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Sog. e
Sce. Gianfranco Manfredi
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Funesto benvenuto trova Magico Vento con l'amico Poe al villaggio Sioux dello sciamano bianco.
Manfredi racconta con mestiere abitudini indiane, guardando pi� al cinema crepuscolare anni '70 piuttosto che ai Navajos di Tex.
La storia � lineare, forse anche troppo ma scorre piacevolmente, portandoci per mano in questo villaggio indiano.
Gli spunti per discutere sono tanti: mi soffermer� su quello, a mio avviso pi� importante per l'intera serie, la morale di Magico Vento:
Non punisce il vero colpevole, condanna comunque la vittima in nome di una pace ritrovata:
un eroe questo Ned Ellis che insegue ci� che � giusto piuttosto che la giustizia...
Crepuscolare e lugubre.
Il West si fa sempre pi� cupo.
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I dialoghi alternano tensione e disperazione ad allegria ed umorismo. Bellissima la figura dell'indiano
Heyoke, Uccide-se-stesso e splendido il duetto con Poe che si conferma elemento fondamentale della serie
pur essendo utilizzato in questa storia solo marginalmente.
Dove va questa nuova serie � ancora presto per dirlo ma si conferma in
questo numero un autore, Manfredi, che non riesce ad intrecciare
impeccabilmente tutti i fili della trama. Si ha cos� l'impressione
d'imbattersi in situazioni che sembrano slegate dal contesto narrativo.
In questo numero un episodio su tutti, Lupo Nero, che tra l'altro
rappresenta la sequenza d'azione principe di tutto l'albo.
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Giuseppe Barbati, Bruno Ramella
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Semplicemente splendida la sequenza nelle Terre Maledette e lo scontro con i guerrieri-albero.
Tratti cupi ed efficaci, anche se i volti dei personaggi non sempre sono all'altezza. Efficaci le sequenze
di dolore delle donne.
Disegni funzionali che non penalizzano affatto e che riescono quasi sempre, ma il volto di Magico Vento
non mi � affatto piaciuto, in particolar modo nell'episodio dell'evocazione dei morti.
Copertina Strepitosa!! Splendida prova di Venturi. Belli i colori e la tensione globale del disegno.
La rampa di lancio della serie ha ricevuto il secondo componente... Aspettiamo fiduciosi.
La delusione si limita, si far dire, alla sceneggiatura ed al soggetto: come dire, "un bel film, grandi effetti speciali, spettacolare.
Ma storia zero!!"... Qui i disegni sono buoni, come buone sono alcune sequenze ma tutto qui...
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