Il Buddhismo a fumetti

un'opera del maestro cinese Tsai Chih Chung
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Il Buddhismo a fumetti
Dice lo Zen

Scoprire dopo 16 anni dalla sua prima pubblicazione nel 1999 in Italia da parte della collana Universale Economica Feltrinelli il volume a fumetti dal titolo Dice lo Zen (titolo inglese Zhuangzi Speaks nella sua pubblicazione in America) del cartoonist cinese Tsai Chih Chung, è stata una piacevole sorpresa. Immaginatevi di prendere di mira una categoria con una sagacia umoristica alla Sturmtruppen di Bonvi, mista alla sensibilità poetica tipica dei Peanuts di Schultz.
La categoria presa di mira in questione sono i maestri del pensiero buddista di cui lo Zen è il filone più meditativo (Zen è la pronuncia giapponese dell'ideogramma cinese "chan" che è l'abbreviazione di "channa", traduzione cinese del termine sanscrito-indiano "dhyanna", che vuol dire "meditazione"). Dopo aver vinto molti premi come cartoonist nell'Estremo Oriente, l'autore cinese Tsai Chih Chung, durante un volo aereo verso il Giappone, cominciò a disegnare delle vignette che si ispirassero ad un testo che stava leggendo e in cui veniva raccontato il pensiero filosofico di Zhuangzi, uno dei più noti, antichi pensatori cinesi. Ne nasce un volume che l'editore intuisce avrà un grande successo mondiale: a Taiwan è subito un best seller e occupa costantemente i primi quattro posti delle classifiche dei libri di letteratura più venduti. E vi rimane fino a che qualcuno degli altri letterati non volle far notare che non fosse giusto che un fumetto venisse incluso nella classifica della letteratura vera e propria (qualunque cosa significhi questa espressione) e pretesero quindi che i fumetti venissero esclusi da tali classifiche.

La serie di volumi realizzati da Tsai Chih Chung comprende ora più di una ventina di titoli stampati in milioni di copie, che stanno rapidamente guadagnando popolarità in tutto il mondo. Ciò che colpisce di questo fumetto è il saper condensare in poche vignette e scambi di battute, una saggezza di quasi tre millenni. Ma per essere più chiari è d'obbligo portare degli esempi concreti mostrandovi delle tavole intere.

Dare e ricevere
Tavola di Tsai Chih Chung, pag.60

(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli

Dare e ricevere<br>Tavola di Tsai Chih Chung, pag.60<br><i>(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli</i>
Con questa sequenza ci si ricollega ad un concetto buddista che nel Sutra Mahaparinirvana viene spiegato con il monito: "Fate quello che dite e dite quello che fate!" Tale monito serve ad educare l'individuo a non essere una persona spezzata dentro se stessa. Per usare una espressione cara al cristianesimo "non predicare bene per poi razzolare male", ma va oltre anche questo aspetto legato alla distinzione fra bene e male. Infatti non vi è nulla di male nel trasmettere un insegnamento per via orale pur vivendo in un'epoca in cui è possibile trasmettere gli insegnamenti anche mediante la parola scritta. Ed ovviamente non vi è nulla di male a trasmettere l'insegnamento mediante i libri. Ma il confronto fra questo discepolo e il suo maestro mette in rilievo che ognuno di noi deve mantenere il più possibile uno stato di integrità fattiva con l'insegnamento che abbiamo verbalmente divulgato. Se veramente per tutto il proprio magistero un maestro ha trasmesso ai suoi discepoli l'importanza prioritaria della trasmissione orale, come può un simile maestro dare rilevanza al far dono di un libro al suo successore? Se quel testo aveva una rilevanza reale nel suo vissuto, perchè ha deciso di elaborare un insegnamento solo orale per poi rimanere vuotamente collegato ad una tradizione di trasmissione di un testo scritto fra maestro e discepolo che per lui ha perso di significato col modo in cui è vissuto per tutta la vita? Il discepolo diventa così sposato alla dottrina orale del maestro in un modo più fedele e coerente del maestro stesso al punto da incendiare il libro antico del maestro di cui lui gli ha fatto dono.

Il Buddha è in casa
Tavola di Tsai Chih Chung, pag.44

(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli

Il Buddha è in casa<br>Tavola di Tsai Chih Chung, pag.44<br><i>(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli</i>

Con questa sequenza ci viene trasmesso che ciò che cerchiamo e per il quale ci incamminiamo fuori nel mondo alla sua ricerca, molto spesso ci era posto accanto a noi fin da prima che noi sentissimo il bisogno di iniziare quella ricerca. Il giovane discepolo parte per un viaggio e va alla ricerca del Buddha, solo per scoprire che il Buddha era proprio sua madre a casa sua, ma il viaggio non è stato inutile, perchè senza quel viaggio non avrebbe mai acquistato gli strumenti di giudizio che gli avrebbero fatto riconoscere nella bontà, affetto e dedizione della madre, proprio quelle qualità che la rendevano un Buddha. Per lui erano un dato di fatto che dava per scontato senza accorgersi che invece erano il risultato di un proprio cammino personale condotto su un altro sentiero dell'esistenza.

