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Scheda personaggio
Primo Piano
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Biografia

  Doña Manuela
Creata da Gian Luigi Bonelli
Unica apparizione: 1953
scheda di Vincenzo Oliva

Primo Piano


Quando nel 1953 Aurelio Galleppini da vita graficamente al personaggio di Doña Manuela Guzman - concepito dal "padre" di Tex, G.L. Bonelli - la leggenda vuole che egli si sia ispirato a Tea Bonelli, madre di Sergio. Ma questa è la leggenda...

Certo sembra essere che egli deve aver portato alla luce questo personaggio di splendida donna messicana avendo nella mente scolpita l’immagine di Gloria Swanson, regina del cinema muto anni ’20, esempio perfetto di dark lady, che non pochi turbamenti dovette aver dato a un Galep che usciva dall’infanzia per entrare nell’adolescenza (per tacere di Bonelli, che all’epoca del fulgore della diva traversava la sua adolescenza per approdare alla prima giovinezza). Gloria Swanson ha certamente regalato a Doña Manuela la propria bellezza altera, la propria sensualità pericolosa, quegli occhi capaci di far tremare le ginocchia di un uomo (se per paura o per ardore è un’altra questione...). Ma anche un’altra attrice di algida bellezza - e, in quel 1953, all’apice della fama - dovette intervenire nelle fonti ispirative del duo Bonelli/Galep: Veronica Lake.

(20k)
Dona Manuela
disegno di Galep
(c) 1953 SBE
   

Dunque una coppia di autentiche star hollywoodiane, interpreti magistrali dei ruoli da dark ladies, miscelate con sapienza dai "genitori" di Tex; ma anche l’archetipo simbolico della donna bionda e pericolosa, dalla fredda bellezza, dalla femminilità insinuante e portatrice di pericolo; tutto questo viene "costruito" addosso a Manuela Guzman che ha la "colpa" ulteriore di essere una messicana discendente di hidalgos spagnoli, quintessenza della decadenza infida e pronta ad ogni tradimento.

Con tutto questo per Doña Manuela il lettore non riesce a non provare un "amore" a prima vista. Magia della penna di Bonelli e del pennino di Galep? Certo, ma non solo. I contenuti simbolici del personaggio sono quelli giusti, Bonelli e Galep ci metteranno, da parte loro, una padronanza del mezzo fumettistico ed una forza drammatica inappuntabili nel rendere la donna.

Nei primi anni della sua vita editoriale, Tex ha affrontato un certo numero di avversari di sesso femminile (cosa che è andata scemando nel tempo, via via che si andava perdendo la forte carica iniziale di novità della serie); penso a Satania, alla sorella di Mefisto , ad altri personaggi minori; tuttavia nessuno di questi ha lo spessore psicologico di Manuela, la sua complessità: spessore psicologico e complessità assai rari nell’universo texiano, e sconosciuti anche ai due principali antagonisti del ranger: Mefisto stesso e Yama (meno a quest’ultimo). Non sembri un delitto di lesa maestà o un voler diminuire le figure degli arcinemici di Tex: Mefisto non ha alcun bisogno di una psicologia dettagliata o di una personalità dalle molte sfaccettature: tutta la sua figura è un’esaltazione del grottesco all’interno del dramma: Mefisto deve essere un personaggio al di sopra delle righe, la sua forza, il suo impatto sul lettore risiedono lì.

Resta il fatto che Doña Manuela è una delle migliori e più complete caratterizzazioni psicologiche di G.L. Bonelli: crudele ma idealista (mix tutt’altro che strano od irrealistico); è una patriota, illusa dall’idea di un riscatto (oggettivamente di difficile realizzazione) del suo Messico, umiliato in passato dai texani. Orgogliosa fino alla superbia del suo passato familiare, tratta i suoi uomini come veri e propri schiavi e non si tira indietro dall’ordinare punizioni di efferata crudeltà (alleva alligatori....). Ingenua, come ogni idealista è (e ancora nulla vi è di irrealistico in questi tratti) sbaglierà completamente nel valutare l’attaccamento alla causa del Messico libero del bandito El Lobo. Catturata da questi, dimostrerà una dignità veramente da gran dama, senza cedimenti, commuovendo per il modo in cui - lei così altera - saprà sopportare ogni umiliazione.

