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" La rosa gialla
del Texas"


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Nick e Rose

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Tra Paris, Zurich e Manchester ci attendiamo un giro per l'Europa: forse è quello a cui ambisceRose, abile tiratrice che dalle fiaccole della provincia vorrebbe raggiungere le luci della ribalta;invece per lei si accenderanno solo i freddi neon di una prigione...

Non mi chiamo bionda
recensione di Marco Zucchi



TESTI
Sog. e Sce. Gianfranco Manfredi    

Ludica, goliardica, sensuale, provocatoria, casuale, legale, carceraria,violenta, misteriosa, retrospettiva,... tanti aggettivi per definire questa storia, apparsa sul numero di giugno,in corrispondenza del decennale delle testata.

Una ragazza di provincia approda in città: è abile con le armi, offre il suo numero ad un agente che da lei, carina,vuole ben altro. Per difendersi da lui (è la tesi dell'avvocato della difesa) lo elimina e nel liberarsi del cadaverecasualmente finisce dentro una operazione di polizia e viene arrestata, colta in flagrante, da Nick. La condanna è inevitabile e finisce in un carcere privato, dove ritrova uno sfidante alle armi da lei battuto anni prima: questi lefa conoscere la violenza del carcere e poi, per cercare comunque vendetta, le offre una via di fuga: fortunatamente arriveràNick a salvarla da lui e dalle sue, di lei, crisi.

Manfredi riesce abilmente a far
risaltare i vari stati
d'animo di Rose
   

Ovviamente una bella storia, trama lineare, ben congegnata, sceneggiata abilmente da Manfredi che riesce a fare emergerei diversi stati d'animo della protagonista sino all'ultima, stupendamente prosaica, tavola.

È una storia speciale: c'è l'aspetto di indagine della polizia, l'aspetto legale, il tutto condito da un prologo che già ci dicemolto, qualche flashback che ci svela i problemi e le ansie della protagonista (serial killer non volente: dove passa il suospettacolo sono diversi gli omicidi registrati), e non manca neppure la durezza e la violenza del carcere. Arrivo a dire che ritengo questa la più bella storia scritta da Manfredi per la serie.



DISEGNI
Corrado Mastantuono    

(13k)
Rose e Nick.
Disegno di Mastantuono.
(c) 1998 SBE
   
 
Una buona sceneggiatura risalta maggiormente in presenza di buoni disegni, altrimenti avrebbe qualchedifficoltà a mostrarsi appieno. I disegni di Mastantuono conferiscono quel tocco in più allastoria, tale da farla rileggere volentieri, per diversi motivi: il suo tratto alla Bernet, forse piùpulito (non ho scritto migliore: è una semplice distinzione), fa ottimamente risaltare l'atmosferagoliardica iniziale; conferisce sensualità a Rose mentre si prepara per andare all'appuntamentocon il suo possibile futuro agente teatrale; sottolinea la durezza della battaglia legale in aulae successivamente della vita carceraria; ci rende partecipi del passato ed infine rende al massimoil tormento interiore della protagonista nel corso della fuga finale.



GLOBALE
 

Storia diversa dal solito, fuori New York, dentro l'aula di un tribunale ed all'interno di un carcere: una storia bella, degna di uno speciale, perche' un poco fuori dall'ordinario, a cui pero' le 34 tavole in piu'non avrebbero aggiunto nulla.
Storia quindi degna di un albo del decennale, dove Manfredi addirittura usa delle didascalie (più che necessarieper sottolineare gli stacchi temporali) a dimostrazione della utilità di questo strumento (non per nienterivalutato, in maniera diversa, da grandi autori quali Alan Moore e Neil Gaiman). Disegni validi, chechissà quando mai rivedremo (quelli di Mastantuono, intendo!).

Due parole sui dieci anni di vita editoriale della serie Nick Raider: è una serie partita in sordina, con un gruppo di disegnatorivalido, ma di spessore inferiore se confrontato allo staff ad esempio di Magico Vento (staff che non dimentichiamolo ha fagocitato i migliori disegnatoridel gruppo di Nick Raider). Nonostante questo ha saputo crearsi la sua nicchia, di spessoresufficiente a sopravvivere in un ambiente dove tanti serial similari hanno ceduto ben presto alle dure leggi del mercato (leggi vendite tali danon giustificarne la permanenza in edicola). Tutto cio' grazie a dei testi validi, che pur nei limiti imposti dal genere hanno saputo affrontarediversi argomenti, anche scottanti. Un grazie quindi a Nizzi, creatore del personaggio, a cui nel tempo si sono prima affiancati poi sostituiti diversisceneggiatori, con proposte a volte complementari (leggi D'Antonio con i suoi coinvolgimenti dei comprimari), a volte innovative (lo stile delle sceneggiature di Manfredied anche un certo tipo di storie), a volte invece in linea con i dettami del suo creatore (Nogara).Un grazie quindi a tutti loro ed ai disegnatori per questi primi dieci anni di storie. Buon compleanno, Nick!
 

 


 
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