Lunedí, 5 Marzo 2007
Quest'ultimo aspetto � quello che maggiormente stona: Nathan � uno spettatore di una storia poco bilanciata nel suo tentativo di dire troppo in troppo poco spazio. Forse � proprio la mancanza di spazio che fa saltare elementi consueti in una storia neveriana: non c'� nessun caso, nessun cliente, qui. Solamente la curiosit� di Nathan e Baginov, che monitorano una strana anomalia (ancora? Ma non erano finite tutte nei nathanneveroni?!) e decidono di entrare in azione (perch�, poi?).
Da qui in poi, la seconda sindrome prende il sopravvento: in una storia apparentemente slegata da qualsiasi continuity vengono inseriti lontani richiami ad antiche saghe, vengono lanciati sassolini per futuri sviluppi, vengono ricordati personaggi e location del passato. Il tutto per� appare squilibrato e confuso. Non nella narrazione della vicenda, che di per s� � molto semplice e lineare, bens� nella pura gestione di tutti gli ingredienti, che, mescolati insieme, stonano.
Troppa carne al fuoco. Carne di ottima qualit�, nulla da dire su questo. Ma troppa, e servita male. Servita male perch�, oltre al gran marasma di ricordi ed aspettative, si uniscono le vicende personali e le filosofie di vita di troppi personaggi: i loro pensieri son ben scritti e ben caratterizzati, ma appesantiscono e danno all'albo un sapore retr� ben lontano dal mondo di Nathan Never. Un sapore tipico delle storie intimiste di Ostini, ma che qui, stavolta, non convince appieno.
I disegni, invece, confermano il consueto alto livello di Patrizia Mandanici, ormai rodata su Nathan Never proprio accanto ad Alberto Ostini. Un tratto aggraziato e pulito, che per� sa rendere la durezza e la fissit� degli sguardi pi� folli, quando ce n'� bisogno.
Sfida nell�ignoto n.189 di Alberto Ostini e Patrizia Mandanici - Sergio Bonelli Editore, 90 pagg, brossurato b/n, testata Nathan Never, � 2.50
Venerdí, 2 Marzo 2007
La serie, pubblicata a partire dal 1992 sulla rivista contenitore Kappa Magazine, viene ora riproposta con cadenza mensile in volumi da 180 pagine proprio a causa della chiusura della storica testata. "Oh mia dea!" � una piccola perla del panorama manga pop degli anni '90: Fujishima coniuga abilmente comicit� e sentimentalismo, conquistando sia il pubblico maschile sia quello femminile. Il manga prende le mosse dall'incontro tra l'imberbe e tendenzialmente sfigato studente universitario
Un manga leggero e piacevole, a tratti leggermente datato (questo primo volume raccoglie episodi di ben 18 anni fa) ma mai noioso, ricco di personaggi e di situazioni intriganti. Per chi gi� lo leggeva su Kappa Magazine, un tuffo nel passato. Per chi non lo conosceva, una lettura da scoprire.
Oh, Mia Dea! n.1 di Kosuke Fujishima - Starcomics, 13x18 cm, 192 pagg, brossurato b/n, testata Starlight (173), � 3.30
Recagno e Torti ci regalano, infatti, un'avventura tra le pi� "classiche" del Detective dell'Impossibile nella quale gli elementi che hanno fatto la fortuna del personaggio ci sono quasi tutti (quasi perch� manca, per la prima volta da molto tempo, completamente Java): la Scienza, la Storia, il mystero, la tecnologia, gli Uomini in Nero, una minaccia alla nostra civilt�.
Questa volta l'interessante soggetto � validamente supportato da una sceneggiatura solida e sicura che riesce a catturare l'attenzione ed il piacere dei lettori dalla prima all'ultima pagina, anche grazie all'efficacia dei disegni di quella "colonna" della testata che � diventato Rodolfo Torti.
A differenza di quanto ultimamente evidenziato nella Serie Regolare, il didascalismo della storia si mantiene all'interno dello schema di piacevole divulgazione al quale il BVZM ci ha abituato nel corso della sua avventura editoriale senza strafare, e contribuisce validamente alla definizione di tutti i personaggi, storici e no, presenti nella storia. Un particolare apprezzamento va all'understatement di Martin che dubita nel finale di essere stato lui l'artefice dell'ennesimo salvataggio del mondo.
Martedí, 24 Ottobre 2006
Testi di Antonio Serra, disegni di Anna Lazzarini, colori di Stefano Tartarotti: quattro pagine sulla versione sailor-paladina di
In pratica, un acquisto consigliato solo ai veri appassionati di collezionismo, ma che non dice nulla di nuovo sull'eroina conosciuta in Bonelli.
Merita, invece, la divertente intervista ad Antonio Serra che introduce la storia, che decrive la genesi e la vita del personaggio e che soprattutto rivela una piacevole sorpresa: Legs torner� prossimamente anche sulle pagine di Nathan Never. Il ritorno di Legs, di Antonio Serra e Anna Lazzarini - Digital Life ottobre/novembre 2006, 4 pagine a colori - in edicola, � 3,00
Venerdí, 29 Settembre 2006
La vicenda, che mette in scena la vita di una ragazza di oggi senza cuoricini e tanti sogni romantici, ma con molta attenzione alla moda e allo stile di vita, rivive nelle tavole dell�art book, fedeli a quelle dell�originale giapponese e piacevolmente commentate dall�autrice in conclusione di libro. Lo stile di Ai Yazawa si allontana dagli stilemi tipici degli shojo manga, proponendo un tratto pi� moderno, che non rinuncia ad idealizzare i personaggi ma partendo da canoni pi� realistici di proporzioni (niente occhioni ipertrofici e simili) e di situazioni. Il risultato � decisamente pregevole, o almeno degno di interesse.
Le tavole contenute nell�art book sono state realizzate da Ai Yazawa tra il tambokon n.10 e il n.11, per la rivista Cookie. L�opera � organizzata in sette capitoli tematici che raccolgono le immagini, ciascuno maggiormente focalizzato su una moda, un aspetto od un tema portante: ad esempio, il primo capitolo, Black stones, predilige toni, abiti e ambientazioni dark, mentre il settimo, Nana e Hachi, presenta una serie di illustrazioni delle due ragazze, mettendo in luce con la grafica l�opposizione e la complementariet� dei loro due caratteri, aggressivo quello di una, romantico quello dell�altra.
L�art book � interessante da sfogliare anche per chi non � particolarmente appassionato del fumetto, ma magari segue grafica, costume, fumetto e perch� no? moda, perch� ogni tavola immerge in un mondo ricco di spunti visuali e di abbigliamento che attingono da tante correnti, dal punk al gothic, dal casual al classico.
Nana 1st illustrations, di Ai Yazawa - Planet Manga, 26x18, 128 pp., b/n, con sovracoperta - in fumetteria, � 19