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Perfidi mutati o poveri derelitti in cerca di comprensione?
Il primo mutato non si scorda mai
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Stefano Vietti torna ai testi a 7 mesi di distanza dalla sua ultima storia per Nathan Never: "Incubo nello spazio" ( NN 79, 31%). La prima cosa che salta all'occhio � che la storia che Vietti ci presenta in questo numero non � molto diversa dalla precedente: ancora mutazioni, ancora esperimenti scientifici segreti che sfuggono di mano, ancora Nathan tirato nell'indagine da una persona vicina a chi � coinvolto nella questione, ancora Nathan rincorso da mostri in un ambiente chiuso. L'intreccio narrativo � per� piacevole, la storia offre diversi spunti da riprendere in futuro, vediamo in azione parecchi personaggi, tutti ben caratterizzati, il ritmo � buono... ma tutto lo sforzo tecnico dello sceneggiatore � vanificato dal pervasivo senso di gi� visto del soggetto. Eppure nello stesso mese di questo Nathan, � in edicola un altra storia di Vietti scritta per Martin Myst�re, molto originale e interessante ("L'albergo sulla scogliera" MM 195, 78%). Non resta che attendere le sue prossime prove consolandosi con i molti interrogativi lanciati dalla storia (forse un avvio delle nuove sottotrame neveriane che saranno sviluppate il prossimo anno proprio da Vietti): chi � il nero albino? cosa progetta Skotos? cosa far� la proteina aliena?
Soprattutto i personaggi sono a volte piacevoli a volte sgradevoli. Veramente negativa la realizzazione di Legs in tute le vignette, che scade spesso nel caricaturale (basti citare pag.80-81). A differenza del gigante, Simeoni riduce al minimo l'uso dei retini computerizzati. A parte questo, sono ancora valide le considerazioni fatte in occasione della recensione del gigante n.3, la prova precedente di Simeoni: ancora un 4/7 per l'ennesima prova altalenante. Appena sufficiente la copertina di questo numero, cos� come quella del numero precedente. Nel complesso, un'altra storia che di certo non si far� ricordare.
Per altre considerazione vedi la scheda della storia.
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