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Il ventitreesimo numero di Magico Vento � una godibilissima storia di pura
azione western, dove ancora una volta il recupero dei classici personaggi e
dei classici canoni narrativi di questo genere si accompagna a qualche
innovazione stilistica e soprattutto di affabulazione, regalandoci una
complessit� che davvero non apparteneva al genere, almeno fino a Ken Parker.
Una scrittura spietata
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A questo punto il rischio � solo nostro, ed � quello di ripeterci; d'altronde � davvero raro che una serie abbia un livello medio cos� alto, e riesca comunque a convincere anche negli episodi che non presentano niente di epocale per il lettore, se non il buon vecchio gusto di raccontare una storia, e raccontarla bene. In questo numero non muore nessuno dei personaggi principali della serie, non vengono svelati misteriosi retroscena del passato del protagonista, non si viene a scoprire che in realt� l'eroe seguito per quasi due anni � un clone. No. Niente di tutto questo. Eppure... Concediamoci un'analisi strutturale particolareggiata, per una volta, e vediamo come � scritto questo Magico Vento:
21� b: Rissa al saloon. 21� c: Ned osserva strani movimenti 21� d: La rapina 21� e: L'arresto dei rissaioli. 21� f : Poe ferma Milly.
22� b : Herbert ammazza tutti in prigione. 22� c : Scena di Ralf alla porta, con l'intervento di Ned. 22� d : Sparatoria tra Ned e Rivet. 22� e : Bust scappa. 22� f : Poe e Ned sanno da Milly che Herbert � a Denver. 22� g : Herbert uccide Bust.
Si pu� immediatamente notare la complessit� della scrittura: diversi i personaggi, anche quelli di secondo piano (ad esempio Milly) risultano assolutamente funzionali alla narrazione; frequentissimi i cambi di scena, in un ritmo di narrazione che gi� altre volte avemmo modo di definire sincopato, autentica esaltazione della tecnica del montaggio alternato; frequenti incastri narrativi, che specificano il loro significato solo pagine dopo (il delitto sul treno di Herbert per anticipare la scena finale e giustificare la sua disintossicazione; il sogno premonitore di Ned); ritmo assolutamente coinvolgente, con sapiente miscela di azione e parlato. Che dire di pi�? Tutti i fumetti dovrebbero essere scritti cos�, cio� bene. Indipendentemente dalla storia, dalle idee, da quello che si vuole dire... Semplicemente scritti bene, senza lasciare buchi di sceneggiatura, senza dimenticarsi particolari disseminati precedentemente, senza privilegiare il codice iconografico su quello verbale e cos� via. Il soggetto � avvincente nella sua dimensione di avventura, e la sceneggiatura � un meccanismo perfetto, che nulla lascia al caso e che tutto giustifica.
Ben pi� che nella valutazione di una storia, nella valutazione dei disegni agisce un ineludibile componente soggettiva. Certamente anche criteri oggettivi di validit� devono essere tenuti presenti, ma ci� che piace lo decidiamo comunque in base ai nostri gusti personali. E comunque, sia detto qua ancora una volta, le valutazioni sono davvero l'aspetto pi� esteriore per giudicare una storia o i disegni della stessa. In definitiva, gusti personali a parte, questa prova di Piccatto � da considerarsi riuscita, capace com'� di guidare il lettore in un plot con molti personaggi e ambientazioni differenti. Alcuni volti di Poe non ci sono piaciuti (pag. 27, terza vignetta), l'allucinazione di Herbert � parsa poco sfruttata pur essendo l'occasione per sfociare nel visionario (pag. 39-40 soprattutto), nelle scene di azione non tutti i personaggi risultano immediatamente riconoscibili (la rapina al treno alla pag. 16 e sgg.). In sintesi, per�, Piccatto disegna con espressivit� un'avventura ricca di tranelli figurativi, cavandosela ampiamente.
La copertina di Venturi ci � piaciuta molto: abbiamo trovato particolarmente adatti a catturare l'attenzione i particolari della mano guantata a terra e gli stivali, nonch� lo straordinario colore viola del cielo. Inoltre continua ad essere una carta jolly per Magico Vento la sua continuity, che non disorienta minimamente il lettore occasionale, ma che gratifica quello affezionato: il finale lascia intuire che nel prossimo numero si giunger� ad uno scontro diretto tra Ned e Herbert, e gi� il Giornale della Sergio Bonelli Editore ha promesso che si tratter� di un cambiamento, un nuovo inizio per la serie. E quando lo dicono in Bonelli non � come quando lo dicono altri... |
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