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Pagine correlate:

  L'albero della vita
Codice: [180] 216pp
Rating:
scheda di Marco Spitella

    Soggetto/Sceneggiatura:
    Paolo Morales
    Disegni/Copertina:
    Paolo Morales e Fabio Grimaldi / Giancarlo Alessandrini
    Lettering:
    Aurelio Moglia

    ALBO GIGANTE
    n.5 "L'albero della vita" - 216pp - 99.09
    Visualizza copertina ingrandita (60k)


In due parole. .

Un'antica guerra mette in pericolo il genere umano, e trascina Martin, e molte altre persone da tutto il mondo, ancora una volta nel deserto australiano...


Note e citazioni

  • Alcune citazioni cinematografiche.
    Numero 1: le modalità dell'ossessione arborea di Mary Ann sono assai simili a quelle di Richard Dreyfuss in "Incontri ravvicinati del terzo tipo" di Steven Spielberg. Entrambi disegnano l'immagine che hanno in mente, ed entrambi a tavola usano il cibo per farne una rappresentazione tridimensionale (Dreyfuss usava il puré per fare la montagna, Mary Ann usa il sedano e l'insalata per fare l'albero...).
  • Numero 2: all'aeroporto di Melbourne (pag. 48, ultima vignetta in basso a destra), alle spalle di Frate Francesco c'è una ragazza con un cartello che porta scritto "Zoetrope Studios". Questo è il nome della casa di produzione cinematografica di proprietà del regista Francis Ford Coppola.
    (NdR. Gli Zoetrope Studios erano già stati citati nel n.201 della serie regolare di MM, "Il trono di Hampton", dove a pag.77 un ragazzino consegna un film sviluppato dal "Laboratorio Zoetrope").
  • Il balletto improvvisato da Java alle pagg.182-183 ricorda molto quello di Bob Hoskins nella sequenza finale del film "Chi ha incastrato Roger Rabbit?" diretto da Robert Zemeckis.
  • Numero 4: il volto di Ortega è piuttosto simile a quello dell'attore Charles Bronson.
  • Numero 5: a pag.78 Joseph Brown si rivolge ai Maori dicendo loro "...eravate guerrieri...". La frase è la traduzione di una parte del titolo del bellissimo e drammatico film di Lee Tamahori "Once were warriors" che descrive proprio le condizioni di abbrutimento di molti dei Maori della Nuova Zelanda.
  • Pag.38, prima vignetta. Il mouse del computer di Martin è montato al contrario... I tasti, infatti, si trovano dove usualmente poggia il palmo della mano e non, come dovrebbero, nella zona in cui si poggiano le dita segnalazione di Luigi Ferrini .
  • Sempre a pag.38, ultima vignetta in basso a destra, alcuni dei caratteri utilizzati da Martin per disegnare l'albero sullo schermo del computer formano la scritta "NCC1701", sigla dell'astronave Enterprise della serie TV "Star Trek" segnalazione di Luigi Ferrini .
  • Il giornalista di pag.105 somiglia al giornalista della RAI Antonio Caprarica (segnalazione di Luigi Ferrini).
  • Cliccando QUI (se il vostro computer è configurato per questo) potrete ascoltare la "musica" suonata dal computer a pag.192 (codifica MIDI di Luigi Ferrini).
Incongruenze
  • Non so se sia una vera e propria inconguenza, ma Oota non riconosce Martin come Cumbo.
  • La vicenda narrata è un flashback raccontato in una lettera che viene letta a New York nell'anno 2033, e sempre a New York, stesso anno, si tiene la commemorazione di Mary Ann. Ora, come la cronologia di Nathan Never insegna, a partire dal 2024 il mondo cambia profondamente, a causa delle conseguenze del progetto "Inner Space", e negli "anni '30" del Duemila siamo proprio al culmine di terremoti, eruzioni, variazioni climatiche tremende, alterazione geomorfologica dei continenti e così via. E New York non esiste più...
    Altro errore di continuity è che alla fine scopriamo che la protagonista ha, tra le altre cose, trovato la cura per l'AIDS. Ma, come detto varie volte in Nathan Never, l'AIDS non è MAI stato curato, nemmeno ai tempi in cui vive l'Agente Alfa... segnalazioni di Vincenzo Beretta
  • A pag.105 il giornalista elenca i partecipanti al summit di Denver: Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Canada, Italia, Russia e Cina. A pag.141 Efimovic dice "...siamo in grado di distruggere la città in cui vi trovate e le capitali delle vostre nazioni!...", ma la mappa di puntamento dei satelliti-killer della pagina seguente mostra, oltre a Denver, Mosca, Washington, Roma, Londra, Parigi, Pechino e Tokio, Madrid, capitale della Spagna (che non partecipa al summit), mentre non vi è traccia di Berlino, nè di Ottawa.
  • Nella stessa mappa Pechino è scritto proprio così, in italiano, mentre una mappa "in inglese" avrebbe dovuto riportare "Peking" o "Beijing".
  • In tutta la storia Martin si comporta come una persona assolutamente inconsapevole delle forze spirituali, o dei disegni del destino, al punto da essere più di una volta rimproverato ed esortato ad "ascoltare il suo cuore". E gli insegnamenti di Kut Humi che fine hanno fatto? Ed il suo terzo occhio? Per non parlare di tutte le esperienze "soprannaturali" che Martin ha avuto in passato...
  • A pag.109 il "musicista" dice a Martin che il gruppo del quale lui fa parte è composto da "più di venti" uomini, senza specificare meglio. Il gruppo di Martin è composto, lui compreso, da sei persone. Il totale dovrebbe essere intorno alle trenta persone circa, e infatti a pag. 148 gli uomini in piedi intorno a Mary Ann sono ventinove. Con Martin e la donna il totale è trentuno. Ma a pag.157, vignetta in alto, le persone presenti nella caverna sono, in totale, quarantuno...
  • Alquanto improbabile la presenza, nel covo dei cattivi, dello stesso modello di lettore per Laser Card che Martin aveva in casa per esercitarsi nello spot. segnalazione di Fabrizio Gallerani
Frase

