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Ritratto di un'adolescente
Riflessioni su Allegra, la teen-ager amica di Napoleone.
di Michela Savoldi

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Allegra.
Disegni di C.Ambrosini

(c) 1998 SBE
   
 

Una storia in cui il cattivo muore � un lieto fine inaspettato in un fumetto come Napoleone. Infatti, non � una morte convenzionale, con la quale, insieme alla vita, finisce anche l'esistenza. Come il seme biblico, al Cardinale, il Male per incarnazione, � necessario morire per germogliare di nuovo, e penetrare cos� all'interno della mente e della vita dei protagonisti. Il culmine della "storia di Allegra" � uno sparo, addio definitivo all'innocenza, attraverso il quale lo scopo del cattivo � raggiunto.

Il trapasso dall'infanzia all'et� adulta � il regno di sentimenti che hanno una forza e un'intensit� devastanti, dove si vivono le emozioni pi� meravigliose e terribili dell'intera esistenza. Allegra si trova in balia dell'inquietudine, di sensazioni contrastanti, indecisa se crescere o fuggire, quando improvvisamente la vita la pone ad un bivio. Ella scopre il dolore bruciante della perdita di un'amica e deve capire come affrontarlo. L'adolescenza porta spesso a credere che tutto sia bianco o nero, che la vita si a fatta di certezze assolute. Il comportamento di Allegra a questo punto della vicenda � legato proprio a questo aspetto: se esiste un dolore tanto forte, deve di certo esistere anche il Male che ne � la causa. Ci dev'essere una persona responsabile della morte della sua compagna e della disperazione che ella sente dentro. E Allegra vuole trovare costui, per affrontarlo e ucciderlo. Uccidendo, con lui, il dolore del mondo.

� un ragionamento semplice, forse ancora infantile, ma dal quale origina un progetto perseguito con un coraggio e una tenacia incomprensibili a chiunque abbia dimenticato i travagli dell'adolescenza.

"Solo i giovani hanno di questi momenti". Con queste parole comincia uno dei pi� bei romanzi sull'adolescenza, "La linea d'ombra" di Conrad. E racconta di come siano proprio questi colpi di testa, reazioni ostinate, che permettono ad un giovane di affrontare la vita. Importa poco se il Male esiste davvero, n� se esso � davvero il responsabile dei patimenti umani. Il punto cruciale � che � Allegra ne � convinta, e ci� le d� la forza, con uno scarto improvviso, di varcare quella linea d'ombra tra l'innocenza e il mondo.

Mente il Cardinale quando dice ad Allegra che premendo il grilletto ella non potr� pi� ritornare indietro. � passato da un pezzo il punto di non ritorno, fin da quando la giovane prende dal cassetto la pistola di Napoleone. � da l� che ella decide di vedere, di capire, di crescere. Con la forza che era mancata alla sua compagna di stanza.

Suona strano, semmai, che Allegra dichiari di volersi vendicare. � difficile che gli adolescenti parlino. Gridano molto, di rabbia e di paura, ma senza mai rendersi comprensibili agli altri. Del resto, sono loro stessi a non capire cosa avviene dentro di loro, e quindi a non riuscire ad esprimerlo in un linguaggio "convenzionale", accettabile. Infatti, per quanto Napoleone si prodighi, non pu� nulla per aiutare la sua piccola amica. N� Lucrezia, Scintillone e Caliendo possono mitigare la tristezza di Robespierre. Non c'� vocabolario comune, non sono paragonabili i linguaggi usati. Troppi e troppo grandi sconvolgimenti tormentano i loro animi. Cos�, in preda all'impulso del momento, Allegra e la sua pistola decidono di affrontare il mondo.

� un atto puro, ancora innocente. � il desiderio di cancellare le pene degli uomini, di guardarle negli occhi e di eliminarle dalla faccia della terra. Come una giovane Don Chisciotte, un "comico e spaventato guerriero" che parte alla carica senza sapere contro chi. O contro cosa.

"L'innocenza � qualcosa da cui il male � attratto" dice l'autore per bocca di uno dei personaggi. Il Cardinale, seducente e subdolo, guida la piccola Allegra, le spiana la strada, la asseconda. Per il puro piacere di corrompere la sua innocenza e, insieme, far del male all'uomo che odia.

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Allegra e il Cardinale. Disegni di C.Ambrosini
(c) 1998 SBE

Il vero colpo di scena avviene a questo punto, nella stanza d'ospedale. Quando Allegra scopre che il Dolore non ha un nome; non uno solo, almeno. Che non c'� un vero colpevole, che non esiste un responsabile della morte di Isabelle. Non il Male, ma la vita stessa l'ha uccisa. La folle carica di passioni e sentimenti l'ha schiantata.

Dal suo mondo fantasioso e onirico, Ambrosini manda una lezione di vita reale. Non c'� un solo colpevole, un responsabile unico del dolore di qualcuno. Ognuno, dentro di s�, sa che avrebbe potuto far di meglio. Proprio come dice il Cardinale, sono tutti colpevoli, buoni o cattivi. Anche Allegra.

Quando la piccola lo capisce, getta l'arma e si arrende all'impossibilit� della sua missione. Eppure, il Cardinale riesce ugualmente a far s� che ella riprenda la pistola e che spari, sia pure per salvare la vita a Napoleone. E mentre questo malvagio personaggio brucia sullo sfondo, sappiamo che non scomparir� mai pi� dalle menti dei protagonisti, n� lui n� il Male che egli incarna.
 

 


 
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