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Antico Giappone, Tecnodroidi, Giove, Il capitano Nemo e il Nautilus,
Magia e Scienza. Continuano le scorribande spazio temporali
di "Doppio futuro"...
Triplo futuro
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Il soggettone di quest'albo, veramente gigantesco e pieno di riferimenti ad altre storie, richiede una lunga analisi che possiamo dividere in tre parti... Passato. Alla visione della prima pagina viene naturale pensare "Oh no! riecco i giapponesi... magari siamo nel cyberspazio..." ma gi� alla pagina successiva ecco apparire un tecnodroide: "ma allora Selena � finit� qui!"... Per una volta per� i "giapponesi" non sono certo fuori posto: infatti, come si scopre, � stata proprio Selena a far nascere la cosiddetta "antica organizzazione", apparsa per la prima volta nel lontano 37 "L'orrore sopra di noi".
Sono andato a rileggere il 37 e molti passaggi sono molto pi� chiari solo ora, due anni e mezzo pi� tardi!!. Serra � infatti riuscito a costruire un grande affresco, diluito in anni di storie, e ancora non lo abbiamo visto tutto... Mi � sembrato giusto e utile ripercorre le tappe salienti che hanno portato a questo albo gigante:
Presente.
Avere costruito una specie di "storia del mondo futuro e passato"
portata avanti negli anni � sicuramente un merito che va riconosciuto
a Serra, ma contemporaneamene questo �, per i singoli albi, un aspetto negativo:
solo ora possiamo apprezzare l'insieme delle storie,
alla faccia delle affermazioni ricorrenti del tipo "questa storia
� assolutamente indipendente e pu� essere letta anche da chi
non conosce Nathan e il suo mondo": sicuramente pu� essere
letta... ma apprezzata no!!!
Spiegato il voto non-pieno, bisogna dire che il soggetto � comunque molto interessante e compete con quello del primo gigante: Serra riesce soprattutto a stupire il lettore fornendo un seguito dallo stile molto diverso dal gigante precedente. Apprendiamo quindi che Nathan sar� ucciso da Susan Connery (vedi 11/12 "Fanteria dello Spazio"). Dato per� che abbiamo visto un Nathan-vecchietto che racconta le storie degli almanacchi, Nathan non pu� essere "morto giovane". Non pu� nemmeno essere il Nathan-Nemo ad essere invecchiato per un particolare della storia dell'Almanacco 1996: il Nathan-vecchietto infatti racconta di aver appreso che Skotos aveva ucciso i suoi genitori solo quando aveva 60 anni, mentre la Connery lo ha ucciso sicuramente prima! Quindi ne deduco che l'anello temporale dei tecnodroidi dovr� sparire completamente e con essi anche la morte di Nathan (che magari morir� nella serie regolare nell'albo prima del prossimo gigante per poi ricomparire nell'albo successivo?). Speriamo comunque che non ci sia ancora dietro la macchina di Jinx vista nel team-up. Per altre considerazioni vedi scheda della storia. Futuro. Vorrei evidenziare la grande analogia tra i tre film della serie "Ritorno al futuro" e i due giganti usciti e il terzo che uscir�. L'analogia non sta nel contenuto (in comune ci sono solo i viaggi nel tempo) ma nella suddivisione in "capitoli": la prima parte sembra stare su da sola e si apre un possibile sviluppo solo alla fine (Doc invita Marty a partire per il futuro, mentre Selena scappa nel tempo); La seconda parte e solo interlocutoria e non ha una vera fine (Marty rimane in mezzo a una strada con un messaggio, mentre Nathan rimane con la storia a met� strada); Il terzo capitolo chiude tutto (speriamo). Titolo che suggerisco per il terzo gigante: "Il futuro colpisce ancora" :-). La sceneggiatura � impeccabile dal punto di vista stutturale, soprattuto se consideriamo la complessit� del soggetto e il lavoro svolto da Serra negli anni. Caratterizzato egregiamente il personaggio nuovo di quest'albo: Susan Strong. Un po' deboli per� alcuni dialoghi e il ritorno "just in time" di Selena.
Da ricordare la sequenza delle pag.82-92 in cui viene magistralmente reso lo sconvolgimento della vita di Susan: la guerra lontana vista alla tv (vedi "guerra nel golfo") e poi l'arrivo improvviso. All'interno le due stupende tavole "piratesche" a pag.84-85, con Nathan-Corsaro Nero che salva Susan-Principessa (mentre sulla nave vera dovr� salvarsi da sola).
