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Stringhe di energia, basi spaziali con gravit� artificiale,
battaglie tra incrociatori stellari, astronavi con motori
a impulso e dispositivo di occultamento, comete aliene, gli Agenti Alfa...
Spazio, ultima frontiera
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Il bravo cronista non pu� non registrare che del "mondo" originale di Nathan � rimasto ben poco: gli autori agli inizi avevano impostato un mondo senza datazione, senza alieni. Dietro ogni angolo un dramma umano, atmosfere alla Blade Runner, tecnologia da futuro prossimo venturo. Ora Nathan ha un calendario che lo vede invecchiare 178 anni avanti a noi, lo ammiriamo sfrecciare nel sistema solare tra battaglie stellari, antigravit� e dispositivi di occultamento. Nathan ha combattuto i TecnoBorg frutto terrestre di anomalie temporali e ora si ritrova veri alieni sulla terra. Dietro ogni angolo una minaccia per il mondo. La tecnologia rispetto ai primi albi sembra aver fatto passi da gigante (anche se solo per alcuni). Il mondo di Nathan ha pian piano lasciato Blade Runner per assomigliare sempre di pi� a Star Trek. Ma contemporaneamente Nathan pu� ancora fornirci buone storie vecchio stile, come ad esempio "Midnight blues" (vedi recensione) in edicola proprio contemporaneamente ad Agenzia Alfa: c'e' n'e' per tutti i gusti! La trasformazione di Nathan � chiaramente dettata dalla necessit� di aprire la serie a nuovi temi da trattare man mano che il numero degli albi aumenta. Non vogliamo sostenere che questo cambiamento sia negativo, solo evidenziare che quest'albo lo mostra in pieno. Forse aveva ragione Vigna quando, parlando di questa storia due anni fa, diceva proprio a uBC (vedi Via Buonarroti) "Con Bonazzi sto lavorando ad una storia doppia che vedr� dei cambiamenti epocali nel mondo di Nathan. Saluteremo per sempre alcuni personaggi e ci affacceremo su nuovi universi". Ma passiamo alla storia: Bello l'avvio, con Vigna che nelle prime 30 pagine ci presenta i diversi personaggi e ci trasporta subito nello spazio, nella base Argo che sar� il teatro degli avvenimenti principali della storia. L'avvio culmina nell'apparizione a sorpresa di Helen, l'indimenticata (e rimpianta) segretaria di Reiser nei primi 6 numeri di Nat. Cosa ci fa nello spazio? Vigna, per avere un buon motivo per farla finire lass�, ci rivela che mentre lavorava per l'Agenzia Alfa studiava astrofisica: chi l'avrebbe mai detto? L'avvio si chiude sull'enigmatica frase "ma � un inizio o una fine? e tutti questi nuovi personaggi sono davvero tutti nuovi?". A questo punto Il lettore si dispone incuriosito a continuare la lettura. Entriamo quindi in una fase di chiarimenti sentimentali tra Jack e April e tra Nathan e Janine alternati all'evolversi della storia su Argo. I dialoghi sono in perfetto stile soap-opera ma portano almeno un po' di chiarimenti nella continuity sentimentale della testata, trascurata nell'ultimo periodo in diverse storie.
