Voci dal passato

indagine di Martin al fianco del padre
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Voci dal passato
Martin Mystère 325
uBCode: ubcdbIT-MM-325

Voci dal passato
- Trama

A Martin Mystère arrivano per posta delle registrazioni della voce del padre, scomparso ormai da 50 anni; è il prologo di un'avventura che lo porta a contendere agli Uomini in Nero un mysterioso macchinario, appartenuto attraverso i secoli ad Hypazia e ad Athanasius Kircher, in grado di portarci le testimonianze dei saggi del passato.

Valutazione

ideazione/soggetto
 2/7 
sceneggiatura/dialoghi
 1/7 
disegni/colori/lettering
 3/7 
 21
data pubblicazione 9 Feb 2013
testi (soggetto e sceneg.) di ubcdbAlfredo Castelli
copertina di ubcdbGiancarlo Alessandrini
disegni (matite e chine) di ubcdbGiulio Camagni
copertine
Copertina Martin Mystère n.325<br>Illustrazione di Giancarlo Alessandrini<br><i>(c) 2013 Sergio Bonelli editore</i> Scene di famiglia in casa Mystère<br>Tavola di Giulio Camagni, pag.12<br><i>(c) 2013 Sergio Bonelli editore</i>
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Annotazioni

L'Avventura più sconclusionata di Martin Mystère

Partendo da una buona idea iniziale - Martin Mystère che indaga su un caso in parallelo con il padre defunto, Mark Mystère - il numero 325 della trentennale collana della Sergio Bonelli editore naufraga in un mare di incongruenze, nonostante sia realizzata ai testi da Alfredo Castelli, il creatore e il curatore della serie, e ai disegni dal valido Giulio Camagni, forse ancora alla ricerca di una stabile caratterizzazione della serie e dei personaggi.
Come sostiene lo stesso Castelli nel consueto articolo di chiusura dell'albo, il patto narrativo tra l'autore di una storia e il suo fruitore, la sospensione dell'incredulità, prevede proprio che il lettore accetti delle incongruenze iniziali per poter godere appieno di un racconto di fantasia. In questo caso, però, le falle narrative durante la narrazione riguardano non tanto i presupposti della vicenda, l'invenzione nel 1000 a.C. di una macchinario in grado di registrare i suoni, ma i comportamenti dei numerosi personaggi che, per esempio nel corso dei secoli, smontano e rimontano in continuazione tali macchinari, senza nessuna motivazione comprensibile.
A stonare immediatamente è la copertina, che come talvolta accade per le serie Bonelli, rivela immediatamente, alla prima occhiata, tanto più se associata al titolo dell'albo, il tema dell'indagine, il registratore di suoni del passato; peccato che poi nella storia la scoperta di tale meccanismo venga rivelata come fosse un colpo di scena, a quel punto però prevedibilissimo per ogni lettore. Tutta la narrazione è costruita su presupposti molto labili e troppo casuali. Per esempio, come e per quale motivo Martin Mystère riceva il Cd con la voce del padre (da cui parte tutta l'indagine), la maniera, del tutto implausibile, in cui i due agenti degli Uomini in Nero entrano nella vicenda, ed altri ancora che riportiamo nelle incongruenze.
Di fronte a tali buchi di sceneggiatura, anche gli spunti maggiormente interessanti, come il rapporto tra Martin e il padre Mark, che vediamo iniziare a prendere distanze dalla visione oscurantista degli Uomini in Nero, e la consueta indagine attraverso i secoli, in differenti epoche, con l'evocazione di figure storiche, come Ipazia e Athanasius Kircher e l'esistenza di registrazioni dei grandi pensatori della storia antica, come Socrate, Platone, San Giovanni e San Paolo, non sono comunque sufficienti a risollevare le sorti di quest'albo, sicuramente uno dei meno riusciti nella trentennale carriera del Detective dell'Impossibile.