"NO! ... Non voglio essere IO! NON VOGLIO!"
un Martin Mystère terrorizzato al pensiero di essere colui nel quale, per l'ennesima volta, un'entità non precisata si incarnerà


Personaggi

Richard Ferguson figlio di Mary Ann Ferguson Martha Ferguson figlia di Mary Ann Ferguson Mary Ann Ferguson [+] benefattrice dell'umanità, detta la "dolce Mary Ann" Sokolov [+] mafioso russo Shito [+] membro della Yakuza Ortega [+] criminale colombiano Grigorij Efimovic [+] emissario del Male Frate Francesco monaco francescano Joseph Brown docente universitario, pellerossa Examan stregone haitiano Kut Humi monaco tibetano, custode di una delle porte di Agarthi, maestro di Martin Mystère "Cucciolo" giovane monaco, allievo di Kut Humi Martin Mystère Detective dell'impossibile Java assistente di Martin Mystère John Ferguson Marito di Mary Ann Maori gruppo di sbandati dell'Outback Oota aborigeno australiano Tatsuya [+] collaboratore di Shito Morales [+] mercenario Sukoy [+] mercenario Capi di stato rappresentanti dei "Nove" Il musicista direttore d'orchestra, seguace dello Zoroastrismo Tai Lì monaco cinese

Locations

Abitazione di Martin Mystère Outback deserto australiano New York Denver sede del summit Centro del Mondo campo di battaglia di Bene e Male

Elementi

Lotta tra Bene e Male Tradizioni religiose Percezioni extra-sensoriali Distruzione del Mondo Antichi rituali Iniziazione a misteri magia della musica