Non può stupire a questo punto che Tex provi per la sua avversaria, oltre ad una ovvia dose di risentimento, anche un profondo rispetto della donna e dei suoi ideali e non stupisce che, a sua volta, pur bruciata da un odio per Tex - visto certo come simbolo di tutti gli odiati texani - anche Manuela finisca per provare ammirazione per l’uomo Tex e se non forse per i suoi ideali, sicuramente per le sue azioni.

Il personaggio della bella irredentista messicana è stato sicuramente tra i più interessanti e meglio riusciti antagonisti di Tex; pur in una sola apparizione, ha conquistato nella storia della ormai cinquantennale saga del ranger di casa Bonelli un posto di assoluto rilievo, e non sembri eccessivo attribuirle un’importanza - per la riuscita della serie - non troppo inferiore allo stesso Mefisto: sono i personaggi di questa intensità e veridicità drammatiche che hanno reso Tex quel miracolo editoriale che è, imponendone nei primi anni, la presenza fuori dagli schemi abituali del fumetto dell’epoca, in cui personaggi così fortemente caratterizzati erano rari.

E inusuale è anche la fine di Doña Manuela: nella resa narrativa, se non nel modus operandi. Come per tutte le antieroine apparse nella serie c’è la morte alla fine dell’avventura ad attendere la dama messicana. Tuttavia, per una volta, questo schema spesso banale e fastidioso, con il suo rappresentare la giusta punizione che deve spettare alla donna malvagia non risulta sgradevole (e da notare che nell’universo texiano la malvagità maschile può anche essere accettata e il "cattivo" sopravvivere; ma una donna criminale è vista come "più" colpevole di un uomo e le viene negata una fine diversa dalla morte). La morte è, per Manuela, una liberazione da una vita che non aveva più da offrirle una speranza di riuscita dei suoi sogni; per una volta gli autori di Tex colgono nel segno e non fanno uso di questa scontata conclusione quale espediente narrativo per l’affermazione di un messaggio morale.

Il tratto di Galep, ancora un po’ immaturo in quel 1953 - non ancora giunto alla piena padronanza dei propri mezzi espressivi - si esalterà nel raffigurare questa donna, riuscendo a donarle una gamma completa di atteggiamenti ed espressioni, permettendole di assumere vera e propria vita, attraverso il completo dispiegarsi di tutte le situazioni e gli stati d’animo da lei vissuti e la rappresentazione delle molte sottigliezze psicologiche di cui Bonelli ha intessuto la trama di questa avventura. Memorabile è poi il modo in cui Galleppini ha saputo ritrarre la morte della protagonista: una delle sequenze più memorabili della storia di Tex, con l’attenzione del lettore inchiodata su quel volto reclinato, sofferente ma ormai sereno, così magnetico da far risultare il testo assolutamente pleonastico.


Index Personale

Tex 1961|
17 Gli sciacalli del Kansas (G.L.Bonelli/Galleppini)

 



Biografia

1953| Chiamati da Carson ad indagare sulla morte di alcuni rangers ed altri crimini commessi da una banda che utilizza un medaglione con inciso un cavalluccio marino come simbolo di riconoscimento, Tex e Kit Willer (con il vecchio Carson che si unisce loro) sono vittime di un attentato dinamitardo da cui escono illesi e catturano i due attentatori.

Con uno stratagemma Tex fa evadere i due e mette loro alle costole il giovane Kit per poter sapere di più in merito alla misteriosa banda. Alle calcagna dei due dinamitardi, Kit giunge nei pressi di una grande hacienda, qui con un trucco che ne carpisce la buona fede, viene catturato da Doña Manuela Guzman, padrona della hacienda e che si rivelerà il capo di un movimento insurrezionale per il ritorno del Texas al Messico.

Liberato con grandi difficoltà il figlio, e sfuggito con i due pards ad un nuovo complotto ordito dalla messicana ai suoi danni, Tex si lancerà sulle sue tracce pronto a chiudere la partita.

La donna, intanto, avendo mal riposta la propria fiducia nel bandito El Lobo, viene da questi catturata. In un memorabile inseguimento della banda nel deserto i tre pards stermineranno il gruppo di El Lobo, ma non riusciranno ad arrivare in tempo a salvare Manuela Guzman. I due avversari, la cui stima reciproca era andata evidenziandosi nel corso della storia, avranno un ultimo drammatico faccia a faccia nel quale la messicana rivela a Tex che gli Stati Uniti sono sull’orlo di quella che sarà la guerra civile.
 

 


 
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