Note

  • Pag.4, nella Posta Mysteriosa, intitolata Ancora tristezza, Alfredo Castelli riferisce della scomparsa di Decio Canzio, per anni Direttore Generale della casa editrice, e dello sceneggiatore e disegnatore Paolo Morales, l'autore più innovativo all'interno della collana. Un trafiletto è invece dedicato alle informazioni necessarie per aggiornare le App dei Tablet e per poter scaricare la versione elettronica delle avventure di Martin Mystère.
  • Pag.12, in alcune sequenze in flashback si vedono i defunti genitori di Martin Mystère, Mark e Laura Mystère, di cui è stata narrata la scomparsa nei n.26-27, I figli del sogno.
  • Pag.21, assistiamo all'apertura della Breccia di Porta Pia, a Roma nel 1870, che sancì l'annessione di Roma nel Regno d'Italia e la fine del potere temporale pontificio.
  • Pag.22, il sacerdote che accompagna il console di Francia ha le sembianze inequivocabili di Fernandel, l'attore francese che diede il volto a Don Camillo, il personaggio creato da Giovanni Guareschi, in 5 film degli anni '50-'60.
  • Pag.23, grande importanza nella storia ha la figura di Athanasius Kircher, gesuita, filosofo e storico tedesco del XVII secolo, soprannominato l'Uomo che sapeva tutto, per i numerosi campi cui dedicò i suoi studi.
  • Pag.26-33, si assiste alla scomparsa di Ipazia, la matematica e filosofa greca, trucidata ad Alessandria d'Egitto nel 415 D.C., da una folla di cristiani, sobillati dal vescovo Cirillo, per motivi che scopriamo a pag.140, legati al macchinario ritrovato da Mystère.
  • Pag.36, il ritrovamento dei misteriosi macchinari da parte dell'Uomo in Nero Mark Mystère avviene a Rio de Janeiro nel 1954, durante i tumulti seguiti al suicidio del presidente Getulio Vargas.

Scene di famiglia in casa Mystère
Tavola di Giulio Camagni, pag.12

(c) 2013 Sergio Bonelli editore

Scene di famiglia in casa Mystère<br>Tavola di Giulio Camagni, pag.12<br><i>(c) 2013 Sergio Bonelli editore</i>

