Queen Emeraldas di Leiji Matsumoto

“Il mio regno per una nave...” - Viaggio ai confini dell’uomo
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Queen Emeraldas di Leiji Matsumoto
Queen Emeraldas

Recensione

Pubblicato in Giappone nel 1978 per le edizioni Kodansha, è uscito sul mercato italiano per la Hazard Edizioni, nel formato originale (in quattro tankobon), quello che viene definito “la gemma di Matsumoto”: Queen Emeraldas.
Protagonista dell'opera, a cui dà il nome, è Emeraldas, personaggio già presentato da Matsumoto oltre che in alcuni racconti brevi a lei dedicati, anche in precedenti opere della sua produzione matura ("Galaxy Express 999", "Capitan Harlock").

Emeraldas è spinta dal suo desiderio di libertà a vagare nell’universo verso una meta misteriosa che alimenta il suo cuore. Indifferente verso qualsiasi restrizione impostale da una civiltà materialmente e moralmente degradata, questa “strega dell’universo” potrà contare solo sulla propria forza di volontà, diffidando di un genere umano nel quale non si riconosce più.

Emeraldas
studi per il personaggio

(c) aventi diritto

Emeraldas<br>studi per il personaggio<br><i>(c) aventi diritto</i>

Il manga prende il via dall’incontro tra Emeraldas e Hiroshi, ragazzo nel cui animo Emeraldas fiuta lo stesso coraggio che molto tempo prima aveva ispirato il suo viaggio, portandola a vivere da eroina temuta e leggendaria. Hiroshi, dopo che la sua nave spaziale (costruita da lui pezzo per pezzo) atterra disastrosamente su Marte, si imbatte proprio qui in Emeraldas: la donna fatale sancisce con Hiroshi una sorta di promessa («Sei davvero un ragazzo coraggioso… - dirà rivolta a Hiroshi - Credo che ci incontreremo di nuovo, da qualche parte nello spazio. Perciò non ti dico addio…»), legando per sempre la sua esistenza a quella di Hiroshi.

Inizia così una narrazione magistralmente gestita da Matsumoto, in cui gli episodi della presente vicenda di Hiroshi si alternano ai flashback introdotti dalla stessa Emeraldas sul proprio passato. Questi due momenti, sebbene distinti e lontani, sono incastrati dall’autore in un puzzle organico fatto di rimandi e parallelismi indicativi. I sogni e il desiderio di libertà che i protagonisti sprigionano, diventano una sorta di filo rosso del destino che non solo allinea la vita di Hiroshi a quella di Emeraldas, ma che tocca anche le esistenze di quei personaggi nei quali i due si imbattono; personaggi efficacemente presentati dall’autore, sia che si tratti di figure positive, introducenti il leitmotiv epico della storia – la condizione dell’uomo-eroe solo di fronte alle sue scelte, tragiche od obbligate che siano-, sia che ci si imbatta in avversari senza scrupolo, che fungono comunque da rafforzativi al cammino di crescita dei protagonisti.

Emeraldas riflette...

(c) aventi diritto

Emeraldas riflette...<br><i>(c) aventi diritto</i>
"Queen Emeraldas" è certamente un manga da scoprire; e per chi ancora non conoscesse l’opera di Matsumoto, questo manga sarà un invito per un viaggio suggestivo al quale, una volta intrapreso, non vorrete più rinunciare.

Il viaggio attraverso le galassie, tema ricorrente nelle narrazioni di Matsumoto, diventa allora sinonimo di una crescita interiore, portata avanti nonostante le infinite difficoltà disseminate in tutto l’universo, un non-luogo dove un’unica scelta sembra possibile: assecondare i propri sogni o morire. La nave spaziale è l’unico mezzo possibile per affrontare un’impresa simile; ed, emblematicamente, il rapporto che si viene a instaurare tra l’eroe e la sua nave si risolve, fino all’identificazione, in quello che lega l’uomo al suo destino (tanto che il sogno di Hiroshi è proprio quello di poter un giorno possedere una nave tutta sua che gli permetterà di vivere liberamente).

Significativo a questo proposito è l’episodio, rievocato da Emeraldas, dell’incontro dell’eroina con la vecchia guerriera Zonarana che, morente, le lascia un’ “eredità di sangue” che la segnerà per sempre: la sua nave spaziale, la Queen Emeraldas. La giovane, contemplando la polena di prua raffigurante una donna con il volto marchiato da una cicatrice sotto un occhio, viene qui fagocitata dalla nave: solo allora comprende il suo destino, quello di errare nello spazio, mettendo la sua vita al servizio dei suoi sogni.

Arriva la nave!
una doppia tavola dell'albo

(c) aventi diritto

Arriva la nave!<br>una doppia tavola dell'albo<br><i>(c) aventi diritto</i>

Lo scontro – titanico – tra l’eroe e il suo destino è perfettamente realizzato da Matsumoto in tavole in cui domina il contrasto tra il bianco e il nero, dove quest’ultimo emerge in una scelta stilistica più incline all’evocazione che alla descrizione; i dettagli sono quasi annullati, fatta eccezione per la tecnologia e per le astronavi, sempre curatissime (come vuole la sua tradizione di appassionato di oggettistica militare). Nell’approssimazione con cui tratteggia le figure umane (donne altissime e longilinee, uomini bassi e ridicoli) si nasconde la melanconica solitudine o l’insopportabile inadeguatezza dell’individuo posto di fronte al suo destino; destino che lega tutti i personaggi del mangaka in una trama architettonica -ciclica, mai finita- che invade tutta la sua opera fantascientifica.

Hiroshi in sala comando

(c) aventi diritto

Hiroshi in sala comando<br><i>(c) aventi diritto</i>

"Queen Emeraldas" è certamente un manga da scoprire; e per chi ancora non conoscesse l’opera di Matsumoto, questo manga sarà un invito per un viaggio suggestivo al quale, una volta intrapreso, non vorrete più rinunciare.
Quen Emeraldas di Leiji Matsumoto - HAZARD EDIZIONI - 13 x 18 cm, brossura, rilegato a filo con sovracoperta (b/n) 4 volumi, 7,50 € -bimestrale

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