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Sog. e
Sce. Gianfranco Manfredi
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C'� veramente del magico in questo numero... Nessun gioco di parole, spero perdonabile, � pi� azzeccato di questo. Il soggetto � vincente
e credo sia stato sfruttato appieno. La tensione � lieve ma avvertibile.
La storia � realizzata con ordine: il clima si fa subito arroventato, grazie a questa figura strana e affascinante chiamata Whopi.
L'unica cosa che non mi � piaciuta affatto � il finale con lo psicodramma di gruppo: intendiamoci, l'idea non � male, ma una volta tanto in questo numero si avverte
un'accellerazione nella cadenza degli eventi probabilmente dovuta alla fine delle 98 pagine...
Fascino e Morte.
Whopi � tra gli uomini.
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D'effetto l'apparizione di Magico Vento: in poche vignette Manfredi ci dice qualcosa che riguarda il sesso vissuto nel villaggio sioux,
e ci conferma ancora una volta il significato del nome dato a Rifiuta-di-Smettere... Ed ancora, riuscita in pieno la breve sequenza che ci mostra il simpatico personaggio di Cavallo
Zoppo che impartisce una sgradevole lezione al giovane Piccolo Castoro, aspirante sciamano.
Non � tutto rosa e fiori: se da una parte l'uso di stereotipi western, soldati violenti e ubriachi, pu� essere comprensibile, dall'altra non convince molto il comportamento di Vargas, il proprietario della rivendita di liquori e del tenente Newton: semplicemente cattivi e ottusi ma soprattutto maldestri, troppo.
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Corrado Mastantuono
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Questa prova mi lascia abbastanza perplesso. La sequenza d'apertura della storia, con la pioggia e la diligenza � splendida. Come lo sono quasi tutte le sequenze nella penombra ma alcuni primi piani mi hanno deluso: le espressioni di rabbia o le reazioni sono esagerate con quegli "occhi di bue" inguardabili.
Non capisco, c'� sicuramente, nell'ambito del disegno, dell'incompetenza da parte di chi scrive e questo non � poco visto che si parla di fumetti. Ma a voi questo numero � piaciuto?
La copertina mi piace, con Whopi in trasformazione. Belli anche i colori
La metafora della rampa di lancio non pu� che continuare e questa volta credo che sia stato fissato un pezzo solido.
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