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" I due volti della giustizia "

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Ghigna bene chi ghigna all'ultima vignetta!
recensione di Emanuele De Sandre

I complicati piani di Stefano Piani trasformano un geniale serial killer in una marionetta in mano a sordidi capoccia del Federal Bureau, e trasformano gli agenti Nick Raider e Marvin Brown in ignari burattini manovrati da un altro misterioso e ambiguo Mangiafuoco nascosto negli uffici della FBI...



TESTI
Sog. e Sce. Stefano Piani    

Una storia coraggiosa, che si prefigge, come gi� il titolo suggerisce, di esplorare le tante sfaccettature del contorto, e per tanti aspetti marcio, mondo della giustizia. Un'idea non facile da sviluppare all'interno delle canoniche 94 tavole di un albo mensile bonelliano: troppo poche per permettere al lettore di sentirsi coinvolto in entrambe le linee della narrazione.

"Una storia coraggiosa, che si prefigge di esplorare le tante sfaccettature del contorto, mondo della giustizia..."
   

Il primo filo narrativo � quello che vede Nick Raider e Marvin sulle tracce di un pericoloso serial killer, reo di aver seviziato con gusto numerose fanciulle in fiore. Un criminale estremamente intelligente: sa nascondersi, sa mascherarsi, e dopo qualche pagina veniamo a sapere che � riuscito a farsi proteggere dalla FBI come informatore, per poi sfuggire agli stessi federali.

Qui si innesta la seconda traccia: chi c'� dietro il programma di protezione del criminale Lenny Harleck? E perch� la FBI si dimostra cos� insolitamente collaborativa? E' l'altra faccia della medaglia insinuata nel titolo, la storia di un direttore e di un agente del Bureau di Washington che usano un uomo che � andato contro la legge (Harleck appunto) per prepararsi una carriera luminosa, ma facendo questo violano le regole interne dell'agenzia per cui lavorano. Ma � anche la storia di un misterioso signor nessuno, Frost, che all'apparenza si dimostra un uomo accerchiato e assetato di giustizia vera. Lavora per la FBI, � addirittura uno stretto collaboratore di quel Kerr responsabile di tutta l'operazione Harleck, possibile che sia una persona per bene, pulita?

A questo quesito risponde, con un inusuale twist finale, l'ultima tavola, che ci presenta un'ultima vignetta muta e significativa pi� di dieci pagine di dialogo: Frost sorride non visto quando un collega insinua che dall'allontanamento di Kerr sar� proprio lo stesso Frost a trarne vantaggi per la carriera.

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Frost ghigna compiaciuto: avr� una serra di piante di ficus
di Jann� (c) 2000 SBE

I volti della giustizia, allora, sono pi� dei due preannunciati? No, anche questo � il volto sporco, imbroglione, che approfitta delle situazioni di svantaggio altrui dopo averle provocate operando in modo assolutamente scorretto. Anche Frost adopera un'ingiustizia per avere vantaggi per se prima ancora che per avere giustizia.

Nick e Marvin, ignari di questo secondo risvolto, lottano coraggiosamente per le strade della citt�, mettono in pericolo la loro vita, ma a giovarsene sar� soprattutto qualcun'altro, altrove, che vuole stare pi� comodo, su una poltrona pi� larga, in un ufficio al piano superiore.

Un soggetto complesso, quindi, ma sviluppato troppo attorno alla detection dei nostri due agenti. Poco vediamo di Harleck in azione, pochissimo ci viene detto dell'ambiguo Frost, che certamente avrebbe meritato un approfondimento, come anche il rapporto tra lui e Kerr. Troppa indagine e in alcuni punti anche stucchevole nella sua ricerca di spiegazioni a ogni costo. Troppi personaggi di secondo piano chiamati in causa per far proseguire l'indagine, a discapito non solo dei suddetti approfondimenti, ma anche dell'azione pura e semplice, della quale in questo albo non c'� traccia.



DISEGNI
Mario Jann�    

Il tratto di Jann�, pur senza stupire, � funzionale alla narrazione, che obbliga alla caratterizzazione di moltissimi personaggi. Piatta la recitazione degli interpreti principali, ma questo in verit� aiuta ad apprezzare meglio la scena finale con il ghigno di Frost in primo piano, pi� che mai efficace e significativo. Buona la gestione dei chiaroscuri, perplessit� su alcune prospettive. A essere pignoli non ci piace l'interpretazione che Jann� d� di Jimmy, e il fatto che spesso ci siano troppi segni sui volti dei personaggi lontani nelle vignette in campo lungo. Globalmente un albo leggibile senza fatica, quindi buono.



GLOBALE
 

La storia parte da un'idea molto buona, ma poi sia il soggetto che la sceneggiatura sembrano perdersi un po' per strada per ritrovarsi poi nell'ottimo finale. Resta quindi il rammarico di aver visto troppo poco del dietro le quinte dell'intrigo federale e di aver visto troppo della normalissima routine dei nostri due agenti. Notare come da tutto ci� rimanga escluso il serial killer, motore primo di tutti gli eventi narrati. Molto bella la copertina, che permette di recuperare i punti perduti: profondit�, drammaticit�, la pioggia e il senso di impotenza che sale dall'immobilit� di Nick e Marvin. Commovente il fatto che non solo l'immagine di copertina rappresenti "quasi" una scena presente nell'albo, ma che anche il titolo abbia qualche attinenza con l'avventura narrata.
 

 


 
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