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In Giappone la tradizione teatrale e quella dello shojo manga hanno un punto in comune nel teatro Takarazuka. Questa pu� essere considerata la fonte dei vari personaggi androgini presenti in moltissimi manga per ragazze.
Teatro e manga: due mondi paralleli Moltissimi shojo manga (fumetti giapponesi rivolti ad un pubblico composto prevalentemente da studentesse liceali) presentano personaggi femminili spiccatamente androgini, che si mostrano decisamente ambigui e indefinibili, al punto da creare non poca confusione agli altri personaggi e soprattutto ai lettori. Il caso pi� celebre (purtroppo venne portato alla ribalta dalla nostra stampa nazionale solo per essere demonizzato) � quello di alcuni personaggi di Sailor Moon, conosciuto in Italia forse pi� come cartone animato che come fumetto. Nel manga, Naoko Takeuchi, l'autrice, introduceva sin dalla terza serie una figura volutamente ambigua (Haruka Tenou, ovvero Sailor Uranus): pur essendo sicuramente una donna, gli atteggiamenti e l'abbigliamento erano quelli di un vero e proprio maschiaccio. Haruka � un personaggio molto forte, che domina la scena e che conquista il lettore e gli altri personaggi anche grazie a questa sua indefinibile natura. L'amicizia con Michiru (Sailor Neptune), talmente forte da sfociare in amore, � tratteggiata con delicatezza, e serve a definire ancora meglio questo personaggio cos� carismatico.
L'elenco, infatti, � lungo: storica � la figura di Lady Oscar, donna cresciuta come un uomo. Della stessa autrice di Lady Oscar troviamo Saint Just, altrettanto androgina e affascinante. Tra i manga pi� recenti, c'� la rivoluzionaria Utena, ideata dal gruppo Be Papas, proprio a modello di Lady Oscar. Le Starlight di Sailor Moon, gi� citate prima, sono tre guerriere che vivono sulla terra sotto mentite spoglie di ragazzi, comportandosi come tali. Insomma, l'elenco � lungo e variegato.
Quando, negli anni '70, il movimento femminista si propag� anche in Giappone, il gruppo divenne un centro di culturale alternativo, radunando scrittrici e intellettuali con idee innovative e progressiste. Ryoko Ikeda, mamma di Lady Oscar, nata proprio nella cittadina di Takarazuka, fu anche uno dei membri di questo ambiente filo-femminista.
Queste donne ambigue diventano delle vere dive all'interno della compagnia, e sono proprio loro ad aver creato lo stereotipo della donna forte e mascolina, ancora diffuso ed amato in Giappone. Ryoko Ikeda sostiene di essersi ispirata proprio a queste figure cos� carismatiche per creare la figura di Oscar, cos� come Naoko Takeuchi ha fatto per Haruka. Lo stesso Kunihiko Ikuhara, uno degli ideatori di Utena, sostiene di aver trovato nel Takarazuka uno spunto sia per la realizzazione dei personaggi sia per la sceneggiatura e le scelte registiche dell'anime. In Italia, un personaggio rapportabile a queste figure � senza dubbio Legs Weaver, anche se le origini della nostra agente Alfa sono sicuramente differenti da quelle di Oscar&co.
Il Takarazuka rappresenta quindi, all'interno del mondo teatrale, quello che lo shojo rappresenta nel mondo dei manga: entrambi sono interpretati esclusivamente da donne, rivolti ad un pubblico femminile, costellati da atmosfere sensuali e ambigue, con toni lirici e romantici. Se lo shojo arricchisce le sue pagine di merletti e petali di fiori, il Takarazuka risponde con scenografie sfarzose e floreali. I due mondi, quindi, sono strettamente connessi, e non � un caso che lo stesso manga Versailles no bara sia stato messo in scena, ottenendo uno strepitoso successo e contribuendo a creare lo stereotipo della donna mascolina.
Anche adesso, in Giappone, i giovani (e non solo) preferiscono l'ideale di donna forte, da cui farsi dominare. Le ragazze, poi, restano affascinate dal senpai di sesso femminile indipendente e androgino, perch� rappresenta ci� che loro non riescono ad essere. Quindi, personaggi di manga e cartoni con queste precise caratteristiche, non solo sono tranquillamente accettati, perch� caratterizzati da un retroterra culturale ben preciso, ma vengono anche preferiti e amati dal pubblico e dalla critica, al contrario di quanto accade in Italia, dove il bambino � considerato alla stregua di un idiota che si fa influenzare da tutto e tutti...attenti: se avete visto Kenshiro da piccoli, adesso potreste essere dei potenziali assassini!;-)
Ringrazio i Kappa Boys e gli approfondimenti da loro pubblicati in vari numeri della rivista Kappa Magazine.
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