Incongruenze

  • Iniziamo dalla copertina: di che cosa si parlerà? Uhm... "voci dal passato", e si vede un apparecchio simile a un grammofono... Vabbè, diciamo che questa storia non dovrebbe basarsi sul colpo di scena finale, che sarà... un apparecchio audio-registratore che viene dal lontano passato!
  • Pag.7, l'anonimo inventore dell'apparecchio in grado di registrare (su carta) le voci dei sapienti consegna la macchina al suo successore spiegando che le registrazioni fatte oggi serviranno solo in futuro, quando la scienza sarà in grado di effettuare il passaggio inverso. E chi glielo ha detto che una cosa del genere sarà possibile? Che doti di preveggenza deve avere un sapiente del 1000 a.C. per dedicare una vita intera a registrare (su papiro!) voci di personaggi importanti contando sul fatto che *prima o poi* la scienza futura sarà in grado di decodificarle? Ma anche presupponendo la lucida follia di costui, quanti papiri servirebbero per registrare l'onda sonora di un minuto di conversazione?
  • Pag.11, Martin si commuove perché ha appena ascoltato una registrazione audio in cui ha sentito la voce di suo padre. Martin, Diana e Java la ascoltano per la seconda volta perché la prima volta Martin si è commosso e non ha capito cosa dicevano. Se fosse stato un brano di pochi secondi si potrebbe anche capirlo, ma questo è il resoconto di una lunga riunione, in cui Mystère senior parla decisamente poco, a parte qualche parola all'inizio. Stoppare e ricominciare no?
  • Pag.17 Mystère senior mente a proposito di Martin con il morbillo: da nessuna parte viene spiegato il perché di questa menzogna.
  • Pag.21, durante la presa di Porta Pia, un Uomo in Nero cerca di mettere in salvo in tutta fretta l'apparecchio registratore, che si trova nel museo kircheriano. Ovviamente riesce a farlo arrivare a Civitavecchia mentre Roma è sotto assedio. Come ha fatto? Il punto non è però questo, ma piuttosto: se gli Uomini in Nero sanno che l'apparecchio sta lì, perché ce lo hanno lasciato invece di distruggerlo o di metterlo al sicuro in un altro posto? E perché lo mandano in Brasile, col rischio di smarrirlo o che finisca nelle mani sbagliate? Mah.
  • Pag.27, Selesio, discepolo di Ipazia, non trova niente di meglio da fare che raccontare al capitano della nave con cui sta per fuggire una quantità di cose che il suo interlocutore conosce già benissimo, giusto per arrivare fino a pag. 32.
  • Pag.34, Mystère senior viene inviato in Brasile dagli Uomini in Nero a recuperare la macchina perché il governo sta per cadere. Ancora la strategia insensata che già si è vista a Porta Pia, gli Uomini in Nero non imparano davvero mai.
  • Pag.44, trovato l'indirizzo da cui è stata spedita la busta, Martin e soci trovano la nipote del mittente (Duncan, detto "Sparky") che ha trovato la busta chiusa indirizzata a Martin e gliela ha spedita. Senza chiedersi che cavolo fosse, avrebbe potuto tranquillamente aprirla e poi chiuderla in una nuova busta, perché non l'ha fatto? Ma veniamo al contenuto della busta stessa: un cd con la registrazione audio della riunione di cui sopra, senza nessun biglietto di accompagnamento, né l'indirizzo del mittente. Se, come sembra, il plico non era completo, perché la busta era già chiusa? Se Sparky voleva che Martin lo trovasse, è stato un vero genio a non dargli tutti gli elementi per farlo!
  • Pag.51, Martin riceve in regalo la cornice con la foto di Sparky e suo padre, elemento che più tardi si rivelerà indispensabile per il proseguimento dell'avventura. Vedremo dopo che dentro la cornice (che evidentemente non era destinata a Martin) è nascosta la chiave che apre la rimessa dentro la quale è conservata la registrazione audio con lo "spiegone", destinato invece proprio a Martin.
  • Pag.54, momento epifanico: Martin improvvisamente ricorda dove si trova il capanno che stava cercando nel vedere un dettaglio della foto. Vabbè, alla faccia del rimbambimento senile.
  • Pag.56, nel frattempo due Uomini in Nero stanno seguendo Martin senza sapere perché. Erano lì a fare dei turni di sorveglianza della nipote di un ex Uomo in Nero morto da tempo e che non è mai stato niente di più di un affiliato indiretto, vedono Martin e dicono "ah, allora c'è qualcosa sotto!". Ma quanto personale hanno gli Uomini in Nero? E lo impiegano così?
  • Pag.60, gli Uomini in Nero si ricordano l'un l'altro che ci sono ordini dall'alto che vietano di uccidere Martin Mystère.
  • Pag.77, gli Uomini in Nero pensano bene (giusto per non far capire che stanno agendo nell'ombra) di svaligiare la casa di Sparky e quella della nipote subito dopo la colluttazione notturna con Martin (durante la quale lui non li ha visti e quindi non ha ancora idea che ci siano di mezzo loro). La nipote, naturalmente, per prima cosa pensa bene di avvertire Martin dei due tentativi di effrazione: ha anche il buon gusto, a pag. 79, di dire non so neanch'io perché vi ho telefonato. In effetti non riesce a spiegarselo nessuno!
  • Pag.87, Martin trova la chiavetta nascosta dentro alla cornice. Naturalmente, in barba alle più elementari norme di sicurezza, insieme alla chiave c'è anche scritto cosa la chiave apre, giusto per facilitare il lavoro di chi dovesse impadronirsene per sbaglio.
  • Pag.91, la chiave apre un garage a Buffalo, del quale Sparky ha avuto il buon gusto di pagare 5 anni di affitto anticipato prima di schiattare.
  • Pag.101, Martin trova il (suo) vecchio registratore a bobine, e diversi nastri tra cui uno con scritto "Martin". Lo inizia ad ascoltare, e c'è la voce di suo padre che lo chiama quando era piccolo.
  • Pag.104, mentre i nostri eroi ascoltano il nastro, si scopre che gli Uomini in Nero tengono traccia di tutto quello che i loro affiliati fanno in vita, compresi tutti i movimenti bancari. Una specie di Facebook insomma.
