Kriminal segna l'esordio
editoriale di Magnus come disegnatore di fumetti: nel 1964 Raviola fu
arruolato da Luciano Secchi (Max Bunker) e dall'editore Corno. Erano anni
in cui, nel campo del fumetto, si sperimentavano cose nuove: era venuto
alla ribalta il 'nero', inaugurato qualche anno prima dalle sorelle
Giussani con Diabolik.
Negli anni seguenti Diabolik fu seguito e imitato da tante testate.
Tutte queste pubblicazioni (Sadik e altri) cercavano di sfruttare
il momentaneo favore del pubblico per questo il genere noir e si
limitavano a essere delle mediocri imitazioni dell'originale. Kriminal e
Satanik seppero invece distinguersi per originalità e innovazione e furono
per certi versi rivoluzionari.
Antony Logan è Kriminal, un
fuorilegge inglese che agisce mascherato da scheletro. Logan ha qualcosa
in più rispetto al classico protagonista da fumetto: la sua figura è
costantemente proiettata nel passato, tormentato e indelebile. Un padre
spinto al suicidio dopo essere stato ridotto sul lastrico, madre e
sorella, come il padre, vittime di un mondo in cui l'uomo è carnefice
verso i suoi simili, un'adolescenza passata in riformatorio e poi la fuga:
è questo il passato di Antony Logan, un personaggio problematico e dunque
fuori dagli schemi tradizionali.
Ma c'è anche un'altra novità introdotta da Kriminal: l'atemporalità tipica
dei fumetti in serie viene sostituita da una trama di fondo, non esistono
solo episodi o avventure autoconclusive ma c'é una storia, quella della
vita di Logan, che continua a dipanarsi. Così, albo dopo albo, si assiste
alla love story del protagonista con la fidanzata del suo acerrimo nemico,
l'ispettore Milton di Scotland yard, poi una seconda donna entra nella
vita di Logan, ne seguirà un matrimonio e la nascita di un figlio che sarà
ucciso ancora in fasce.
Kriminal era quindi un fumetto
che cercava di 'rompere le righe'. Già Diabolik tentò di allontanarsi dal
mondo buonista e irreale della precedente letteratura fumettistica,
ambientando le storie in un mondo perverso e corrotto, popolato da uomini
senza scrupoli e senza morale. Bunker e Magnus provarono ad andare oltre e
bucare quel velo di moralismo che avvolgeva il sesso e la sua
raffigurazione: mentre lo stesso Diabolik era quanto mai castigato, su
Kriminal apparirono le prime sequenze erotiche del fumetto italiano. Si
trattava soprattutto di procaci figure femminili che apparivano con
baby-doll trasparenti, mutandine, calze abbassate oppure ritratte nude di
schiena: quanto bastava, all'epoca, perchè scoppiasse un putiferio, con
polemiche, sequestri e processi. |