Trama

New York, 3 maggio 2033. Un uomo guarda un telegiornale. E' triste. La voce dello speaker racconta dell'efferato omicidio di una certa Mary Ann Ferguson. L'uomo è presente in alcune delle fotografie sparse per la casa. In una di esse una giovane donna, la stessa che anziana è presente in altre fotografie, Mary Ann, abbraccia Martin Mystère.
Il campanello d'ingresso suona, l'uomo si alza ed apre la porta. Sulla soglia si trova una giovane, anche lei presente in alcune delle fotografie. Il suo nome è Martha, mentre quello dell'uomo è Richard. I due sono fratello e sorella, figli di Mary Ann Ferguson.
Dopo averlo rimproverato per la sua mancata risposta alla convocazione di un notaio, la ragazza informa Richard che le è stato consegnato un plico sigillato, una lettera scritta dalla madre ai due. Mentre Martha si accinge a dare inizio alla lettura, Richard scende in cantina e ricompare poco dopo con un bottiglia di champagne vecchia di 34 anni. I due, tra le lacrime, brindano alla loro madre.
La lettera risale a tre anni prima, e narra di avvenimenti accaduti alla fine del XX secolo.

Giugno 1999, New York, una scuola del Bronx. Mary Ann Ferguson sta spiegando alla sua scolaresca la fotosintesi delle piante, ma i suoi allievi iniziano a ridere. Perplessa, Mary Ann si volta verso i ragazzi chiedendo loro il motivo delle risa e, voltandosi verso la lavagna, si accorge di aver disegnato un grande Albero al posto delle formule chimiche che stava spiegando.
In quel momento nel deserto australiano, nei pressi di un albero, uguale nelle forme a quello disegnato da Mary Ann, tre uomini parlano seduti ad un tavolo riccamente apparecchiato. I loro nomi sono Sokolov, Shito e Ortega, e sono criminali. I tre si dicono d'accordo su qualcosa che dovranno fare insieme, mentre un quarto, lugubre, uomo di nome Grigorij Efimovic osserva in disparte il deserto intorno a loro.

In un monastero francescano di Montepulciano, più o meno contemporaneamente, Frate Francesco sta preparando una piccola valigia. Sul leggio un libro di inni sacri. Sulle sue pagine è tracciato il disegno dell'Albero.
All'Università di Standford il professor Joseph Brown, pellerossa, consegna al suo rettore una richiesta di aspettativa di sei mesi e si prepara a partire.
Luglio 1999, Haiti. Un uomo chiamato Examan termina di celebrare un rituale, e la pioggia inizia a cadere. All'uomo che lo sta pagando per i suoi servigi, e che gli sta dando appuntamento per il mese successivo, risponde "Il mese prossimo non ci sarò".
In un monastero tra il Nepal e il Tibet un giovane monaco chiede aiuto al suo maestro. La sua meditazione è disturbata dall'immagine di un Albero. Il maestro, che non è altri che Kut Humi, gli risponde di prepararsi ad un lungo viaggio.

Agosto 1999. Davanti ad un perplesso Java Martin Mystère sta ripassando le battute di uno spot che dovrà realizzare per publicizzare una "laser card" destinata a contenere dati informatizzati. Nessuno dei due è soddisfatto del risultato, ma mentre Martin si accinge a tentare una nuova prova, il campanello d'ingresso suona. Alla porta Martin trova un uomo con due bambini, che immediatamente entrano correndo e urlando in casa. Dopo averli temporaneamente calmati l'uomo, John Ferguson, marito di Mary Ann, espone a Martin il problema causato a lui e ai bambini dallo strano stato di sua moglie, sperando che possa aiutarlo a risolverlo. Dopo aver assistito, inorridito, alla distruzione di alcuni dei suoi preziosi oggetti Martin dice all'uomo di non poterlo aiutare e di portare via subito i bambini. Accompagnato dallo sguardo di riprovazione di Java Martin guarda l'uomo allontanarsi sconsolato dalla sua casa e si accinge a mettersi nuovamente al lavoro. Ma qualcosa di strano sta accadendo anche a lui. Quella che compare sullo schermo del computer, dopo che Martin ha digitato a lungo sulla tastiera, è l'immagine di un Albero composto da caratteri alfanumerici.

Nel deserto australiano, intanto, fervono i lavori di costruzione di imponenti strutture. In un altro luogo, sempre in Australia, Mary Ann scende dalla jeep che l'ha condotta lì, e si congeda dall'autista. Poco dopo, persa nel nulla dell'Outback, si imbatte in un gruppo di Maori sbandati, che tentano di violentarla. E' la comparsa di un vecchio aborigeno, contemporanea al sollevarsi di uno strano vento, che la salva. Infatti, nonostante il vecchio non profferisca parola, i Maori si allontanano a capo chino.
L'uomo allunga la sua mano ed aiuta Mary Ann a rialzarsi. "Ti aspettavo.", dice, ed i due si incamminano mentre il vento continua a soffiare sollevando nuvole di sabbia.

