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EURAMASTER


uBC si occupa prevalentemente (ma non solo) di fumetti Bonelli. Nel mercato italiano dominato dalla Bonelli e dalla Disney, esistono comunque altre realt� editoriali. Con un bel numero di lettori e un ancora pi� impressionante numero di storie pubblicate, l'EURA editoriale � senz'altro la pi� notevole realt� imprenditoriale italiana oltre a quelle gi� citate.

EURAMASTER
di Vincenzo Oliva e Marco Migliori

L'EURA festeggia i suoi venticinque anni proprio in questo 2000.
Come dite? Siamo gi� nel 2001? E'vero: � con colpevole ritardo che ci occupiamo della principale novit� editoriale della Casa Editrice. Una novit� che non potr� non fare felici i non numerosissimi, ma senz'altro molto appassionati, cultori della BD e dei suoi volumi.

Infatti l'Eura, dopo aver festeggiato (a Giugno) con il volume celebrativo "Un giorno un Secolo" pensato appositamente per l'occasione del 25�, e realizzato dal sempreverde Robin Wood, e da numerosi affermati disegnatori, riporta in edicola da Settembre, la Collana EuraMaster.

Ribattezzata EuraMaster Tuttocolore, la collana si propone di ristampare in volumi cartonati monografici, storie di fumetti franco-belgi gi� pubblicati sulle riviste Skorpio e Lanciostory. Questa collana si affianca alla pre-esistente Euracomix (giunta ormai al n.150), che viceversa ristampa sempre su cartonato, prevalentemente fumetti argentini, anche loro gi� pubblicati su rivista.

La collana si segnala per l'ottimo rapporto prezzo/prodotto: un cartonato a colori da 10.000 � in Italia fa notizia. E merita una ampia segnalazione. uBC si occupa quindi di tutti i volumi sinora usciti, e consiglia caldamente la lettura di questo piacevole ritorno dei volumi cartonati in edicola.

Alpha n.1 "Lo scambio"
Alpha n.2 "Clan Bogdanov"

di P.Renard/Y.Jigounov
collana Euramaster n.1,n.5

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cover Euramaster 1
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cover Euramaster 5
Ha classe, savoir faire, ma pu� indossare abiti casual o sportivi con naturalezza grazie alla sua giovane et�. All'occorrenza ci si trova a suo agio, ma non frequenta abitualmente il Jet Set internazionale. E soprattutto non dice: "Il mio nome � Alpha".

No, Alpha ha poco a che fare con il nostro 007. Anche se � bello e le donne gli corrono letteralmente dietro. James Bond se occorre sa essere un vero figlio di buona donna per tutelare al meglio gli interessi di Sua Maest�. Alpha al contrario � capace di vendere dei segreti per garantire la pensione alla (bella) moglie di un transfuga della Stasi. O di innamorarsi pazzamente di una (bella) russa moglie di un colonnello del KGB. Il che non � ci� che ci si aspetterebbe da un promettente giovane agente della Cia.

Lo spionaggio (XIII, Alpha,..) � uno dei pochi generi di successo rimasti nella BD. A fronte del machiavellico e intricato XIII, Alpha presenta trame decisamente pi� semplici, ma anche pi� concrete della fantapolitica saga di Van Hamme. A parte la trilogia iniziale sulla mafia russa, le storie successive (5 pubblicate in Italia per ora) sono in continuity, ma indipendenti tra loro.

La relativa semplicit� delle trame (il tradimento � pur sempre all'ordine del giorno), si completa con lo stile dei disegni. Difficile restare insoddisfatti dal tratto realistico di Jigounov. Il livello narrativo delle vignette poi, migliora sempre pi� con il procedere della serie. I colori caldi ben si sposano con l'ambientazione e contribuiscono a creare l'atmosfera giusta, con il solo limite delle scene notturne, troppo serali e poco buie. Particolare che si ignora tranquillamente, presi come si � dalla lettura.

Una lettura appassionante e rilassante al tempo stesso. Il nostro agente, bench� giovane, � gi� qualcuno nella comunit� dei servizi segreti americani. Posizione che gli permette di essere protagonista della vicenda. Vicenda in cui l'azione � centrale quanto l'intrigo e le belle donne. Classici elementi che mostra una serie costruita per il successo. Ma forse ancora di pi�, � centrale per i lettori della serie il rassicurante disegno di Jigounov.

