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Sog. e
Sce.Alfredo Castelli
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Per chi credesse che i "mysteri" da cui attingere per le trame di Martin Mystère siano oramai terminati, ecco
che Castelli estrae dal cilindro una vera chicca: la scomparsa, nel 1938 di Ettore Majorana.
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Ettore Majorana, foto dal libretto universitario
datata 1923
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Il personaggio in sè è ricco di fascino, vuoi per il periodo storico in cui vive (in piena corsa alla costruzione della prima bomba atomica), vuoi per la ricchissima anedottica che lo accompagna.
Majorana era infatti uno dei componenti dei famosi
"ragazzi di via Panisperna", un oramai quasi mitologico gruppo di fisici italiani capitanati dal futuro premio nobel
Enrico Fermi. Il giovane Ettore pare fosse capace di incredibili calcoli a mente, cosa che, negli anni in cui il regolo
calcolatore era il massimo ausilio nei calcoli complessi, lo rendeva importante al pari di un'arma segreta.
Tutto ciò è raccontato nella solita maniera epico-didascalica da Castelli. Minuziosi i particolari biografici e la descrizione del carattere idealista di Majorana: l'autore infittisce l'alone di mistero intorno allo scomparituro creando molta aspettativa nel lettore.
Purtroppo le promesse in fase di costruzione vengono poi disattese al concludersi della storia: la stessa si rivela essere più un crocevia della continuity di MM che un vero racconto di un'avventura mysteriosa. Difatti molti degli elementi seminati durante l'albo non sbocciano nel finale che pare alquanto affrettato. Non viene spiegato, per esempio, il perché del contenitore immerso nella stiva di una petroliera; bisogna poi ricordare bene un albo (per di più un bis) di oltre 4 anni fa per conoscere le motivazioni dell'organizzazione segreta antagonista di Martin (ovvero il favorire l'avvento dell'Anticristo).
La commistione Agharti - UFO sta diventando sempre più ingombrante...
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La commistione Agharti - UFO sta diventando sempre più ingombrante, destinata probabilmente a prendere il posto
degli oramai "datati" uomini in nero nell'universo mysteriano. Dal discorso di Majorana a Martin riguardo gli influssi dei consiglieri del Re del Mondo sulle vicende terrestri, pare profilarsi il rivelarsi di un governo etereo che agisce sul modello della Seconda Fondazione di asimoviana memoria (vedere la scheda per dettagli)
  

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Pino Rinaldi / Lucio Filippucci
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Disegni dal tratto "alessandriniano" per Filippucci mentre più realistico e da fumetto d'avventura (non per niente gli è stata affidata in particolare la sezione dell'operazione di commando nella Union Carbide) quello di Rinaldi.
In generale un albo graficamente molto vario, sia per l'origine a quattro mani sia per la varietà di ambientazioni presenti. Buona prova di ambedue i disegnatori.
  
Dinamica la copertina di Alessandrini con colori con tonalità seppia che immergono subito il lettore in un'atmosfera anni '30.
Albo sicuramente importante. Come già detto, esso rappresenta sicuramente una tappa importante della cronologia di Martin ed il background qui inaugurato sarà certamente ripreso più volte in futuro dagli sceneggiatori della serie.
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