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![]() ...cara, poiché i tuoi occhi \ color del cielo, \ poiché la tua voce, strana \ visione che sconvolge \ e turba l'orizzonte \ della mia ragione, \ poiché l'aroma insigne \ del tuo pallore di cigno, \ poiché il candore \ del tuo odore, \ ah! poiché tutto il tuo essere, \ musica penetrante, \ nimbi d'angeli morti, \ toni e profumi, \ ha, con alme cadenze, \ in sue corrispondenze \ indotto il mio cuore sottile, \ così sia! Paul Verlaine, da A Climene Rei Asaka, soprannominata Saint Just, è la figura più affascinante all'interno di Caro fratello. Esteriormente ricorda Lady Oscar, la figlia più famosa della Ikeda: entrambe bionde, longilinee, androgine. Il lato maschile prevale in entrambe le ragazze, al punto che Nanako dice di sentire sempre un odore maschile al passaggio di Rei.
Ma è il carattere di Saint-Just che la diversifica da Oscar, e che riesce a conquistare il lettore. Rei è indolente: la vita non conta nulla per lei, le sensazioni esterne non la toccano, le medicine sono una droga che alleviano i dolori spirituali e permettono di sopportare i ricordi.
Tuttavia, Rei Asaka sa anche essere vitale: per un breve periodo, Saint-Just si allontana dalle medicine e dall'alone di morte che la domina e si apre alla vita. E qui la Ikeda conferma la sua bravura: nella partita di basket, apice del "ritorno nel mondo " di Rei, lo sguardo torna vivace, ironico, concentrato, i gesti rapidi. E' solo una parentesi, certo, ma mostra l'incredibile sfaccettatura di questo personaggio così complesso. Saint-Just rappresenta il vertice del triangolo di protagonisti del manga: Nanako resta in disparte, e osserva le azioni di Lady Miya, il secondo vertice, e Kaoru, il terzo. Ciascuna delle tre figure rappresenta un aspetto della vita che Nanako è costretta ad imparare nel suo intensissimo primo anno al Seiran. Rei è quella che la turba maggiormente, proprio per la mancanza di definizione, per il suo essere così sfuggente: lei è un "demone che parla con aspetto divino", lei è una teppista, una sportiva, un'amica, un'amante. Rei è tutto questo e altro ancora. E la morte è l'ombra che la segue sempre e vela i suoi occhi. Descrivere e capire Saint-Just è davvero difficile: la Ikeda non ha solo creato un personaggio, bensì ha dato vita ad una donna inaccessibile e perturbante.
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