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Venti anni... Tante avventure... Tanta vita. Buon compleanno, BVZM (per tacer del BVZA..;-)!
Tanti auguri a te (3),
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L'analisi di questa storia del Detective dell'Impossibile ha innescato un piccolo dibattito all'interno di uBC, e per prima cosa voglio ringraziare tutti i colleghi che hanno fornito il loro contributo.
L'unica certezza, relativamente a questo albo del ventennale, è che Castelli non ha inteso certamente creare nè qualcosa di nuovo, nè di memorabile nell'universo narrativo di Martin Mystère, ma soltanto fare una sorta di riassunto delle vicende vissute dal Detective dell'Impossibile (e da noi lettori ;-)) nell'arco dei suoi venti anni editoriali, dal quale partire per, speriamo, un nuovo ventennio.
Analizzando il soggetto emerge chiaramente la sua funzione di "pretesto" per fare un riassunto delle vicende che hanno portato al matrimonio tra Diana e Martin, tirare le fila di alcune vicende, anche molto lontane nel tempo, chiarire le stranezze del comportamento tenuto da Java nei 4-5 albi precedenti (legate anche esse a vicende passate da chiarire), anticipare, in un certo senso, ai vecchi lettori come procederà la vita di Martin e, last but not least, trovare una scusa per poter far tenere una festa a Martin senza legarla ai venti anni editoriali.
La sceneggiatura è forse la parte più debole del lavoro, se andiamo a considerare con attenzione le incongruenze in essa presenti, a parere dei colleghi di cui sopra e mio abbastanza pesanti.
In sintesi, un lavoro buono ma adeguato ad un momento di stanchezza e pigrizia dello scrittore, che in passato ha dato prove migliori di sè, e non consente a chi scrive di andare oltre la semplice sufficienza nella valutazione.
Alessandrini è sempre Alessandrini... Lapalissiano, ma non troppo, visto che in questo caso l'intenzione è quella di sottolineare che nulla di diverso dal solito, nè nel bene nè (per fortuna) nel male, in termini di disegno è presente in questo albo.
Il risultato finale è, comunque, buono, in linea con le precedenti prove del "padrino" del Detective dell'Impossibile, e supera certamente la mera sufficienza.
E qui dico quello che penso veramente! ;-)
E' dai miei ventun anni che le avventure di Mystère mi fanno compagnia... Quasi una vita (mi rendo conto che i fans di Tex troveranno eccessiva questa affermazione...), senza mai farmi mancare quella fuga nella fantasia che, secondo me, è assolutamente necessaria. Ci sono stati, indubbiamente, alti e bassi nella produzione, storie da dimenticare o da ignorare, insieme ad altre memorabili, ma non mi sono mai annoiato in compagnia del Professore, anzi. Le tematiche trattate mi sono spesso servite da stimolo per ampliare (almeno un poco) la mia cultura, spingendomi ad acquisire nuove conoscenze approfondendo gli spunti che trovavo negli albi. E ricordo ancora oggi con piacere l'entusiasmo che ho provato leggendo "Gli Uomini in Nero", il primo numero da me impazientemente atteso fin da quando appresi, da un articolo pubblicato da Panorama, dell'imminente uscita di una nuova serie a fumetti che aveva per protagonista "una sorta di Indiana Jones". Venti anni...
Come dicevo, una storia che non porta alcuna novità nell'universo mysteriano, ma che ha l'indubbio valore di summa del periodo appena trascorso e di anticipazione per un (speriamo) prossimo ciclo narrativo.
Grazie, Martin, per averci invitato alla tua festa (e per averci reso partecipi di parte della tua "vita")! |
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