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Vincenzo Beretta Disegni/Copertina: Eugenio Sicomoro / Giancarlo Alessandrini ALBO GIGANTE n.4 "La maledizione del Sahara" - 224pp - 98.09 ![]() ![]()
Da Firenze all'Australia passando per il Sahara, alla ricerca di una misteryosa Città Nera, nella quale dovrebbe essere celato un grande tesoro...
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Un elicottero sorvola il Sahara Centrale nell'estate del 1998. L'equipaggio è impegnato nel controllo di complesse apparecchiature di rilevamento. Dopo alcune ore di infruttuosi tentativi, gli strumenti registrano una forte fonte di radioattività e gli uomini a bordo dell'elicottero indossano le tute protettive e sbarcano, per scoprire un uomo completamente ustionato dalle radiazioni e fuori di senno. Con mille cautele l'uomo, ormai morto, viene trasferito a bordo dell'elicottero che fa ritorno alla sua base mentre due componenti dell'equipaggio, Klein e Walter, proseguono un battibecco da tempo in corso tra loro.
A sera, Martin e John sono nella casa di Firenze e stanno ricordando le loro vicissitudini passate quando il suono del campanello annuncia l'arrivo di Gorman. Fatte le presentazioni, l'archeologo australiano mostra a Martin la copia di un manoscritto arabo redatto nel dodicesimo secolo, un diario di viaggio di una carovana lungo la "via del sale". Nel libro è fedelmente riportata la cronaca di un viaggio molto particolare, durante il quale strani fenomeni si verificarono.
In particolare l'interesse del cronista si sofferma sulla descrizione degli eventi accaduti allorchè la carovana, dopo giorni di viaggio privi dei consueti riferimenti astronomici e geografici, si imbattè in una strana città nera, non menzionata in alcuna mappa nè in alcun racconto.
Su una delle ultime pagine del manoscritto è impresso il simbolo di Atlantide e Gorman mostra a Martin la foto di una pietra nera, da lui ritrovata, che reca incisi gli stessi disegni riprodotti nella pagina dal cronista medievale, rivelandogli che al momento del ritrovamento la roccia era altamente radioattiva. Al termine della sua esposizione Gorman chiede di essere aiutato a risolvere l'enigma di una misteriosa "mappa astronomica", parte del manoscritto. Mentre stanno uscendo dalla casa di Martin, però, una raffica di mitra uccide Gorman e ferisce Stafford, mentre dall'automobile dalla quale sono partiti i colpi un uomo scende per impossessarsi della borsa dell'australiano.
Il mattino dopo Martin è al lavoro e sta parlando con Java quando riceve la telefonata dell'assistente di Gorman, Leslie Cameron, che da Agadez lo informa di aver saputo della morte dell'archeologo e di essere in possesso dell'originale del manoscritto medievale. Nonostante sia pressato da scadenze di lavoro, due giorni dopo Martin è ad Agadez insieme a Java. Qui incontra Leslie Cameron insieme alla quale inizia ad esaminare la parte del manoscritto che Gorman non gli aveva mostrato. Questa è scritta in un linguaggio incomprensibile, ma sembra essere una sorta di quaderno degli appunti di un misterioso e losco astrologo che faceva parte della sfortunata carovana. Leggendo l'introduzione a questa seconda parte, scritta in arabo, Martin si rende conto però che la presenza dell'astrologo nella carovana era tutt'altro che casuale. Egli, infatti, stava cercando la misteriosa Città Nera, dislocata in un'altra dimensione, nella quale sapeva essere celato un immenso potere, ed aveva persino ucciso pur di entrare in possesso delle informazioni che gli avrebbero permesso di raggiungere il suo scopo.