Aeroporto di Melbourne. Martin vede nella mano di un anziano frate un disegno che riproduce l'Albero. Dopo essersi presentato, insieme a Java segue l'uomo all'esterno dell'aeroporto, dove si trovano Examan, Joseph Brown ed il giovane monaco tibetano, al quale tutti loro hanno dato il nome di "Cucciolo". Nessuno di loro sa dove andare di preciso, ma partono con la sicurezza che ci arriveranno. Martin li segue, assai meno sicuro...
Intanto Mary Ann continua a seguire il vecchio aborigeno, stremata. Fermatisi per riposare, Mary Ann confessa all'uomo, che le dice di chiamarsi Oota, di essere molto confusa. Lui le risponde che se così non fosse la sua presenza lì non avrebbe senso, visto che lui è il suo accompagnatore nel viaggio verso il Centro del Mondo, il luogo dove Bene e Male si confrontano.
Durante la notte Oota e Mary Ann celebrano un rito di purificazione, al termine del quale la donna si libera dei suoi vecchi abiti "civili" e viene rivestita con un telo "tessuto con i capelli più candidi e sottili" degli anziani della tribù di Oota, fatto apposta per lei molti anni prima.

In un pub Martin sta spiegando agli altri componenti del gruppo che il motivo per cui si trova lì in realtà è la ricerca di Mary Ann Ferguson, ma gli viene spiegato che anche lui è parte del destino comune, avendo "visto" l'Albero, e viene invitato ad ascoltare il suo cuore.

Nel deserto un gruppo di aborigeni si imbatte nelle strutture allestite da Sokolov e gli altri. Vengono tutti uccisi dai mercenari di guardia al campo. Immediatamente dopo Efimovic si avvicina con in mano una spada e fa scempio dei loro corpi, tra l'orrore delle sentinelle.

Prosegue, intanto, il viaggio di Mary Ann e Oota. Qualsiasi situazione diventa una lezione tenuta dal vecchio aborigeno, anche un pasto a base di larve e vermi, o la "guarigione" dall'arrossamento della pelle dovuto al sole operata da lui sulla donna.

La jeep è la stessa, e l'uomo che la conduce anche. Solo che stavolta non c'è Mary Ann come passeggero, ma Martin e gli altri. Anche loro vengono lasciati nel luogo dove la donna era scesa dall'auto, e anche loro si imbattono nei Maori, andandosi a rifugiare proprio nella capanna di questi ultimi per sfuggire ad una improvvisa grandinata.
Nello stesso momento Tatsuya, un tecnico agli ordini di Shito, informa lo stesso Shito, Sokolov, Ortega e Efimovic di uno strano fenomeno che fa viaggiare qualsiasi segnale emesso dal luogo in cui si trovano ad una velocità quasi doppia che in qualsiasi altro punto della Terra. Mentre gli altri sono sorpresi, Efimovic si limita a commentare "...Qui siamo al centro dell'universo... E qualunque cosa è possibile".
Anche per Martin e gli altri l'incontro con i Maori non è particolarmente facile, ma prima Examan, poi Brown, infine tutti insieme (tranne Martin e Java), con parole magiche, suggestione, o una misteriosa forza applicata senza neanche muoversi, mettono fuori combattimento i teppisti.
E Mary Ann continua ad imparare... con più facilità di quanto Oota, forse, immaginasse, al punto da fargli dire "Sei uno strano tipo di mutante, Mary Ann..." ("mutante" è il modo in cui gli aborigeni definiscono gli uomini "civilizzati").

