Sankarea
Sankarea è anche il fiore simbolo della famiglia Sanka, la più nobile e potente della piccola cittadina di
Infine, a dimostrazione di una certa mancanza di immaginazione e spontaneità dei genitori,
Completamente all'opposto di un'immaginaria scala, troviamo
Chihiro è, a dir poco, un fanatico invasato: ha collezionato qualsiasi cosa a tema "morti viventi", consultato qualsiasi libro sul tema e, negli ultimi giorni, si è spinto persino più in là. A seguito della morte in un incidente del suo gatto
Da una parte abbiamo un apprendista stregone dai gusti macabri ma dal carattere aperto, dall'altra una principessa messa sotto i riflettori dalla sua famiglia, che brilla di luce riflessa e proietta un'ombra di segreti alle sue spalle. Impossibile che due personaggi di questo tipo non entrino in collisione.
Impossibile che gli esperimenti di Chihiro non abbiano l'unico esito noto, dai tempi del Dottor Frankenstein, quando si pasticcia con la non-morte.
Di Sankarea abbiamo già accennato qualche recensione fa, collocandolo in un filone che abbiamo definito "nuova commedia gotica giapponese".
Caratteristica principale di questo genere è la presenza di una protagonista femminile che è un prodigio di femminilità, carattere e voglia di vivere e, contemporaneamente, un mostro classico temuto per il fatto che la sua stessa esistenza significa quasi sicuramente la morte per gli esseri umani che incontra.
Abbiamo quindi avuto "Lei: la gigantessa" (SuperGirl 4946), "Lei: il fantasma" (Dusk Maiden of Amnesia) e, in questo caso, abbiamo "Lei: la zombie".
Mitsuru Hattori con testi e disegni quindi procede a narrarci l'inconsueta, comica e pericolosa storia tra il fanatico Chihiro e la deliziosa Sanka. Lo stile grafico che adotta è più quello della commedia classica che non dell'horror e non presenta particolari segni distintivi. Pur non essendo per nulla sgradevole e concedendo all'occhio del pubblico di riferimento (il target è tardo adolescenziale) una giusta dose di fanservice, sia la cura delle anatomie che la costruzione delle tavole resta nella media, mancando sia del taglio iperdinamico di "SuperGirl" che dell'estetica "morbida" contrapposta alla durezza dei neri inquietanti di "Dusk Maiden".
Se mai il maggior pregio di questa pubblicazione GP Publishing, che permette di affiancarlo alle altre due pubblicazioni-feticcio di chi scrive, è un solido senso della regia e della sceneggiatura.
Pur mantenendo un registro umoristico, anomalo per il tema trattato, l'autore non permette mai al lettore di dimenticarsi che la bella Rea, l'educata Rea, l'ingenua Rea, ha abbandonato il mondo degli uomini ed è entrata a far parte di una genia di mostri dominati dalla brama di carne umana. I suoi sentimenti sono umani, ma il suo corpo non lo è più: è soltanto un cadavere freddo che si decompone con lentezza solo per merito degli accorgimenti di Chihiro, su cui andrà progressivamente a pesare la consapevolezza di quanto ha fatto.
Poco a poco la leggerezza della commedia comincia ad appesantirsi di momenti drammatici e macabri, che coinvolgono non solo l'improbabile coppia ma i loro consanguinei, portatori di alcuni segreti difficili da confessare, gli amici (sopratutto la classica "amica d'infanzia"
Sankarea è senza dubbio un manga pensato per chi apprezza storie romantiche in cui "dramma" non è sinonimo di leziosi struggimenti e piagnucolii, ma si origina da una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Storie romantiche che si rifanno alle epiche del passato e riportano nella quotidianità storie di innamorati realmente disposti ad affrontare la morte per la propria dama. Pur essendo questi personaggi non delle figure prometeiche, ma dei deboli studenti, incoscienti, coraggiosi ed onesti.
Sankarea di Mitsuru Hattori (testi e disegni) - volume brossurato - b/n - GP Manga - 4.40