  • Pag.105, il nastro continua con un messaggio di Sparky rivolto direttamente a Martin Mystère. Questa è l'apoteosi del buco di sceneggiatura. Tralasciamo il fatto che si parla di nastri a bobine, che a giudicare dalla loro grandezza dovevano contenere pochi minuti di conversazione. Tralasciamo anche il fatto che Sparky ha registrato sullo stesso nastro, in coda alla registrazione di Mystère senior (mica sono musicassette, è tecnicamente sensata una cosa del genere?), ma soprattutto tralasciamo il fatto che la registrazione di Mystère senior è stata fatta con l'antico apparecchio sottratto agli Uomini in Nero, poi riversata su bobina, quindi l'apparecchio - perfettamente funzionante - è stato smontato e riposto nella scatola con le istruzioni per il montaggio. Ma... perché??
    Ecco, tralasciando tutto questo, abbiamo che Sparky registra un messaggio per Martin su un vecchio registratore perché non sopporta le diavolerie moderne (ma evidentemente deve avere una vasta riserva di bobine vergini d'antan), e comunque già sapendo (lo dice a pag.106) che dovrà riversarlo su CD per farglielo avere. Tornato a casa (ricordo, dopo aver smontato l'apparecchiatura), invece di inviare a Martin questa registrazioni, ben penserà di riversare su cd l'audio di una riunione di un consiglio di amministrazione (come l'ha avuta?? Mark Mystère si portava a casa le registrazioni delle riunioni aziendali?), chiuderla in una busta senza nessuna lettera di spiegazioni e senza indirizzo del mittente e poi comunque non spedirla, contando sul fatto che lo farà sua nipote quando lui sarà morto. Un genio del male.
  • Pag.113, nel lunghissimo racconto (una bobina da 90 minuti, direi), Sparky racconta di come Mystère senior andasse regolarmente nel magazzino di Buffalo, dove era custodita la scatola con l'apparecchiatura, e sostituisse i pezzi nella scatola con materiale a casaccio, un po' per volta, portandosi a casa "a puntate" il contenuto della scatola medesima. Ecco la domandona: allora cosa ci fa la scatola originale nel garage?? Ha smontato pezzo per pezzo pure quella?
  • Pag.116, i tre interrompono l'ascolto della registrazione, proprio quando stanno iniziando le spiegazioni, e cominciano a rovistare tra i materiali presenti nel garage.
  • Pag.117, visto che è una cosa rapida e veloce, sicuramente più veloce di ascoltare il resto della spiegazione in audio, Martin decifra al volo un manoscritto in latino (piuttosto lungo, viste le pagine che occupa la narrazione), quindi i tre discutono sull'opportunità di andarsene e decidono di restare. Java e Diana escono a prendere una boccata d'aria, Martin continua a rovistare tra i fogli alla ricerca di spiegazioni...
  • Pag.129, più tardi i nostri sono ancora in alto mare, cercando di capire il bandolo della matassa e discutono ancora per diverse pagine. Finché...
  • Pag.132, "... Bah! Sentiamo come finisce il racconto di Duncan..." e riaccendono il registratore, ricordo, interrotto a metà delle spiegazioni. Ovviamente la registrazione riassume in due parole tutte le considerazioni che i nostri hanno impiegato un pomeriggio a ricostruire sugli antichi documenti. Geni!
  • Pag.133, ed ecco il clamoroso colpo di scena: Martin capisce che quella macchina serve per registrare il suono! Incredibile! Chi l'avrebbe mai pensato prima di vedere la copertina?
  • Pag.137, l'intuizione di Martin di poco fa è assolutamente inutile perché la registrazione (inspiegabilmente interrotta di nuovo poche pagine or sono) riprende e ribadisce proprio gli stessi concetti.
  • Pag.142, c'è uno scatolone con almeno altri 50 nastri. Scusate la botta di fortuna di MM di aver beccato al primo colpo quello con tutto lo spiegone! (è vero che c'era scritto "Martin", però, insomma...)
  • Pag.145, dopo lunga fatica, Martin e Java riescono a ricostruire la macchina antica per registrare i suoni e pure quella, più moderna, per riprodurli. Ma se Sparky e Mystère senior erano già riusciti a ricostruirle, perché diamine le hanno nuovamente smontate?
  • Pag.147, tornano in scena gli Uomini in Nero che, vi ricordo, hanno la direttiva di non uccidere Martin. Cosa che ovviamente adesso tentano di fare. La motivazione? Se troviamo i rotoli mancanti, diventiamo ricchi: dicci dove sono quei rotoli!
    Ci si dovrebbe chiedere quale selezione facciano per arruolare gli Uomini in Nero? Secondo te, o Uomo in Nero, se tu metti le mani su un oggetto "impossibile" e cerchi di arricchirti con esso, i tuoi sodali quanti minuti impiegano per fare di te uno stuoino? E inoltre: tu sai (perché lo hai seguito fin qui nel suo arrancare) che Martin fino a mezz'ora fa non sapeva niente di tutta questa storia, e adesso lo minacci per farti rivelare dove stanno i papiri mancanti? Ma cosa vuoi che ne sappia lui?
  • Pag.157, finale con distruzione della base atlantidea, cioè no, volevo dire del garage. Gli Uomini in Nero si salvano insieme ai buoni, ma che fine fanno? Non ci è dato di sapere.
  • Pag.159, come introduzione alla rubrica finale, Alfredo Castelli si premura di spendere un lungo paragrafo per dire "non leggete oltre, spoilerissimo". Troppo tardi, abbiamo già visto la copertina.

  • Inviateci le vostre segnalazioni

La frase

  • Diana: "[...] Dobbiamo affrontare la realtà, Martin: i mysteri ti seguono ovunque tu vada!"
    Pag.79, Sì, Diana, ma quando è troppo è troppo.....

Personaggi

Martin Mystère
Diana Lombard Mystère
Java
Mark Mystère padre di Martin, in flashback
Laura Mystère madre di Martin, in flashback
Selesio allievo di Ipazia nell'Egitto del 415
Dott. Linares Uomo in Nero nel 1954
Molly barista a Long Lake
Karen Blanchard nipote di Robert Duncan
Robert "Sparky" Duncan amico di Mark Mystère, nel racconto di Karen

Locations

Atene 1000 a.C. circa
Washington Mews, 3 a New York
Roma nel 1870
Alessandria d'Egitto 415 D.C.
Aeroporto Santos Dumont Rio de Janeiro, 1954
Long Lake nello stato di New York
Buffalo nello stato di New York
Avignone nel 1633
Cassis nel 1633
Civitavecchia nel 1633