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" L'abisso del tempo"

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Jonathan � morto. Avevano tentato di ucciderlo quand'era in fasce, ma le divinit� lo hanno salvato. Adesso anche le divinit� sono in pericolo, potrebbero morire. E neppure io mi sento troppo bene.

Era meglio morire da piccoli
recensione di Luigi Ferrini



TESTI
Sog. e Sce. Federico Memola    

Signore e signori, semidivinit� e prescelti, ecco a voi un po' di spiegazioni!
Squillo di trombe, rullo di tamburi, adesso che il protagonista � morto, la ragazza del protagonista � in stato catatonico e la terza incomoda � in preda a una crisi isterica, possiamo rilassarci un po' e fare il punto della situazione.
Un albo del tutto interlocutorio, questo, nel frenetico dipanarsi della saga. Finalmente il velo viene squarciato, apprendiamo tutto quello che avremmo voluto sapere (e che avremmo pure osato chiedere) sul conto del biondo australiano dal grilletto facile, e possiamo ritenerci soddisfatti. Anche perch� in questo albo in fin dei conti non succede quasi niente. Jonathan � morto, e a met� della strada con l'aldil� si ferma a discutere di massimi sistemi con la dea che si scopre essere praticamente sua madre adottiva (madre che per inciso non perde l'occasione per trastullarsi un po' con il figlioccio... possiamo capirla: millenni da single potrebbero avere strani effetti su chiunque!); tutti hanno qualcosa da raccontare, e nessuno tace. Ran si infervora un po', ma solo perch� segue il copione del cattivo represso, e infatti viene rapidamente messo a tacere. E poi un bel finale con "cliffhanger", con Myriam e Jasmine che vengono rapite. Tutto qui.

Ma nonostante tutto, la tensione non cala; si rimane incollati dalla prima all'ultima pagina, e le rivelazioni arrivano in modo fluido, non opprimente. Pu� essere discutibile la scelta di aver concentrato moltissime spiegazioni in un solo albo, ma in fin dei conti questa scelta potrebbe rivelarsi la pi� adeguata a tenere alta la tensione della saga. Dire troppo pu� far perdere il mordente, la voglia di andare avanti. Ma anche dire troppo poco alla fine � logorante, e il lettore si stufa. Invece in questo caso il bilanciamento � ottimo, e la sceneggiatura non ha "cali" di tono, o momenti morti. Come in tutti gli albi della saga, non si vede l'ora di leggere il numero successivo.



DISEGNI
Sergio Ponchione e Antonio Amodio    

Mediamente convincente la resa della coppia Ponchione/Amodio. Eccellente la resa di molti personaggi (specialmente di quelli fantastici), intense le espressioni dei protagonisti. In particolare, Jonathan non pu� non risaltare, in bilico com'� tra il tormento, la rabbia e una dolcissima rassegnazione (che esplode specialmente durante lo scontro con Ran). Poco dettagliati gli sfondi, confuse o abbozzate le scene di massa. Sebbene la scelta di impoverire gli sfondi possa essere utile a far concentrare l'attenzione del lettore sulla recitazione dei personaggi, in questo caso il tratto non risulta abbastanza pulito, dando spesso l'illusione di un fondale di cartapesta, quasi un palcoscenico teatrale.



GLOBALE
 

Albo di transizione quanto mai necessario, sia per non tenere il lettore troppo sulle spine, sia per porre le basi indispensabili per la continuazione della saga, e che compie egregiamente la sua funzione, facendosi leggere con piacere. Soprattutto, fa desiderare la lettura dell'albo successivo. Cosa che, almeno in una saga, � condizione indispensabile per il gradimento complessivo.
 

 


 
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