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" New York Stories"

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Cassandra

Pagine correlate:

Perchè New York viene chiamata "la grande mela"?
Nessuno lo sa, e forse nemmeno Martin Mystère.

Il tesoro di New York
recensione di Giovanni Gentili



TESTI
Sog. e Sce. Alfredo Castelli    

Castelli apre il racconto sull'isola di Manhattan nel 1609, poi, dopo aver presentato le Guerrilla Girls, passa a raccontare un episodio con al centro il curioso scrittore Joe Gould, in un bar di New York nel 1938.

Tre situazioni completamente scollegate che generano nel lettore una forte curiosità e predispone bene alla lettura. La storia si complica con l'entrata in gioco di Peter Stuyvesant nel 1600 e di due gemelli atipici nel 1997 (una nuova coppia di comici in competizione con Dee e Kelly?).

Il quadro è molto vario e la sceneggiatura fa avanzare le vicende parallelamente, mentre scorre la lettura delle new york stories scritte nei quadernetti di Joe Gould. Ne nasce una divertente caccia al tesoro.

Ma qual'e' il tesoro? per il lettore è proprio la lunga serie di divertenti racconti che sruttano bene l'innegabile fascino della grande mela. All'ultima pagina Castelli ammette esplicitamente il gioco, e, con la sua abilità, gioca con il lettore grazie alle "regole" per fare un buon racconto di Dashiel Hammet, che, proprio mentre Martin le legge, trovano riscontro nella storia.

Unico particolare incredibile, e poco digeribile, resta il fatto che Martin abbia trovato il tesoro per caso, sbagliando a decodificare le indicazioni che avevano tutt'altro significato: questo mi fa optare per un 5/7 alla sceneggiatura invece che un 6/7.



DISEGNI
Franco Devescovi    

Bravissimo Devescovi nel realizzare questa lunga storia, che offriva situazioni e ambienti molto vari.

(15k)
Cassandra e i "gemelli", disegno di Devescovi
(c) 1997 SBE
   

Il suo stile è perfettamente in linea con quello di Alessandrini e quindi con quello di Martin Mystère. Veramente ben caratterizzati tutti i personaggi e soprattutto Cassandra Gold, che riappare in palestra con i suoi scagnozzi come nel n.113, dove era stata realizzata da Cassaro). Divertentissimi anche Joe Gould e il tedesco da antologia dello Zeppelin.

Veramente un lavoro accurato su New York e sulle ambientazioni delle varie epoche. Un po' sottotono solo poche sequenze del n.183.

Non arriva a 7/7 solo perchè il maestro Alessandrini è un troppo agevole punto di riferimento per un confronto del suo segno, e Devescovi è ancora in svantaggio ;-).



GLOBALE
 

Stupende le copertine, sia quella del n.183 con lo spaccato temporale di New York oggi e nel '600, sia quella del n.184, in cui sono rappresentate molte delle storie con al centro delle mele (le copertine potete vederle nella scheda della storia)

Alcuni criticano Alessandrini accusandolo di una certa monotonia (nella copertina tipo c'e' Martin spaventato, Java che digrigna i denti e un terzo elemento). A mio avviso dopo più di 200 copertine (contando gli speciali) non è certo facile "innovare" e invece Alessandrini riesce ancora a stupirci, forse non tutti i mesi, ma spesso.

Pregevole la nuova veste grafica e l'impostazione delle rubriche che completano una storia originale e divertente.
 

 


 
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