Passato, presente e futuro
Tavola di Tsai Chih Chung, pag.66

(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli

Passato, presente e futuro<br>Tavola di Tsai Chih Chung, pag.66<br><i>(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli</i>

Con questa sequenza ci viene mostrato che il giovane discepolo appeso ad una corda giù da un dirupo e con un pericolo alle sue spalle e un altro pericolo in fondo alla rupe, decide di godere dell'attimo presente gustando una fragola che gli si pone di fronte in quell'istante. La sequenza di vignette ci trasmette l'insegnamento di saper godere dell'attimo fuggente. Questo non vuol dire ovviamente non saper tener conto della sapienza acquisita in passato o nel non fare progetti per il futuro, ma vuol dire che il passato non può costantemente riempire la nostra mente presente impedendoci di vivere tale presente in tutta la sua interezza e la preoccupazione per il futuro non deve inquinare la gioia presente che la nostra mente può vivere in questo frangente presente.
Tale stato di adesione al presente, l'essere "presenti nel presente" non solo col corpo, ma anche con la mente, non può essere però solo il risultato di una scelta razionale, ma è il risultato di un processo ottenuto dopo molte piccole illuminazioni a cui il meditatore può accedere attraverso un percorso formativo che le varie scuole religiose buddiste tracciano con delle modalità che prendono spunto dai cinque (per alcuni buddisti furono sei) differenti magisteri che il Buddha incarnò nel corso della sua esistenza. Un verso giapponese recita 時わ今 (che si legge "Toki wa ima") significa <>.
Una nota guida spirituale che sta riscuotendo da parecchi anni molto interesse nel mondo occidentale è Eckhart Tolle che divenne noto al grande pubblico dopo il successo nelle librerie del suo saggio dal titolo "Il Potere di Adesso" dove narra dell'importanza della Presenza nell'Adesso per godere appieno di tutte le possibilità che ci offre la vita. Eckhart Tolle, di cui è possibile trovare molti suoi discorsi registrati in You Tube mettendo semplicemente il suo nome nei motori di ricerca, afferma di aver vissuto un momento di risveglio spirituale in un momento della sua vita in cui stava sperimentando una grave sofferenza esistenziale. Quello stato di risveglio è ciò da cui ha poi tratto linfa tutta la sua esistenza successiva e che lo ha spinto a voler divulgare ad altri quello che aveva sperimentato. Da un punto di vista contenutistico di fatto la sua dialettica trae spunto dal cristianesimo, dal misticismo e dal buddismo a cui lui aggiunge una modalità di approccio modernizzato fra cui appunto non manca di sapersi giocare la carta dell'umorismo.

Illuminazione dell'onda
Tavola di Tsai Chih Chung, pag.27

(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli

Illuminazione dell'onda<br>Tavola di Tsai Chih Chung, pag.27<br><i>(c) 1999 Universale Economica Feltrinelli</i>

Questa sequenza di vignette per esempio trasmette un insegnamento buddista che serve a liberarci dal peso del confronto, dall'approccio comparativo che conduce all'invidia e al vittimismo. Lo stesso Eckhart Tolle già citato sopra, usa lo stesso simbolismo dell'increspatura delle onde sull'oceano nel seguente speach che si trova in rete:
Speach di Eckhart Tolle

Il volume a fumetti, dopo molte sequenze divertenti, termina il suo percorso con due sequenze totalmente in contrasto con l'incipit è che quindi fra tutte si distinguono per la loro tematica ombrosa. In qualche modo quindi la chiusura del volume riporta il lettore a sintonizzarsi su tematiche seriose, come di fondo era l'intento dell'autore che ha usato il media fumetto come abile amo da pesca per accompagnare i lettori su un cammino di crescita!
La prima di queste sequenze è: L'antico racconto de "La seta del Ragno" di cui lo scrittore giapponese Ryūnosuke Akutagawa nel 1918 ha scritto un bellissimo racconto breve intitolato <<Il filo del ragno>> che ci narra cosa succede ad un uomo irriducibilmente malvagio che anche offrendogli un'opportunità di salvezza andando a cercarlo fin dentro all'inferno, anche in quel caso decide di continuare a comportarsi col suo usuale egoismo. Tsai Chih Chung coi suoi fumetti ne riesce a trarre una sintesi di 4 pagine del tutto efficaci.
Ed infine c'è Rashomon (letteralmente "La porta nelle mura difensive") che è uno dei due principali accessi a Kyoto, in Giappone: quello a sud per la precisione, contrapposto a Suzakumon che si trova invece a nord. Anche questa sequenza di vignette è ispirata ad un racconto di Akutagawa, da cui il regista Akira Kurosawa trasse nel 1950 un film a basso budget che rese noto l'attore Toshiro Mifune sulla scena internazionale e ottenne un Oscar come miglior film straniero. Rashomon diventa una sorta di porta che conduce all'inferno./p>

Ogni pagina di Dice lo Zen è una perla di saggezza e un'opportunità di indagare sulla cultura orientale passata e moderna. Un testo che non può insomma mancare nella vostra, ne sono sicuro, già folta collezione di fumetti.

Dice lo Zen di Tsai Chih Chung (testi e disegni) - volume brossurato - Universale Economica Feltrinelli - 9.00€