Il cavaliere di Gommasgonfia
di Vincenzo Oliva
Don Chisciotte ai nostri giorni, questo è il (assai poco) prode Cavalier di
Gommasgonfia. Un Don Chisciotte tragico, marcio e osceno, che vive, rivestite
degli abiti allegorici che l'autore cuce loro addosso, avventure profondamente
radicate nel tempo presente. Un Don Chisciotte moderno, che della modernità
incontra ogni bruttura, menzogna, falsità e laidezza, credendo a tutte, tutte
accettando e metabolizzando nell'affannosa rincorsa al compimento del proprio
dovere.
Un Re che non è altro che un malavitoso, una Principessa ritardata, una Dea
drogata e depressa, un Anacoreta avido e profittatore; e ancora: le menzognere
seduzioni della televisione, le bugie della propaganda, le illusioni del
cinema e della pubblicità, i trucchi della comunicazione, la guerra ai tempi
dell'homo televisivus, finta ad uso degli allocchi eppure drammaticamente
spietata come sempre. Favola e realtà si mescolano in un tutt'uno, tra
archetipi umani e incubi quotidiani.
Gommasgonfia beve tutto, crede a tutto, terribile allegoria dell'uomo
contemporaneo, che ha perso ogni spirito critico ed è ormai incapace di
discernere la verità dall'illusoria apparenza. Uomo moderno anche nella triste
perdita di ogni valore di lealtà, amicizia, appartenenza: compiuta la missione
e recuperato lo scrigno sottratto al suo Re e contenente il "Potere" dello
stesso (una partita di cocaina...) si fa irretire definitivamente dalle sirene
della modernità, si appropria dello scrigno e del "Potere" e ne fa uso insieme
alle altre figure allegoriche incontrate nel corso del suo viaggio.
Beffardamente, l'autore vorrà il traditore a sua volta tradito, e la storia si
conclude con la morte di Gommasgonfia per mano degli sgherri del Re-Bandito,
avvertito di quanto quegli aveva fatto da Silver, la bicicletta (!) del
Cavaliere. Un finale surreale, con il mondo della Macchina che pare trionfare
su quello di un Uomo ormai privo di ogni dignità, con la Favola a rubare la
scena al Dramma.
Carlos Trillo, autore dei testi di questa potente allegoria, è da sempre
scrittore culturalmente raffinato, rielaboratore elegante della tradizione
letteraria che sa filtrare attraverso la lente di una personalità ricca di
ironia e restituire al lettore sotto forma di una visione grottescamente
distorta e spesso disperata, come in questo caso, della realtà. Altre volte i
sistemi di riferimento trilliani si compongono a formare un universo poetico
dove l'Uomo non ha ancora perduto la battaglia contro i suoi istinti
autodistruttivi, ed anzi lotta con le unghie e i denti per la propria dignità
di essere umano (si veda la saga di Cybersix, pubblicata dall'Eura Editoriale,
con il confronto tra la stessa Cybersix e il suo padre/creatore lo scienziato
von Reichter, doppia immagine dell'Origine dell'Uomo Contemporaneo e della
deriva dell'umanità protesa in una folle corsa a una scienza sempre più
avanzata e disumana).
Domingo Mandrafina disegna da par suo l'epopea nera di questo Cavaliere
post-moderno; il suo tratto caricaturale raggiunge straordinari vertici di
espressività nel ritrarre una umanità che va perdendo ogni residuo brandello
di virtù, che si va facendo caricatura di sé stessa. Le tavole alternano la
farsa al dramma, la rappresentazione allegorica al ritratto documentario,
fornendo il miglior compendio della ricchezza narrativa del testo di Trillo e
rivaleggiando con l'umanità non meno moralmente deforme di un'altra saga
illustrata per i testi di Carlos Trillo: Spaghetti Bros, anche questa
pubblicata dall'Eura Editoriale.
7/7
collana Obladà n.2: "Il Cavaliere di Gommasgonfia"
di Carlos Trillo e Domingo Mandrafina
volume brossurato B/N, lire 15000 (Marenero)
(il primo episodio porta la data del 11/83, l'ultimo del 4/86)