Jessica Blandy n.1 "Ricordati di Enola Gay"
di Dufaux/Renaud
collana Euramaster n.2

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E' bella, bionda, libera, dotata di una naturale eleganza ferina, nonostante sappia apparire sofisticata perfino quando � nuda, solo che lo voglia. E ha un problema: l'uomo che amava, Scott Mitchell, � stato assassinato, e lei ha tutte le intenzioni di mettere le mani addosso al gran bastardo che le ha rovinato la vita.

Lei � Jessica Blandy, e questo � l'inizio della sua lunga vita di carta e inchiostro, giunta ormai a contare non meno di 18 capitoli. Il primo, "Ricordati di Enola Gay", � stato ristampato nel secondo volume della rinata collana Euramaster.

A raccontarci amori, avventure, dolori di Jessica, sono Jean Dufaux per i testi e Renaud per il disegno. Minimale al punto di essere graficamente "povero", di mostrare figure umane apparentemente sgraziate, anatomie solo abbozzate, il disegno di Renaud (nom de plume di Renaud Denauw) non viene mai meno alla missione cardine di ogni racconto a fumetti: narrare al lettore una storia. Scenografie essenziali, volti sintetici, scolpiti a fissare nei tratti la durezza della vita e le sue emozioni pi� forti; Renaud lavora in estrema economia, per non distrarre il lettore dall'intricato corso degli eventi e da quanto agita il cuore e i pensieri della protagonista. Tuttavia, questa sintesi cos� estrema, questa leggibilit� perfetta, finisce per essere eccessiva, diventa prosaica. Il lettore non trova soddisfazione estetica nel tratto cos� duro dell'artista, e paradossalmente la lettura ne viene disturbata.

"Ricordati di Enola Gay" termina senza che il mistero della morte di Scott Mitchell sia dissipato, ma Jean Dufaux allestisce per i lettori una narrazione sul tema principale della memoria e della malinconia insita nei ricordi infelici del tempo passato. Prevale il non detto, l'allusione. Negli occhi di Jessica Blandy il lettore cerca gli echi della rabbia che prova, del male che sente, della sua forza interiore. C'� tutto questo, ma il velo dell'amarezza sembra coprirne i sentimenti.

Dufaux ci presenta via via i comprimari e i protagonisti di questa storia e del mondo di Jessica, da Gus, l'amico detective, a Robby, strano esemplare di poliziotto che parla di s� in terza persona; letale e brutale, stereotipato ma vivido e potente sulla pagina. E con loro tutti gli altri, realistica corte di uomini e donne che vivono, sognano, amano, muoiono e spandono sudore nella vita come in un fumetto al gusto di sale e di sole come Jessica Blandy.

Les Maitres de l'Orge n.1 "Charles, 1854"
di Van Hamme/Vall�s
collana Euramaster n.3

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Feuilleton di classe, saga familiare di impianto epico dove non si risparmiano sangue, lacrime, odii feroci, ambizioni smisurate, grandezze e i tradimenti pi� abietti. Un grande palcoscenico da melodramma pi� che da tragedia, al centro del quale l'autore - quel Jean Van Hamme al quale si debbono tante serie di successo - pone le complesse dinamiche psicologiche di una famiglia di imprenditori belgi della birra, i suoi "Maestri dell'Orzo", appunto. E ne immerge le vicende in quelle, pi� ampie, dei tempi in cui i protagonisti vivono. La saga degli Steenfort-Texel ripercorre (per i lettori della collana Euramaster � pi� corretto dire: ripercorrer�) la storia nella quale essi agiscono: politica, economica e sociale. Un grande affresco a fare da cornice, dunque, e al suo interno le storie personali dei vari membri della stirpe - anzi, della vera e propria dinastia! - che di volta in volta sono posti sotto la luce dei riflettori, con tutto il loro carico di fragilit� e di forza, con tutta la loro umanit�.

