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" L'uomo di Buenos Aires"

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Una tragedia dell'umanit�, tre personaggi "veri", una storia che fa riflettere, peccato solo per...

Una Julia di troppo
recensione di Cristian Di Clemente



TESTI
Sog. Giancarlo Berardi
Sce. Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero
   

"Un bambino dorme tranquillamente nella sua stanza... La visuale si allarga progressivamente e ci fa esplorare la casa e i genitori assopiti.

[Esterno]

Il sole sorge, il vento fa svolazzare un foglio di giornale datato 1976 e dominato dal titolo Golpe. Poi, improvvisamente, il rumore di una colonna di mezzi militari. Le vignette si restringono e sono circondate dal frastuono dei motori, che sovrasta la pagina e sveglia la famiglia addormentata...

I militari irrompono nel palazzo, picchiano, uccidono, terrorizzano. La scrivania del bambino viene rovesciata, la sua lampada a forma di dinosauro e un carro armato giocattolo si distruggono e l'innocenza e fanciullezza del ragazzino sono ormai finite per sempre.

[Cambia lo stile del disegno]

Due occhi si aprono, il bambino � ora adulto e atterra a Garden City vestito da prete. Due tavole dopo il vestito da prelato finisce in un cestino."

La storia di questo mese esordisce con toni fortemente drammatici, la vita normale spezzata all'improvviso da eventi troppo grandi, una forte carica di tragedia, emotivit�, senso di impotenza e orrore. Si parla dei desaparecidos argentini, 30mila persone scomode fatte sparire dalla repressione militare. Berardi e Mantero confermano, per l'ennesima volta, che in una storia � importante non solo il soggetto ma anche e soprattutto il modo in cui viene raccontato, quello che si legge nei dialoghi, si vede dalle immagini e la scelta delle inquadrature.

Il soggetto non � infatti del tutto originale: la vendetta di un crimine contro l'umanit� a decenni di distanza, quando il carnefice � ormai un'altra persona. La qualit� dei contenuti dell'albo �, tuttavia, decisamente buona.

"Un ex bambino, un ex torturatore, una ragazza: tre personaggi ottimamente caratterizzati intorno ai quali ruota l'intera vicenda."    
La vicenda ruota intorno a tre personaggi, ben caratterizzati: un ex bambino (come si autodefinisce a pag.84, ultima vignetta), un ex militare torturatore e una ragazza. Durante tutta la storia il lettore � portato a chiedersi: ha senso la vendetta se colpisce, dopo anni di distanza, una persona totalmente diversa da quella che era?

L'ex militare torturatore
Oscar Solari, alias Cap.Oscar Pedrazzi � oggi un professore di storia, un buon padre di famiglia e gode di una certa agiatezza. Da anni si prende cura di un ragazzo disabile conosciuto durante un ricovero in ospedale, che va a trovare ogni giorno e copre di regali. Non � pi� l'aguzzino di un tempo ma non mostra neppure segni visibili di rimorso. Vistosi scoperto, non cade in preda allo sconforto ma riesce a elaborare una versione per la polizia che non comprometta lui ma consenta alla stessa di catturare Daniel. A pag.122, seconda vignetta, sembra quasi che spinga Julia verso il killer per proteggere se stesso. La vicenda si chiude, con una certa originalit�, lasciando lui vivo e al lettore il dubbio se sia pentito del suo passato.

L'ex bambino
Daniel Ortega da piccolo giocava con un modellino di carro armato degli Stati Uniti. Non sapeva che un carro armato vero avrebbe colpito il suo palazzo, e che gli Stati Uniti avrebbero coperto e fornito una nuova identit� all'aguzzino dei suoi genitori. Ora � diventato un killer professionista freddo e spietato, ossessionato dagli incubi del suo passato. Ha accettato di uccidere Oscar Pedrazzi su commissione, ma ha anche la sua motivazione personale. "Andr� fino in fondo, non dipendo pi� da voi, non mi fermo pi�.", dice alle persone che lo stanno aiutando ad assolvere il suo incarico (pag.56, ultime due vignette), puntando loro la sua arma. E quando il prof.Solari gli rimprovera di aver ucciso una ragazza innocente per colpire lui, replica "Sono un assassino. Sono quello che tu hai fatto di me, capit�n" (pag.123, seconda vignetta).

La ragazza
Sophie � una prostituta. Ha una breve relazione con Daniel e ne arricchisce la figura. Per lei, lui dimentica la regola di cambiare ogni sera luogo di pernottamento perch�, pensiamo noi, non si pu� vivere solo del desiderio di "giustizia per mio padre e mia madre. Giustizia per la mia vita" (pag.123, quarta vignetta). E Sophie viene caratterizzata magistralmente, dalla sceneggiatura e dai disegni, con i suoi sguardi (vedi commento disegni) e i suoi gesti (pag.44-46, compra del latte per Daniel anche se lei beve solo caff�, pag.106, gli sistema la giacca prima della sua ultima missione). E alla fine Daniel, dopo essere stato ferito, sa che per lui non c'� pi� nulla da fare, non vuole morire solo e torna da lei per l'ultima volta. "Sta' qui con me, non ci vorr� molto...", � l'ultima cosa che le dice (pag.128, seconda e terza vignetta).

