Malinconie

Welcome to Graceland?
Recensione di  |   | italia/

Malinconie
 

Malinconie

Minimalia

Piccole storie.

Parlavo di un racconto di Diego Cajelli pubblicato sul n.37 di Lanciostory, piccolo piccolo ma in grado di dire cose più grandi, ciò che spesso interminabili saghe non riescono a fare, e di farlo con eleganza e intelligenza.

Voglio parlare ora di "Welcome to Graceland", un altro racconto, pubblicato sul successivo numero 38 del 2008 di Lanciostory, firmato da Lorenzo Bartoli per i disegni di Emiliano Mammuccari. Era dai tempi delle brevi storie realizzate da Roberto Recchioni che due "liberi" (ciò che l'universo mondo chiama racconti e la redazione Eura definisce, per insondabili motivi, "liberi") risultassero consecutivamente non solo interessanti, ma realmente pregevoli.

In giro per la rete

l'Eura
il sito ufficiale
Il blog di Lorenzo Bartoli

"Welcome to Graceland" è una storia ugualmente piccola, addirittura minimale, e stilisticamente agli antipodi della precedente. Lorenzo Bartoli non usa le parole come scudisciate che brucino sulla pelle, il suo metodo per andare in profondità è diverso: Bartoli è un poeta. Al suo meglio, è ovvio. Qui lo è. Il rischio del Bartoli scrittore è sempre quello di scivolare dalla poesia alla oleografia, di perdere nerbo per il troppo ornare, il troppo esibire e amare i sentimenti nella loro versione più tenera. Ma "Donovan Silver, la spia", il piccolo protagonista del racconto, è narrato con un realismo così convincente, e proprio nei suoi sentimenti, da incantare. E con lui l'umanità che lo circonda. La piccola magia che riesce a Bartoli quando è al suo meglio è proprio questa: affascina con la quotidianità più semplice, perfino banale. In effetti, è proprio il volgere il banale in materia narrativa nobile. Welcome to Graceland è tutto giocato sul filo della rivelazione della verità sotto la coltre di sopore e ipocrisia che appanna, sfoca i sentimenti delle persone. E sul filo della potenza dei miti personali, quel confezionarsi punti di riferimento che si trasformano con fin troppa facilità in idoli, puntelli per una vita che non si riesce a riempire. E' però anche una favola agrodolce - e più agra che dolce, seppure con la tenerezza dell'affetto - sull'infanzia, sul dover crescere più in fretta di quello che si dovrebbe; sul rincorrersi tra illusione e delusione.

Welcome to Graceland...
Tavola finale, disegni di Emiliano Mammuccari

(c) 2008 Eura

Welcome to Graceland...<br>Tavola finale, disegni di Emiliano Mammuccari<br><i>(c) 2008 Eura</i>

Emiliano Mammuccari traduce con accuratezza in immagini. Il suo disegno porge con discrezione i personaggi al lettore, fraseggia al ritmo del procedere del racconto, con malinconia frammista all'acuto senso della perdita. Il segno, di morbidezza e delicatezza, possiede la forza dell'intensità, l'espressività di quella semplicità che qui è apparente e nasconde la difficoltà del ritrarre la naturalezza con naturalezza.

Storie piccole, dotate di eloquenza. Circondate come dicevo da saghe infinite che, troppo spesso, non hanno nulla da dire.

Welcome to Graceland, testi di Lorenzo Bartoli; disegni di Emiliano Mammuccari - Lanciostory n.38 2008, edito da Eura.