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 | pillole dal mondo del fumetto |
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Baoh di Riccardo Panichi
Baoh, nato del 1984 e serializzato sulla rivista "Jump", č il primo tentativo dell'autore di produrre un'opera di un certo respiro, dopo le tante storie autoconclusive che avevano segnato i suoi esordi (e che verranno pubblicate, sempre sulla stessa collana, a partire da dicembre). Il plot si segnala per la stretta attualitą delle tematiche trattate. Ambientato in un futuro talmente vicino da poter coincidere con il nostro presente, viene narrata la disperata fuga di Ikuro dai laboratori dell'Agenzia Dres, dove vengono prodotte e testate armi biologiche devastanti. Una di queste, chiamata Baoh, si presenta sotto forma di un parassita vermiforme in grado di innestarsi in un corpo umano rendendolo potenzialmente invincibile. Ikuro, il cui corpo ospita il Baoh, sperimenterą sulla propria pelle le incredibili mutazioni e gli invincibili poteri che il parassita č in grado di conferirgli. In questa sorta di prova generale di JoJo, Araki dimostra immediatamente la propria dimestichezza con i meccanismi e i ritmi dell'avventura. La sua capacitą di incollare il lettore alla pagina riesce a rendere gradevole una storia piuttosto carente sotto il profilo della caratterizzazione dei personaggi. Qualche volta di troppo Araki si rivela un po' sconclusionato e fracassone, ma, allo stesso tempo, a piacere č proprio questa (apparente) ingenuitą, votata alla ricerca del puro intrattenimento. Il disegno appare certamente grezzo e acerbo. Molti sono infatti i miglioramenti che Araki ha fatto nel corso delle lunghe serie di JoJo. In questa miniserie l'autore rivela un tratto molto personale, anche se appare evidente l'ancora scarso livello di maturazione stilistica. Piacciono poco i visi, ancora privi dell'intensitą dei lavori successivi di Araki, mentre gią buona si rivela la dinamicitą delle sequenze d'azione e il lay-out delle tavole.
5/7
Baoh n.3 (di 3) di Hirohiko Araki
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