Sin da questo primo episodio, che ripercorre gli anni giovanili dell'iniziatore, del primo "Mastro Birraio", Charles Steenfort, troviamo tutti i meccanismi della saga in atto. Charles sembra riassumere in s� virt� e difetti dell'essere umano, come si conviene all'"eroe" - iperrealistico - di un grande epos. Lo vedremo perseguire il proprio scopo con una forza d'animo incrollabile, alla ricerca della perfezione assoluta, aliena da compromessi; e una volta raggiunto il traguardo, lo vedremo calpestare ogni sentimento - amore, amicizia, dignit� - con una facilit� che sgomenta; tutto in nome dell'ambizione. O forse della rivalsa su un passato di povert� e umiliazioni.

Sullo sfondo (ma neppure troppo), il Belgio della met� del XIX secolo. Tra capitalisti delle origini, indistinguibili dai feudatari medievali, ed operai abbrutiti da lavori e orari massacranti, Van Hamme narra la storia di una ribellione all'ordine delle cose. Ma una ribellione fondata su obiettivi materiali e non ideali, sulla pura rivincita personale � destinata - ci mostra l'autore - a rientrare nell'ordine delle cose: Charles trova molto pi� conveniente essere il principe ereditario del borgomastro De Ruiter, che non colui che lo abbatta.

E' un materiale difficile da maneggiare, il melodramma a tinte forti, e basta poco per eccedere e partire per la tangente. Van Hamme sar� sempre molto attento a non fare abuso dei sentimenti, lasciandoli svolgere con naturalezza, nonostante la ferocia con la quale si presenteranno in varie occasioni. Questo primo capitolo dei "Maestri", tuttavia, pecca appena di una messa a punto non ancora ottimale, e a volte il gusto della scena a effetto ha finito per prevaricare la linearit� della narrazione, come nella sequenza finale, con l'irruzione in chiesa di Adrienne, incinta e abbandonata al suo destino da Charles.

Limpidi, descrittivi, perfettamente adatti a raccontare la storia, i disegni di Francis Vall�s; ricreano ambienti, luoghi e fisionomie con la massima accuratezza, ma senza distrarre l'occhio del lettore. Con semplicit�, si viene raggiunti, in modo quasi subliminale, dalla ricostruzione di un intero mondo, e degli eventi che vi hanno luogo.

La vita all'abbazia, nel villaggio di Dorp, il lavoro di Charles e Franz Texel nella loro birreria scorrono con immediatezza sulla pagina: di vignetta in vignetta i volti e i sentimenti dietro quei volti, ci divengono familiari.

E non siamo che al principio!

Pin-Up n.1
di Yann/Berthet
collana Euramaster n.4

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Dottie � una ragazza giovane e bella. E' ingenua, Dottie, e romantica; ama il suo Joe, che sta partendo per la guerra; quella vera, quella grossa: la II seconda guerra mondiale.

Cominciano cos� le avventure di Dorothy Partington, detta Dottie; avventure "reali", che si dipanano sulle pagine del fumetto scritto da Yann e disegnato da Philippe Berthet, e "immaginarie": quelle che gli autori fanno vivere a Poison Ivy, il personaggio per il quale Dottie si ritrova a far da modella, alimentando la fantasia dei ragazzi al fronte, ma soprattutto del creatore della striscia di Poison Ivy, Milton...

I disegni morbidi di Berthet, felicissima commistione di tratto realistico e caricaturale - e arricchiti da colori pastosi e soffusi - sono un eccellente viatico per immergere il lettore nelle atmosfere di questo fumetto che si svolge tra tormenti d'amore, ambientazioni noir, scenari di guerra. E difatti, morbidi, ma dinamici come sono, essenziali e assolutamente chiari, descrivono accuratamente tipi umani pi� che personalit�, mostrando in pieno la natura teatrale di quest'opera, dove ogni personaggio recita una parte e vi aderisce in pieno. Per prima Dottie, la Pin up per eccellenza.

Gi� nel corso di questo capitolo d'avvio della sua saga, vediamo la timida fanciulla delle tavole iniziali lasciare il posto ad una donna decisa, forse anche un po' cinica; sicuramente pericolosa. Questa Dottie cresciuta sa ancora piangere, ma a quelle lacrime fanno seguito le azioni di una donna determinata.

La svolta avviene, appunto, quando Dottie presta le sue fattezze per il personaggio di Poison Ivy. Un corpo in cambio di un'anima: la dark lady Poison Ivy trasmette alla ragazza una parte del suo spirito notturno.