Con la partenza dei nostri a bordo dello Shuttle Skyhound, inizia la terza fase della storia, quella tutta azione. La base Argo � minacciata dalla cometa Lucifer ed un complotto dei servizi segreti impedisce l'arrivo di aiuti. L'elemento pi� interessante � l'ingresso degli alieni (veri) nel mondo neveriano. Per quanto riguarda la sceneggiatura, il montaggio delle vignette � pi� tradizionale rispetto alle storie recenti di Vigna "Cacciatori di virus" 69 e "Il vigilante" 82. Sono comunque presenti diverse belle tavole impostate su pi� strisce orizzontali, soluzione gradita anche al disegnatore, Bonazzi. A parte il montaggio, Vigna sceglie una narrazione fumettistica vecchio stile inserendo commenti didascalici oggi ritenuti solitamente superflui: nelle didascalie non abbiamo infatti i soliti pensieri pessimistici di Nathan o quelli di altri personaggi, bens� � l'autore a guidarci verbalmente soprattutto nello spostamento tra le varie scene con frasi tipo "torniamo all'agenzia alfa per vedere se intanto (..)" o "lasciamo jack e April e andiamo (..)". Consideriamo ad esempio pag.67 dove nella didascalia leggiamo: "allontaniamoci nuovamente dalla base Argo e andiamo a vedere come vanno le cose tra Nathan e Janine". Nella vignetta prima ci sono le persone nella base Argo, in quella dopo Nathan e Janine. Il commento sottolinea il passaggio, come se il lettore non lo capisse... Non � sbagliata la scelta in s� di inserire una "voce narrante" (anzi � abbastanza inusuale) ma il problema � ci� che la voce dice, il contenuto delle didascalie. Una scelta narrativa a nostro avviso deleteria che pesa per buona parte sul 4/7. Sempre riguardo le scelte di sceneggiatura sono da segnalare alcune piccole incongruenze fortunatamente non incisive sul nucleo della storia (l'esagerazione nella cancellazione dei dati del personale della base, il costo dell'operazione di salvataggio per l'Agenzia Alfa) che come al solito trovate, con altre considerazioni, nella scheda della storia. ![]() ![]() ![]()
Ottima prova di Bonazzi che affronta una mole di 286 tavole riuscendo a mantenere sempre alta la qualit� del suo lavoro. Praticamente possiamo citare come tavole sottotono solo quelle alle pag.112-114. Questo ci fa ben sperare per il gigante che disegner� per il 2000 con i testi di Piani: il gigante infatti � una specie di prova di resistenza per disegnatori vista la lunghezza :-). La storia presenta un gran numero di personaggi e questi sono tutti ottimamente interpretati. I numerosi elementi dell'Agenzia Alfa sono caratterizzati alla perfezione (e non per niente Bonazzi � un disegnatore storico della serie) a parte forse May, poco esuberante troppo dolce, per la quale Bonazzi fa un po' fatica a trovare una fisionomia stabile. E' innegabile che la forza di Bonazzi sta nell'espressivit� dei suoi personaggi, soprattutto nella comunicativit� e bellezza dei suoi personaggi femminili. Sarebbero troppe le tavole da segnalare, ma ricordiamo almeno i suoi Jerry Lone, gen.Power, l'ologramma-faccione di Rosinsky alle pag.76-77, la ritrovata Helen e soprattutto la piccola Sylvia (riportata qui a fianco nella bellissima posa di pag.243). Le scenografie sono sempre di alto livello e, anche se Bonazzi sembra pi� adatto all'ambiente urbano che spaziale, in questa occasione se la cava benissimo anche con le astronavi (ad esempio a pag.28 o 104). Quello che pesa a Bonazzi e non gli consente di arrivare al massimo dei voti � sicuramente l'assenza di grandi pagine d'impatto. Il suo tratto super-regolare non ci regala mai delle punte d'effetto anche nelle occasioni che Vigna gli fornisce dal testo come alle pagine 87 173, 187, 286-287: anche in questi casi di punta, quando si esce dallo spazio angusto dei corridoi e dai primi piani dei personaggi, Bonazzi realizza delle belle tavole ma non va oltre, non colpisce, non arriva alla spettacolarit�. Forse un limite del suo tratto che Bonazzi deve provare a superare. ![]() ![]() ![]()
Nel complesso una buona avventura, se non altro per la corposit� dell'albone: la storia � lunga e varia ed ogni lettore pu� trovare uno o pi� motivi di interesse. Un appunto: ancora una volta la storia "non si conclude" e apre spiragli a molti sviluppi futuri: lungi da me non riconoscere che questi sviluppi potranno essere interessanti, e bisogna riconoscere che quella di dividere una storia su diversi albi � sicuramente un'esigenza di un prodotto seriale. Per� in copertina sta scritto "Una storia inedita completa!". A mio avviso c'e' di che ricorrere al garante della concorrenza e del mercato perch� � quasi una pubblicit� ingannevole ;-). Solo chi segue la serie avr� il piacere di sapere come finir� questa la storia!
A parte gli scherzi, l'introduzione degli
alieni nel mondo di Nathan Never rappresenta
un momento molto importante: cosa c'e'
dietro la Porta Cosmica? Quale patto ha
stretto il rappresentante alieno con
i servizi segreti? Questi alieni sono
forse gli stessi che Nathan aveva visto
in giovent� (vedi almanacco 97)? Che fine
faranno i viaggiatori dell'Argo?
Ai posteri le risposte.
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