Mentre cammina su uno stretto sentiero sul fianco scosceso di una montagna rocciosa Martin viene spaventato da un serpente uscito da una cavità nella roccia. Scarta di lato e urta Cucciolo, che precipita nella scarpata. Nella caduta si frattura una gamba. Subito Examan e Brown si lasciano "scivolare magicamente" lungo la stessa parete ed atterrano senza danno vicino al giovane. Martin osserva stupito, e mentre si volta sentendo Frate Francesco che calma, parlando, il serpente, sente la voce di Brown che gli dice di proseguire il cammino con gli altri. Si incontreranno più avanti. Anche Cucciolo è in piedi, e cammina! La risposta risposta di Brown alla domanda di Martin "Ma Cucciolo non era ferito?" è semplicemente "Si... lo era...".

Mary Ann scoppia in lacrime vedendo l'Albero, il "Centro del Mondo", al termine del lungo cammino con Oota. E Oota le impedisce di correre subito lì, perchè si è accorto che qualcosa nel luogo è cambiato...
Martin ha ceduto. Non ce la fa più e si siede protestando. Gli altri lo guardano con compassione, e gli spiegano ancora una volta che quello che stanno facendo è estremamente importante per l'intera umanità. Dopo aver fumato una sigaretta offertagli da Brown Martin si alza e si rimette in cammino.

Mary Ann e Oota, grazie alle "arti magiche" di quest'ultimo, attraversano l'installazione sorvegliata "invisibili" agli occhi delle sentinelle. Solo per un istante la donna, esaltata dalla sua invisibilità, perde la concentrazione ed una delle sentinelle la vede. Concentrandosi di nuovo sull'Albero, riesce di nuovo a sparire e raggiunge, senza altri problemi, l'imponente tronco. I due si arrampicano e trovano l'ingresso di un cunicolo che scende all'interno della pianta. Dopo un lungo cammino sotterraneo giungono infine ad una grande caverna nella quale si trova un'enorme "scultura" vegetale. Un totem con le fattezze esatte di Mary Ann. La donna si spoglia e si inginocchia davanti alla sua immagine, mentre Oota dice "il tuo vero viaggio comincia solo adesso, Mary Ann. La tua vera meta è nel futuro...".

Quella notte, un Martin piuttosto abbattuto viene consolato da Frate Francesco, mentre nella misteriosa base i preparativi sono stati ormai completati.

Denver. Si stanno allestendo le strutture per il summit dei capi di stato dei "Nove Paesi più industrializzati" su criminalità e disoccupazione, mentre alcuni uomini di Ortega lavorano per consentire un misterioso "collegamento" tra qual luogo e la base australiana.

Martin, nel deserto, sta fumando la sua ultima sigaretta. Francesco lo chiama. Dal ciglio della collina davanti a loro vedono l'Albero. Immediatamente una voce dietro di loro grida di stare giù. Un uomo li informa dell'esistenza della base mimetizzata, e della presenza nel luogo di centinaia di uomini armati. E' un grande direttore d'orchestra, ma non vuole che il suo nome venga pronunciato. Anche lui è lì perchè ha "ricevuto" l'immagine dell'Albero, e l'ha disegnata su di uno spartito usando note musicali. Martin ha portato con sè la "laser card" nella quale ha registrato l'immagine dell'Albero da lui disegnata sul computer.
In totale sono venti persone, da tutte le parti del mondo, ad aver ricevuto la chiamata in quel luogo. Mentre il "musicista" spiega a Martin tutto questo, un fischio lo richiama, ed il gruppo giunge nei pressi del luogo dove , un monaco cinese che fa parte dei "chiamati" ha trovato i resti degli aborigeni massacrati da Efimovic.
E' chiaro che bisogna affrettarsi. Il Male è già lì. Cucciolo parla, per la prima volta, rivelando a Martin che il suo maestro è Kut Humi.

Mentre Mary Ann nella caverna è ormai coperta di rami e radici come la sua immagine vegetale, e Oota giace a terra mentre un serpente si allontana dal suo corpo, Examan pronuncia delle parole magiche allo scopo di consentire al gruppo di raggiungere senza danni l'Albero.
Nuvole minacciose si radunano, mentre soffia un forte vento. Una terribile tempesta investe la base mimetizzata. Tutti corrono alla ricerca di un riparo, tranne Efimovic. In mezzo a turbini di sabbia Martin e gli altri attraversano il campo sorvegliato. Qualche sentinella li vede, ma le arti magiche di Brown e Frate Francesco, oltre all'uso del Kung-fu da parte di Cucciolo consentono a tutti di raggiungere incolumi la meta.
Il campo è semidistrutto, ed i capi, non credendo ai racconti degli uomini che si sono imbattuti negli "intrusi", li costringono a battersi a morte. L'unico sopravvissuto è Sukoy, che viene però decapitato da Efimovic.