La recita si estende, dunque: da attrice del fumetto, Dottie diviene l'attrice che impersona la parte dell'eroina della strip, arrivando a immedesimarsi nel nuovo personaggio, fino a identificarvisi, in un gioco gustoso di rimandi metaletterari.

E recitano tutti, sul palcoscenico di Pin-up; chi, come Joe, fa il macho duro che poi si scopre tormentato di amore; chi invece, come Talullah, l'amica di Dottie, aspira al ruolo di femme fatale che l'ex ingenua le soffier� inconsapevolmente: non ne ha le risorse spirituali, � troppo volgare dentro ed � destinata a soccombere, nonostante Berthet le faccia dono di una caratterizzazione grafica a mezzo tra Joan Crawford e Veronica Lake. E con loro i soldati americani - sia i fantaccini induriti e disperati che gli aviatori, come al solito bambini troppo cresciuti e che si ritrovano un giocattolo mortale tra le mani - un vecchietto saggio e simpatico, una bella ragazza delle isole asiatiche... E Milton, che ovviamente recita da Milton Caniff.

Gil St Andr� n.1 "Una strana scomparsa"
di Jean-Charles Kraehn
collana Euramaster n.6

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Ha una splendida casa sulle alture di Lione, ha una bimba che sembra un angioletto di un affresco rinascimentale, ha denaro quanto ne basta per vivere con tutte le comodit�, e ha una moglie giovane, bella e terribilmente sexy.

Ce n'� in abbondanza per invidiarlo, vero? Eppure, bastano poche pagine e l'ultima cosa che si vorrebbe � essere al suo posto. Con la rapidit� di un lampo, la vita di Gil St.Andr� viene sconvolta da quell'evento imprevedibile, quell'elemento imponderabile che nessun buon borghese ritiene possa far parte della sua vita.

Una sera, sua moglie Sylvia esce di casa per comprare al volo una salsa alla drogheria all'angolo e... scompare! Cos�, inopinatamente. Con terribile semplicit�.

Fuggita? Rapita? O... peggio? Krahen a questo punto precipita il lettore in una storia ambigua e ad altissima tensione, dove l'azione lascia progressivamente sempre meno spazio all'introspezione, ma dove l'angoscia si mantiene costante. L'autore fonda l'architettura thrilling di questo primo episodio sull'altalena delle possibilit�, che volta a volta gettano Gil in una nuova e diversa fase di disperazione. Poi una pista. E l'orribile sospetto che Sylvia sia caduta nelle mani del "maniaco della Barbella" un serial killer di quelli classici. Sospetto agghiacciante ma - ancora l'altalena - dietro la paura, la speranza che l'assassino non abbia ancora potuto farle del male.

Con l'aiuto dell'ispettrice Djida Feshaoui, Gil si mette sulla pista del killer; e le loro indagini hanno successo! St.Andr� e la bella ispettrice - l'unico poliziotto disposto ad aiutare Gil - risolvono il caso degli omicidi in serie, ma alla sua ultima discesa in basso, l'altalena delle emozioni colpisce ancora e arriva vuota: Sylvia non � nella tana del "maniaco della Barbella". N� viva, n� morta.

Appuntamento alla prossima puntata? S�, ma l'altalena ha ancora il tempo di risalire in alto portandosi appresso qualcosa: Sabine, la bambina di Gil, rapita anche lei.

Per questa storia dura, incalzante, angosciante, era necessario un disegno in grado di comunicare al lettore ogni piccola frazione di emozione e di paura, ogni minima variazione psicologica dei personaggi. Krahen vi riesce, con un tratto che non indulge alla ricerca del particolare virtuosistico; ma senza rinunciare alla gradevolezza estetica. Il disegno � dinamico, arioso, brillante, i volti sempre espressivi e ricchi di calore umano; le tavole sono dettagliate e permettono all'attenzione del lettore di soffermarsi minuziosamente ma senza rallentamenti su un'azione narrativa che viene scandita rapidamente.

Gil St.Andr� � una serie che i lettori scopriranno piacevole da seguire, come sicuramente impareranno ad amarne i personaggi: in primo luogo Djida e Gil.

 

 


 
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