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Uno studio in bianco e nero
di Daniele Alfonso

In questo articolo, vogliamo tentare una breve analisi tecnica di due tavole del settimo speciale di Nathan Never, e precisamente le tavole alle pagine 28 e 29, sceneggiate da Bepi Vigna e disegnate da Andrea Cascioli.

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La prima striscia di p.28 ha la classica impostazione bonelliana: � divisa in due vignette di dimensioni uguali. La prima vignetta (in esterno, di fronte) raffigura lo sceriffo che si avvicina all'albergo dei Dreamy. La seconda vignetta (in interno, di spalle) mostra alcuni criminali che si preparano ad accogliere "calorosamente" il nuovo arrivato.

Dalla striscia successiva, comincia il ballo. Il layout passa a tre vignette per striscia, ad indicare un aumento del ritmo della narrazione. Ora, in due striscie si trovano concentrate sei vignette, l'equivalente di un'intera pagina ad impostazione "classica". Notare che le due striscie hanno una struttura simmetrica. La prima vignetta � incentrata su uno dei criminali; la seconda � un primo piano di uno dei componenti della famiglia Dreamy (madre o figlio); la terza vignetta raffigura lo sceriffo (sempre in esterno). Nella penultima vignetta della pagina, lo sguardo di Jim Dreamy � rivolto ad una scena fuori campo (l'omicidio della madre, visto nella vignetta precedente): ad accompagnare lo sguardo del ragazzo, il bordo destro della vignetta � mancante. Questa � l'unica vignetta della sequenza ad essere scontornata, anche se solo parzialmente.

La sequenza prosegue alla pagina successiva. Poich� tutta la scena si sviluppa tra una pagina pari e una dispari, il lettore non � costretto a sfogliare per proseguire nella lettura: gli basta spostare lo sguardo. Ci� permette di mantenere la continuit� della narrazione, senza sgradevoli interruzioni.

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Le prime due striscie di p.29 riprendono la struttura a tre vignette, ma il qui il ritmo si fa frenetico e si perde la simmetria tra la striscia superiore e quella inferiore. Ora abbiamo solo un veloce succedersi di fotogrammi, in cui entra in scena un nuovo personaggio, il dottor Livesey, che complica l'azione, per poi portarla a conclusione. In due strisce, in cui gli unici suoni sono i colpi d'arma da fuoco e le grida di dolore, la scena si conclude.

L'ultima vignetta della pagina rappresenta "la quiete dopo la tempesta". Anzitutto, � una vignetta statica: l'unica idea di movimento � data dal fumo delle pistole che aleggia nella stanza. Secondo particolare, � una vignetta a larghezza doppia, che occupa un'intera striscia e offre al lettore una veduta dall'alto di quanto � successo, in aperto contrasto con la veloce scansione delle vignette precedenti. Terzo particolare, � una vignetta muta: dopo tutto il baccano di prima, il silenzio sottolinea la drammaticit� della scena. L'orologio in primo piano porta a chiedersi quanto tempo sia passato: pochi istanti, indubbiamente. Il bordo destro della vignetta � arrotondato, questo significa che il racconto di Jim Dreamy � terminato, e introduce il lettore allo stacco di tempo e luogo, che avviene tra una pagina dispari e una pari, dato che non c'� alcuna continuit� da mantenere.
 

 


 
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