Grande Alberti. Un gigante � sempre un opera mastodontica (e come va di moda dire "da far tremare i polsi"). Alberti mantiene alta in tutto l'albo la qualit� e caratterizza tutto con il suo stile molto personale. I tecnodroidi non sono facili da disegnare, ma Alberti li ha interpretati alla perfezione pur rispettando il suo stile. Veramente fantastici il lettering e i disegni, tutto in stile orientale, della sequenza alle pag.24-28, con il racconto del primo incontro tra Fujiwara e Selena. Bella ed espressiva Susan Strong, personaggio studiato da Alberti appositamente per l'albo. Le copertine del gigante saranno disegnate, come per i Texoni, dall'autore della storia e non dal copertinista ufficiale. Veramente molto bello il Nathan al centro della copertina, cos� come tutto il resto del "collage". Bello anche il simbionte spaziale che lotta contro il Nautilus che ricorda le astronavi aliene de "La guerra dei mondi". Piacevole l'idea della faccina di Nathan sulla costata dell'albo gigante che cambia a seconda del disegnatore di turno.
Chiudo questa recensione con due parole sulla "morale di fondo" del
racconto: "Essere in rete � un male, diventeremo tutti uguali".
Potremmo scrivere un papiro per controbattere tale affermazione,
ma andando questo ben oltre la recensione, ci limiteremo a poche
affermazioni per chi dovesse aver retto fino a questo punto:
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Serra ha proprio ragione: la storia presenta cos� tante simmetrie, riferimenti e ciclicit� narrative che riesce difficile cogliere tutto. I tecnodroidi che generano se stessi, grazie al paradosso temporale per cui Selena, figlia di Neos, risulta anche capostipite della razza... ancora i Tecnodroidi che in cerca della vittoria costruiscono da soli la loro sconfitta, generando gli antinanoidi... la contrapposizione fra forze del bene e del male, identificate con demoni (i primi tecnodroidi) e angeli (Gabriel)... le molteplici citazioni da J.Verne... il contesto della cultura giapponese... morte e rinascita di Nathan Never... Che altro? C'� tanta di quella roba che non si riesce a fare il conto! Forse lo sviluppo narrativo non sar� niente di particolarmente originale, ma comunque � realizzato davvero bene. Mi � piaciuta poco la trasformazione che i nanoidi provocano una volta iniettati in un corpo umano: tutto si svolge troppo rapidamente, appena pochi minuti (o cos� dice Selena), eppure, nel suo racconto, Fujiwara diceva "quella donna venne presa da terribili convulsioni.. durarono, penso, delle ore...". Ore o minuti? Mah! Ho trovato un po' debole la scena in cui Selena ritorna al futuro, proprio nel momento "giusto"... Accettiamolo come "scherzo del destino". Molto bella, perch� diversa dal solito, la figura di Nathan Never, non unico protagonista della storia, ma solo uno dei personaggi. Un'estremizzazione delle sue tendenze al "tenebroso & solitario" molto interessante. Per quanto riguarda i disegni questi non sono all'altezza di quelli del primo gigante, ma comunque notevoli e spettacolari, e con una grande variet� di ambientazioni, dal Giappone feudale alle megalopoli agli abissi marini. Non so quanta documentazione grafica abbia richiesto la realizzazione, ma immagino qualcosa di impressionante, soprattutto per quanto riguarda il matariale sul Giappone. Da notare che Alberti "osa" anche proporre un nudo maschile, esempio pi� unico che raro nei fumetti Bonelli. Ma ormai, dopo aver visto Topo Gigio sotto la doccia, niente pu� pi� scandalizzarci. ;-)
Volevo ricordare, a favore di chi non segue Star Trek, che i tecnodroidi sono stati ispirati ai Borg, i nuovi e minacciosi alieni dell'universo Star Trek (di cui Serra e' un grande conoscitore). Le analogie che hanno Tecnodroidi e Borg sono le seguenti:
Per finire, la simbiosi fra Ann e la tecnodroide ricorda un po' una nuova
razza di Star Trek, ovvero i "Trill": questi sono umanoidi, ma alcuni di
loro all'interno hanno un vermone (chiamato "simbionte") con il quale vivono
in simbiosi. Pero' non sono cattivi. :-)
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