Tre personaggi ben costruiti, quindi, per questa storia. Ma qualcuno, a questo punto, si star� chiedendo: "E Julia?"

La nostra criminologa ha un ruolo decisamente defilato: � coinvolta nel tema portante solo da pag.93 (su 130), e fino ad allora l'avevamo vista alle prese con problemi edilizi (vedi scheda della storia).

La presenza limitata del titolare di una testata fumettistica non � necessariamente un elemento negativo per una storia: uno degli episodi pi� amati di Ken Parker, l'altra creatura di Berardi, � "Adah" (KP 46), in cui Lungo Fucile compare solo da pag.75 (di 98), aggiungendo per� qualcosa di suo e di decisivo nella straordinaria vicenda umana della protagonista di quella storia.

Nel caso di quest'albo, invece, il punto debole � proprio l'entrata in scena di Julia. A cominciare dal fatto che Webb la chiama in causa per motivi troppo futili (una "banale" sparatoria fallita contro Oscar Solari, con un identikit gi� pronto dell'attentatore e i dati per identificarlo), Julia non aggiunge nulla alla storia cos� congegnata, e si configura come un elemento esterno, quasi di disturbo, ai personaggi chiave della vicenda.

"Il punto debole dell'albo � l'entrata in scena di Julia."    
Si esibisce nella sua solita dimostrazione di capacit� deduttive superiori alla media davanti a Oscar Solari, mentre di fronte al killer dice cose piuttosto scontate sull'affidarsi a una giuria. Il suo coinvolgimento emotivo nella vicenda dei desaparecidos � nullo, e la vicenda umana raccontata nell'episodio non lascia tracce in lei. L'albo si chiude con una nota scanzonata che contrasta con l'altra Storia raccontata.

Con un argomento drammatico come questo, era lecito aspettarsi qualcosa di pi� da parte del personaggio Julia, magari uno dei suoi incubi notturni in tema o un coinvolgimento emotivo maggiore: Napoleone ("Drammatico tango", NP 27) e Dylan Dog ("Doktor Terror", DD 83) hanno rivissuto, in sogno, la tragedia, rispettivamente, di desaparecidos e olocausto ebreo.

Il ruolo non felicissimo di Julia nell'avventura non inficia, comunque, la validit� della sceneggiatura, solida nei dialoghi e impreziosita dall'uso di un flashback spezzato, che fa emergere progressivamente gli aspetti pi� drammatici della storia di Daniel.



DISEGNI
Enio    

Sophie ci parla letteralmente di s� con le sue espressioni (dolci a pag.37, seconda vignetta, mentre Daniel dorme, titubanti a pag.68, prima vignetta, quando lui si ripresenta a sorpresa alla sua porta, sofferti a pag.69, seconda vignetta, quando lui le offre i suoi soldi e le dice che � meglio che lei non conti nulla per lui, speranzosi a pag.78, ultima vignetta quando gli chiede se torner� quella notte).

Daniel � rappresentato come l'uomo tutto di un pezzo che ci si aspetterebbe, ma perde la sua fredda determinazione quando incrocia lo sguardo di Sophie (per esempio, pag.102, seconda vignetta).

"Un buon lavoro da parte di Enio, con vignette, anche senza testo, che ci parlano e ci colpiscono nel profondo."    
Solari ha l'aspetto del professore che potremmo trovarci di fronte in una scuola, � abbattuto per aver coinvolto nella vendetta nei suoi confronti una ragazza che poi morir�, ha uno sguardo di sfida di fronte a Julia (pag.116, seconda e sesta vignetta), con il quale ci ricorda chi � stato in passato.

I flashback sono realizzati con uno stile diverso, tratteggiato, che ricorda quello di Giorgio Trevisan. La drammaticit� delle pag.86-87 � palpabile, con la spiegazione di come avveniva la sparizione dei desaparecidos e con vignette pi� ristrette, sovrastate dal rombo dei motori come nella sequenza iniziale dell'albo.

Ben caratterizzati graficamente anche i personaggi minori, dal ragazzo disabile alla famiglia di Solari.

In altre parole, il lavoro di Enio � molto buono e in perfetta sintonia con le atmosfere della storia, con vignette, anche senza testo, che ci parlano e ci colpiscono nel profondo.



GLOBALE
 

La copertina di Marco Soldi mostra una sequenza presente nella storia ed � ben realizzata, nonostante i lineamenti di Daniel non corrispondano con quelli della versione di Enio.

"Una storia che emoziona e fa riflettere"    
La cover non rappresenta adeguatamente, comunque, i contenuti di quest'albo. Vista la scarsa partecipazione di Julia, sarebbe stato forse opportuno osare di pi� e costruire una tavola pi� complessa, che evidenziasse i vari elementi e protagonisti della storia, magari escludendo la criminologa, anche se queste eccezioni sono rarissime nel mondo bonelliano.

Nel complesso la storia, anche se si sviluppa con una certa lentezza (necessaria per introdurre e approfondire i protagonisti), riesce ad emozionare, a far riflettere ed � raccontata molto bene. Comunque non � per la titolare della serie che sar� ricordata.

Vedere anche la scheda della storia
 

 


 
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