![]() ![]() |
||
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | ![]() ![]() ![]() ![]() | |
![]() ![]() |
| ||||||
|
![]() ... servire la legge e proteggere gli innocenti... ... questo è il lavoro del poliziotto e qualcuno deve pur farlo. In questa semplice, ma altamente significativa frase, c'è tutta la filosofia di vita e di lavoro del sergente Rafferty, l'uomo che prima di Abraham Reginald King, insegnò a Nick Raider i rudimenti della carriera di poliziotto. L'incontro con il sergente Raf non avviene tra l'altro lungo le strade di New York o in qualche altra città statunitense, avviene lontano dagli States, in Vietnam, a Saigon per la precisione. È infatti nel 1971 che un giovane Nick giunge in Vietnam, quando ormai la guerra intrapresa dagli Stati Uniti volge al termine, e prende servizio presso il Criminal Investigation Department, il servizio di polizia non militare istituito in terra asiatica.
Rafferty è un uomo concreto, reso duro dalle asprezze della guerra, dalla realtà in cui è costretto a vivere,
dalla difficoltà di capire quello che sta succedendo intorno a lui.
Una delle prime informazioni, pillole di saggezza, che fornirà a Nick sarà quella che per fare il poliziotto non ci vogliono
cellule grigie, ma solo un testa dura, un poco d'intuito e soprattutto buone gambe. Raf è un uomo provato, stanco della realtà, che cerca di crearsi qualcosa di alternativo, come coltivare l'amicizia con una ragazza vietnamita, Lahn, domandandosi cosa farà quando la guerra sarà finita: porterà Lahn negli Stati Uniti? Cosa può offrirle come poliziotto?
Ma cosa aveva spinto Rafferty ad entrare in polizia? Come lui stesso racconta, inizialmente fare lo sbirro era eccitante.
Ti alzi la mattina senza sapere mai cosa ti riserverà la giornata... poi arrivano le vittime, ti accorgi che esistono. Solo allora ci si accorge che la gente soffre, ha bisogno di esser difesa, perché esistono persone capace di fare del male al loro prossimo ed il compito del poliziotto è impedire ciò o, se non ci si riesce, almeno assicurare queste persone alla giustizia. Medda descrive una figura di poliziotto triste, ma pienamente calato nella realtà. In alcune pagine, quelle iniziali, riesce inoltre a ricordarci il problema del reinserimento dei reduci dal Vietnam nel loro paese, quello che li ha portati ad una guerra ingiusta, senza un fine, il cui unico risultato è stato quello di rendere tanti soldati che hanno combattuto per la patria, degli estranei per la loro stessa patria. Sicuramente tanto di quello che Raf è riuscito ad insegnare al giovane poliziotto, lo ritroviamo in un Nick più maturo, temprato da quell'esperienza, che oltre a lasciargli diversi input di vita, gli ha lasciato anche la sahariana che tipicamente il nostro usa, abbigliamento destinato a Raf, che una morte prematura gli ha impedito di utilizzare.
|
![]() |
33| Cosa hanno in comune la barbara uccisione di due prostitute vietnamite, una uccisa a Saigon ed una a New York, a venti anni di distanza l'una dall'altra? Apparentemente nulla, ma ragionando qualcosa si trova.
Nel 1971 a Saigon viene barbaramente uccisa Nguyen Kuay, seguita qualche giorno, da Thuy Hoa, eliminata con la stessa
tecnica.
Mentre l'indagine prosegue, sul luogo del secondo delitto viene ritrovato un accendino con le iniziali R.C., ovvero
Robert Cimino, un ufficiale colpevole cinque anni prima dello sterminio di un villaggio sulle rive del fiume Mekong.
Venti anni dopo un delitto analogo viene commesso a New York, al numero 450 di Mercy Street, negli Slum di New York: la vittima è
una diciannovenne vietnamita di nome Mary Wang.
Kurtz riconoscerà le proprie colpe, ma non il proprio squlibrio (Mary è la figlia di Nguyen), accetterà l'arresto, cercando disperatamente
di evitare il carcere buttandosi da una terrazza.
|
|