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Durante l'estate appena trascorsa George Lucas era di nuovo in Italia per le riprese del secondo episodio di Guerre Stellari. Quale migliore occasione per presentarvi questa breve ma incisiva analisi del rapporto fra la miliardaria saga e i fumetti?
Star Wars: the Comics Connection
Fin dall’inizio l’obbiettivo del nostro regista preferito � fondere in un’unica opera questi elementi. Il suo colpo di genio del ‘77 fu l’andare a rovistare nell’oscura e pericolosa soffitta della memoria. Lucas adulto non mette in scena il Flash Gordon, o il Jeff Hawke, o il Tarzan che Lucas bambino divorava insaziabile...
Lucas aveva l’intenzione di riproporre quell’atmosfera da fiaba mitologica tipica delle grandi storie a fumetti tanto amate. Il Flash Gordon di Alex Raymond, tra tutte la sua pi� potente passione, gi� nel ’34 era una elegante rilettura del mito del Graal (cos� citato in Star Wars), con la sua fuga dalla Terra Desolata (la Terra) e il viaggio di ricerca della purezza e del rinnovamento in un mondo "altro" (Mongo), grazie alla forza di volont� e al coraggio interiore del protagonista. E il Superman di Siegel e Schuster era un nuovo Parsifal, nel racconto della partenza del (super)eroe dal castello limbo (Smalville) alla volta del corrotto Camelot arturiano (Metropolis). Il nostro regista visionario e barbuto coniuga al futuro i ricordi del suo passato, in un esempio cinematografico che � s� nostalgico, ma poi, a dispetto dei modelli, tanto ingenuo non �. Star Wars � la messa in scena di un ricordo, di un sentimento, ma con il rigore e quel perfezionismo Kubrickiano tipici del collezionista che non vuole tradire le emozioni del bambino che ha di dentro e che non vuole sciupare ci� che ha di pi� caro al mondo. Superman ed i suoi autori Jerry Siegel e Joe Shuster
Una sequenza, una sola: la Cantina di Mos Eisley... Chiaro: il Jeff Hawke di Sydney Jordan, con i suoi alieni grotteschi ma umanissimi. George Lucas riempie il suo film con tutto quello che aveva voglia di vedere su uno schermo. O di rivedere intorno a s�. I mostri, i robot, gli eroi del Film gli devono ricordare quelli che da piccolo lo facevano fantasticare sui comic books e sulle strips dei quotidiani. I grotteschi alieni del Jeff Hawke di Sidney Jordan
Lucas amava quelle storie che riuscivano a stimolare la sua avida fantasia di lettore. Il suo film deve chiamare a collaborare la fantasia degli spettatori in sala.
La stessa fase della preproduzione venne realizzata in maniera fumettistica... L’intera Trilogia � stata rappresentata per immagini dall’illustratore Ralph McQuarrie ancora prima delle riprese, per convincere i produttori dubbiosi ed incapaci di capire dove quel trentenne pazzo Lucas volesse andare a parare (per l’attuale Nuova Trilogia ci sta pensando Doug Chiang). E, secondo il metodo di quella banda di giovani pestiferi registi californiani dei quali Lucas faceva parte (Coppola, Spielberg, DePalma, ecc.), durante le riprese � stato usato dall’autore un completo storyboard delle scene, splendidamente disegnato, che preso a s� stante � un vero racconto a fumetti.
Lucas ai tempi di Guerre Stellari stava tentando di creare qualcosa in film che non potesse sembrare possibile da realizzare, n� sulla pellicola n� in realt�. Lucas voleva fare un film che in apparenza sembrasse disporre di un budget illimitato, con interi pianeti che fungessero da scenario. Con la magia dei suoi effetti speciali e le riprese digitali l’ha fatto e lo sta facendo anche oggi. Nei fumetti tutto ci� � possibile da sempre. Ecco il punto di contatto tra due media che realizzano tutto il loro potenziale espressivo quando la creativit� di chi li usa pu� esprimersi con tutta la libert� possibile (ed impossibile!). Nei fumetti gli effetti speciali sono una matita, una boccetta di inchiostro di china e un pennello. E la fantasia umana. Lucas lo sa bene! |
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