Klein fa ritorno all'accampamento nel deserto dove sono sorti altri problemi, e lì viene arrestato su ordine del Direttivo degli UiN e condotto a Riyhad, mentre Kramer conduce Martin, Java e Leslie in un luogo sicuro. Nel cielo del Sahara, intanto, Klein è stato liberato da uno dei suoi fedeli e sta tornando all'accampamento, già conquistato da altri suoi compagni. Kramer, nel loro rifugio, racconta a Martin Java e Leslie di come in seguito a complesse vicende si sia trovato a lavorare in quella parte del mondo. Si apprende così come un anziano Tuareg gli abbia narrato la storia di una misteriosa Città Nera, una volta bianca d'alabastro e prospera, i cui abitanti erano stati maledetti a causa della ribellione del loro re contro gli Dei, e di come fosse entrato in possesso di alcuni disegni che raffiguravano la Città. Al termine del racconto Kramer mostra a Martin un ciondolo, copia esatta di quello usato dal Tuareg per "proteggersi dai demoni del deserto" che reca, di nuovo, il simbolo di Atlantide. A Riyhad intanto due UiN stanno discutendo sulle iniziative da prendere per contrastare Klein ed usare a sua insaputa Martin, posto da loro sotto sorveglianza. Poco tempo dopo, ad Agadez, un UiN fedele a Klein uccide Baldwin, un UiN della parte avversa, e si infiltra facendosi passare per lui. Klein ne è informato mentre sta esaminando il manoscritto originale sottratto a Leslie e si accorge che alcuni fogli sono stati asportati. Il giorno dopo Martin e gli altri si stanno congedando da Said, e Leslie riconosce nel saluto a loro rivolto lo stesso pronunciato da un esoterista egiziano, Khalid Alì, al quale Gorman si era rivolto per far interpretare il manoscritto. Khalid è l'uomo trovato saturo di radiazioni nel deserto, rivela Kramer, per cui potrebbe aver trovato la Città. Recatisi alla casa dell'egiziano per trovare qualche appunto che permettesse loro di capire dove questa Città si trovasse, i quattro vengono catturati da Klein, che era lì in cerca delle pagine mancanti del manoscritto. Il gruppo parte alla volta del campo nel deserto, ignaro della sorveglianza alla quale è sottoposto, con Martin e gli altri tenuti sotto mira, mentre scopriamo che il capo del gruppo di UiN che controlla Klein è John Stafford. Al campo, intanto, Klein rivela a Martin che lo schema riprodotto nel manoscritto non è un diagramma astrologico ma una mappa delle linee sincroniche, correnti di energia magica che percorrono la terra, e gli mostra una strana "bussola magica" trovata addosso a Khalid. Oltre a questo, completa la storia dell'astrologo medievale rivelando che l'uomo si era rivolto agli Uomini in Nero del suo tempo per essere aiutato a trovare la Città, della cui esistenza aveva saputo quando aveva scoperto una "camera del tempo" atlantidea, ottenendo però solo la propria condanna a morte, per sfuggire alla quale, oltre che per trovare la Città, si unì alla carovana. Alla domanda di Martin sul perchè non abbiano distrutto tutto come di consueto Klein risponde che una parte degli UiN ha deciso di iniziare ad utilizzare le conoscenze di cui l'organizzazione viene in possesso invece di cancellarne ogni traccia.
In quel momento alcuni elicotteri stanno volando alla volta del campo nel deserto, e le sentinelle vanno a controllare una carovana di Tuareg, in realtà uomini di Stafford, che le insospettisce. Poco dopo inizia l'attacco ed il campo di Klein viene completamente distrutto, ma lui si salva costringendo con un mitra Martin a salire con lui su una jeep e a guidare lontano da lì. Nella stessa jeep, però, approfittando della confusione si erano nascosti Kramer e Leslie in attesa dell'occasione per svignarsela, e la situazione si ribalta. Ma il problema adesso è uno degli elicotteri assalitori che insegue sparando la jeep fin quando riesce a mandarla fuori strada e si appresta a mitragliare gli occupanti del mezzo quando vira e torna indietro obbedendo ad un ordine di Stafford. Sull'elicottero che riporta tutti ad Agadez c'è una sorta di resa dei conti fra Klein e Stafford, mentre Mystère privo di conoscenza percepisce nella mente una "voce" che lo chiama Cumbo e che gli chiede aiuto. Dovrà recarsi nella Città Nera e raggiungere la Camera degli Dei. Mentre questo accade, all'esterno una strana perturbazione mette fuori uso la strumentazione degli elicotteri e quello a bordo del quale si trova Martin viene colpito da un fulmine. Un attimo dopo, davanti agli esterrefatti occupanti del mezzo, tra il lampeggiare di una tempesta si materializza una città di aspetto arabeggiante e l'elicottero precipita. La prima a riprendersi e ad uscire è Leslie e sono sopravvissuti al disastro soltanto Stafford, il falso Baldwin, Klein, Mystère, assai meravigliato nell'apprendere che John è un UiN, Java e Kramer. Il gruppo inizia ad esplorare la città e poco dopo s'imbatte nei rottami di un velivolo che porta le insegne di Atlantide, vicino al quale si trovano i resti dell'equipaggio. Leslie attiva un proiettore olografico. Il volto di Edam Astrun, comandante del velivolo, compare ed inizia il racconto di come i satelliti di Atlantide avessero individuato in quel punto una fonte di energia enorme, che sarebbe stata necessaria all'attuazione del piano per salvare l'anello centrale di Atlantide dalla distruzione ideato da Amon (Cfr. NN nn.64-65 e anche ZX nn.38-39), alla ricerca della quale l'equipaggio da lui comandato era partito, senza più riuscire a fare ritorno a casa una volta giunto lì. Uno dopo l'altro gli atlantidei erano impazziti o morti a causa delle radiazioni presenti nella Città. Il messaggio si chiude con un mesto saluto dopo che Edam ha raccontato che della spedizione faceva parte un geomante del quale avevano perso le tracce, dotato di quella "bussola magica" mostrata da Klein a Martin che avrebbe permesso agli atlantidei di trovare il punto in cui utilizzare il "bastone del Falco" per dominare le energie terrestri e tornare nella loro dimensione. Fortunatamente Leslie prima di scappare durante l'attacco aereo se ne era impadronita e Klein, l'unico a conoscere la formula magica per attivarla, viene slegato e prende la bussola. Non appena ha pronunciato alcune parole in un arcano linguaggio il serpente che funge da ago indicatore si orienta secondo una precisa direzione e, dopo aver ritrovato per merito di Leslie il bastone del Falco, il gruppo si incammina.