Nella caverna, intanto, gli uomini lì giunti vedono il totem e Mary Ann. Oota, ancora a terra, dà loro il benvenuto. Immediatamente chiama vicino a sè Java e, senza dire più una parola, gli "insegna" qualcosa, e muore.

A Denver, intanto, il summit è giunto quasi al termine. Ma mentre i Capi di Stato parlano tra loro sui monitor presenti nella stanza dove ha luogo la riunione compare il volto di Grigorij Efimovic, che li informa dell'esistenza di alcuni satelliti-killer in orbita, le cui armi sono puntate su Denver e sulle capitali dei Paesi partecipanti al summit. Se gli statisti non accetteranno le sue condizioni, le città saranno distrutte da bombe atomiche venticinque volte più potenti di quella di Hiroshima.
Nella caverna tutti gli uomini, tranne Martin, hanno costruito degli strumenti musicali e, dispostisi a semicerchio intorno a Mary Ann, iniziano a suonare e cantare una strana musica, che pervade il luogo e commuove fino alle lacrime Mystère. Mentre si interroga sul significato della sua presenza in quel luogo, viene colto da terrore al pensiero che il totem possa "incarnarsi" in lui, ma poco dopo si rende conto che il vero destinatario del rito appena concluso è Mary Ann. Il totem si sgretola, e Mary Ann riprende lentamente vita. Le radici e i rami che la ricoprivano scompaiono e la donna si alza e si volta verso gli astanti dicendo "il mio nome è Mary Ann".

In quel momento Efimovic sta informando i leader mondiali che una delle loro capitali sarà distrutta, a scopo dimostrativo, e che le sue condizioni sono "una resa senza condizioni".

Mary Ann è disperata per la morte di Oota, ma le viene spiegato che tutto ha uno scopo. Mentre Brown le parla, vede Martin e si avvicina a lui. Prende le sue braccia con le mani ed i due, pur perplessi, si riconoscono, come se attendessero da tempo immemorabile di incontrarsi. E' così, dice Frate Francesco. Il Destino ha previsto un ruolo per ognuno di loro, ed il fatto che si sarebbero incontrati. Ora Martin e Java devono uscire dall'Albero, e svolgere il compito loro assegnato nella battaglia tra il Bene e il Male.

