Stoker, ma � anche il nome del
padre (che per� non � Dracula) e significa "L'ordine del drago", famoso ordine
cavalleresco medioevale a cui i vampiri rumeni erano molto legati. Harlan � un eroe.
Romantico e tenebroso, un bel tenebroso. � un duro. Pur avendo un passato tormentato ed oscuro,
non sta l� a pensarci troppo su. A noi piacciono i personaggi problematici tipo l'
Uomo Ragno, per�, dopo un po', ci stancano ed allora preferiamo che Harlan tenga i suoi
problemi per s�. Ogni tanto si confider� con gli amici (e con i lettori) ma non si piange
addosso, agisce. Praticamente � un eroe che pensa e agisce poi di conseguenza.
Il secondo personaggio � un uomo tutto azione, parla poco. Il suo nome � Kurjak. Ex
mercenario, decide di abbandonare le "sue" guerre per dedicarsi ad aiutare il suo amico
Harlan, un fratello per lui, nella lotta contro il male.
Il terzo personaggio � Tesla: una vampira. Ragazza carina, ma tosta, trasformata
in non morta da uno dei maestri della notte, un arcivampiro
(NdR: i "maestri" sono una vera razza aliena che ha creato tra gli umani degli schiavi,
i non morti; il tutto � molto differente dalle normali leggende).
Tesla � l'unica non morta che si sia conquistata il libero arbitrio, grazie all'aiuto di Harlan
e Kurjak, e da quel momento combatte al loro fianco.
Tra di loro ci saranno tipici battibecchi amichevoli, ma nessuno di loro � una "spalla" n�
tantomeno una spalla comica! Ognuno ha una propria personalit�, si stuzzicano e si sacrificano
l'uno per l'altro, tutti per uno. Sanno dov'� il male e dov'� il bene, ma nonostante tutto
ogni tanto hanno dei dubbi, come le persone comuni. Restano tuttavia degli eroi, persone al di
sopra della realt�. Avremo cos� delle storie corali con tutti e tre insieme, storie di coppia
(Harlan-Tesla o Harlan-Kurjak) e storie in cui Harlan agisce da solo. Beninteso, il protagonista
� Harlan...
Avete parlato di momenti visionari, squarci sul passato... Harlan ne sar� protagonista in prima
persona o si tratter� di flasback di cui � solo ascoltatore?
Abbiamo detto che la serie � ambientata nel presente, per�, grazie al fatto che i supervampiri
sono molto longevi, ci sar� un lungo passato da narrare, quindi in qualche modo vedremo questo
ricco passato. Il protagonista, ricordiamo, vive nel presente, ma avremo ad esempio flashback
sul passato secolare del padre.. Inoltre, avremo un altro personaggio davvero immortale amico
di Harlan, che vive a Praga nel "Teatro dei passi perduti" sulla misteriosa
isola di Kampa (a Praga l'isola c'� davvero, ma non cercateci il Teatro: � ben nascosto
a occhi umani).
Da chi � composto lo staff di autori di DAMPYR?
Cominciamo, naturalmente, da noi due: Mauro Boselli e Maurizio Colombo,
coideatori della serie e autori dei testi. I primi due numeri sono stati scritti a quattro mani.
Nelle storie di Boselli prevarranno avventure misteriose, fantastiche, oniriche, romantiche...
In quelle di Colombo avremo una prevalenza di avventure d'azione, belliche, drammatiche,
dinamiche... Nulla toglie che di tanto in tanto ci scambieremo i "ruoli". Passiamo ai
disegnatori. I primi due numeri sono stati realizzati da Majo (al secolo Mario Rossi - ex
Hammer). Ha uno stile molto particolare, adatto sia al realistico che al fantastico e al
visionario. Poi abbiamo Luca Rossi, autore dall'uso del bianco e nero molto efficace. Si
ispira certamente a Dino Battaglia, esattamente come Nicola Genzianella. Entrambi
hanno lavorato per la Xenia, per cui hanno realizzato riduzioni a fumetti di opere di
Poe, Maupassant e Henry James, dalle quali abbiamo capito che erano adatti
a realizzare quel fantastico europeo che piace a noi. Poi ci sono altri tre bonelliani:
Maurizio Dotti, il pi� realistico e avventuroso, e due autori in prestito ciascuno,
per ora, su una sola storia: Marco Torricelli, in azione su una "ghost story" ispirata a
Montague Rhodes James, e Stefano Andreucci, che sta lavorando a una storia di
streghe alla Dario Argento. Alessandro Baggi, dal tratto molto particolare e
kafkiano, e Giuliano Piccinninno, altro elemento della scuola salernitana, che per
l'occasione torna al fumetto realistico, completano per ora lo staff. Le copertine sono di
Enea Riboldi, che realizz� anni or sono quelle spettacolari di Indiana Jones e che
� gi� autore per la Bonelli di alcune storie di Dylan Dog.
Qual � il vostro sistema di lavoro adottato per i testi, visto che avete ideato la serie
in coppia?
Le prime due avventure le abbiamo scritte a quattro mani, passandoci la staffetta. Ma in genere
lavoriamo ciascuno sulla sua storia, raccontandoci e discutendo passo passo la trama e
rileggendola alla fine. Il coordinatore finale � Boselli.
Come si inserisce Dampyr nella continuity dell'universo Bonelliano?
Perch�, secondo te, l'universo bonelliano ha una continuity? Il futuro di
Nathan Never ha qualcosa da spartire con quello di
Jonathan Steele. A ogni modo, non mi pare che ci siano
controindicazioni per il presente: Dampyr pu� certo convivere con
Martin Myst�re, Dylan Dog e
Nick Raider.
Qual � il target di lettori che intendete raggiungere?
E chi lo sa? Tutti quelli che amano le stesse cose che piacciono a noi: la narrativa macabra,
il cinema fantastico e d'azione; le buone sceneggiature di una volta, come quelle di
Billy Wilder; la sophisticated comedy e i film noir; le storie di fantasmi e le storie di
vampiri; i viaggi e le scoperte in lontani paesi; le vecchie citt� oniriche, misteriose e
romantiche; gli artisti visionari come Bosch, Fussli, Bocklin,
Escher, Giger e compagnia;
gli scrittori visionari, maledetti e noir di ogni tempo e paese, da Dickens a Poe, da
Algernon Blackwood a Robert Howard, da Jim Thompson a Cornell Woolrich e James Ellroy; il
rock maledetto e la musica di Goran Bregovic; e naturalmente la misteriosa notte dove si
aggirano cose e persone strane con molte storie da raccontare. Ecco, il nostro target � la
gente a cui piace ascoltare quelle storie...
Ed ora una scorpacciata di tavole complete, Majo, Luca Rossi, Maurizio Dotti,
Nicola Genzianella, Alessandro Baggi e Giuliano Piccininno. Cliccate sulle immagini per vederle ingrandite.

disegni di Majo (c)2000 SBE
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disegni di Majo (c)2000 SBE
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disegni di Majo (c)2000 SBE
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disegni di Majo (c)2000 SBE
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disegni di Majo (c)2000 SBE
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disegni di Nicola Genzianella (c)2000 SBE
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disegni di Alessandro Baggi (c)2000 SBE
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disegni di Maurizio Dotti (c)2000 SBE
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disegni di Maurizio Dotti (c)2000 SBE
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disegni di Maurizio Dotti (c)2000 SBE
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disegni di Giuliano Piccininno (c)2000 SBE
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disegni di Luca Rossi (c)2000 SBE
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disegni di Luca Rossi (c)2000 SBE
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