Poco dopo giungono alle rovine di un edificio che sembra essere la fonte della corrente rilevata dalla bussola. Entrati all'interno scoprono il cadavere dell'astrologo medievale e la sala del trono, sul quale è assiso lo scheletro del re, ai piedi del quale giacciono i resti dell'uomo del Sogno di cui si parla nella leggenda narrata dal Tuareg a Kramer. Sul pavimento Martin vede il cristallo che aveva sognato a Firenze e, poco più in là, il Pozzo attraverso il quale si accede alla Camera della Conoscenza. Come in un sogno, Mystère apprende di essere morto, ma di poter anche essere "riparato" e che la sua mente e quelle dei suoi sfortunati compagni sono state poste in salvo dal computer biologico dei Kundingas. Alla domanda di Martin su chi fosse, il computer risponde narrando la sua storia. I Kundingas, migliaia di anni prima, lo avevano installato sulla Terra allo scopo di migliorare la razza umana attraverso l'addestramento di un gruppo selezionato di uomini che avrebbero poi dovuto civilizzare, e dominare, tutto il mondo. Ma un uomo esterno alla Città giunse alla Camera della Conoscenza e tolse uno dei cristalli che compongono la struttura del computer. A causa di questo, l'entità perse il controllo, oltre che delle sue funzioni, anche delle camere nucleari che la alimentavano e le radiazioni sprigionate uccisero tutti gli abitanti, dando così inizio alle leggende sulla Città Nera maledetta dagli Dei. Il computer passò cosi millenni cercando un contatto con qualcuno che potesse "ripararlo" reinserendo il cristallo al suo posto, fino a quando incontrò la mente di Martin, da lui riconosciuto come un Cumbo in grado di percepire e vivere il Sogno. Un attimo dopo, con un urlo di dolore, Martin riesce ad alzarsi da terra e toccare con il cristallo il resto del computer alieno, ma ricade a terra, a prima vista definitivamente morto, prima di poterlo inserire nel suo alloggiamento. Ma questo breve contatto è stato sufficiente: il computer riprende totalmente il controllo, completa il corretto inserimento del cristallo ed un'onda di energia annienta per sempre la Città Nera, insieme a Stafford, Klein e al falso Baldwin, dopo di che una forma luminosa si innalza verso il cielo per scomparire rapidamente verso le stelle. Tempo dopo, o forse nello stesso istante, Martin apre gli occhi con un gemito e subito si accorge che gli altri sono vivi, come lui. Leslie gli corre incontro e gli racconta di come tutti loro abbiano percepito nella mente tutto ciò che Mystère aveva fatto. Guardandosi intorno, i quattro capiscono di essere in Australia, l'altro varco dimensionale di cui il computer aveva "parlato" a Martin. Saliti su quattro cammelli (proprio così!) si incamminano per raggiungere un luogo abitato, mentre Martin cerca di formulare un'ipotesi sui possibili sviluppi del conflitto in atto tra gli Uomini in Nero, e ragiona con Leslie su come il genere umano avrebbe potuto evolversi se il piano dei Kundingas di creare una razza superiore dominante avesse avuto piena attuazione, concludendo che è molto più importante imparare dai propri errori e soddisfare la propria curiosità scoprendo da soli le cose piuttosto che non sbagliare mai e sapere già tutto senza sperimentare.
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