Efimovic sta per premere un tasto della console di comando per lanciare il primo missile dal satellite, quando viene interrotto da un uomo armato che accompagna Martin e Java, catturati mentre si aggiravano nella base. Impedisce a Sokolov di ucciderli e propone a Martin "un gioco": ognuno dei due porrà a turno una domanda alla quale l'altro dovrà rispondere. Efimovic appartiene ad una famiglia che esiste da secoli e che combatte dalla parte del Male nelle battaglie che ogni duemila anni si tengono nel luogo nel quale tutti loro si trovano. Sta cercando, senza trovarlo, il luogo dove si tiene il Rito delle forze del Bene. La prima risposta spetta a lui, e spiega a Mystère come Sokolov, ex generale dell'Armata Russa sia riuscito a prendere il controllo dei nove satelliti-killer. Martin mette l'uomo al corrente delle sua ricerca di Mary Ann e dell'immagine dell'Albero, nonchè dell'incontro con gli altri lì convenuti.
Ora Grigorij spiega che la mafia russa, quella colombiana e la Yakuza giapponese hanno finanziato l'operazione con lo scopo di costringere i governi mondiali ad accettare il loro "nuovo ordine". Martin descrive, a questo punto, la caverna, il totem ed il Rito. Ma Efimovic è stanco del gioco e rientra nella grande sala controllo, dove costringe Mystère a pescare una carta da un mazzo di nove, ognuna delle quali reca un codice di attivazione per un satellite.
Martin cerca di prendere tempo, e ricorda che il disegno dell'Albero da lui realizzato sul computer è composto dai caratteri che formano i codici di attivazione dei satelliti-killer. Quello stesso disegno che è registrato sulla "laser card" che porta in tasca....
Mentre pesca una carta, quella che attiva il satellite puntato su Denver, pensa ad un modo per prendere tempo. E' Java ad offrirgli l'occasione che aspettava. Improvvisando uno strano balletto, al termine del quale aggredisce Efimovic, del quale si fa scudo contro la reazione delle guardie armate, il neanderthaliano crea quell'istante di confusione del quale Mystère approfitta, inserendo la sua laser card nel lettore di codici presente nella console. Attiva il programma e dopo alcuni, lunghissimi, secondi durante i quali Java lotta da solo contro tutti i presenti, riesce a distogliere Grigorij dal suo proposito di uccidere il suo amico dicendo "Potreste dirmi qual'è il tasto dell'"Ordigno-di-fine-di-mondo"?". Efimovic ride, ed invita Martin ad allontanarsi dal pannello di controllo e si fa dare la carta da lui pescata precedentemente, dopo di che si siede alla tastiera e digita il codice. Ma al momento della conferma dell'ordine di lancio al satellite che lui pensa di aver attivato il computer di controllo inizia, inspiegabilmente, a suonare una strana musica. Tutti i missili di tutti i satelliti partono contemporaneamente ma, invece di dirigersi sui bersagli stabiliti, puntano uno contro l'altro, distruggendosi tra loro. Tranne uno. Che punta sulle coordinate della base nel deserto.

E' il caos. Tutti fuggono tentando di salvarsi, tranne Grigorij, Martin e Java che restano nella base. Gli uomini armati cominciano ad uccidersi tra loro, cercando di raggiungere i due aerei a disposizione della base per fuggire. La battaglia continua all'esterno. Shito uccide, a colpi di spada, Ortega, e riesce a salire insieme a Tatsuya su uno dei due MIG. L'altro è stato conquistato da Sokolov. Ma i due jet, durante il decollo, si urtano e si distruggono, uccidendo gli occupanti.
Gli unici superstiti della base sono Martin, Java e Grigorij. In quel momento Frate Francesco esce dall'Albero, seguito dagli altri, e si sente dire da Martin che presto saranno morti anche loro come tutti gli altri, visto il prossimo arrivo del missile. Sconfortato Mystère abbraccia Mary Ann, scusandosi di aver fallito. Efimovic dice "dunque è lei la donna..." e alla risposta di Martin "Non credo abbia più molta importanza, ormai..." aggiunge "Sbagliate, Mystère... Per me ne ha molta". Parole profetiche, visto che sarà suo figlio ad uccidere Mary Ann, anni dopo...
Tutti attendono la morte, rassegnati. Tranne Efimovic che avanza fino al punto d'impatto della traiettoria del missile gridando "Vieni... Ti aspetto a braccia aperte! Vieni da me! Ah! Ah! Ah! Ah! Vieni! Vieni da me!". L'urto produce un rumore assordante e solleva una grande nube di polvere. Ma quando questa si posa, tutti si rendono conto che il missile non è esploso e si trova conficcato nel terreno nel punto in cui era Grigorij. E' una gioia irrefrenabile quella che prende tutti per lo scampato pericolo, e Mary Ann abbraccia Martin chiedendosi come mai sia toccato proprio a lei quel ruolo. Martin non ha altra risposta che "Il futuro è quello che costruiamo noi".

E' questa una delle ultime frasi della lettera scritta da Mary Ann che i suoi figli stanno terminando di leggere nel 2033. Richard abbraccia la sorella in lacrime.

New York, 4 maggio 2033. Commemorazione di Mary Ann a Central Park. Apprendiamo che la donna, dopo la sua avventura nel deserto australiano, è diventata una grande ricercatrice e ha scoperto la cura per il cancro e per l'AIDS, donando la speranza a milioni di persone. E le ultime parole della donna che la commemora sono "Grazie, Mary Ann, e addio...".

That's All, Folks!...

 

 


 
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