Sulle orme di Luciana

"Evasione" dalla routine per Diabolik ed Eva
Recensione di  |   | italia/

Sulle orme di Luciana
Diabolik anno XLV 5 "Rifugio da salvare, Un"

Sulle orme di Luciana

Le radici di un filone

Non � una novit� che Diabolik affronti temi sociali; lo fa sin dalla fine degli anni '60, a volte in modo retorico, talaltra in modo potente, occasionalmente in modo eccezionale (e l�omaggio a Luciana Giussani al termine dell�episodio � un richiamo esplicito a tali lontane radici del personaggio). Questa � una delle occasioni.

In giro per la rete

Diabolik
il sito ufficiale

E non solo per il tema o per il modo, estremamente maturo all'interno di un fumetto seriale da edicola da sempre molto "commerciale", ma anche - soprattutto - per come i due personaggi di Eva e Diabolik sono stati fatti interagire con l'argomento; il comportamento dei due � perfettamente in linea con la loro psicologia di sempre, partecipe e quasi militante Lady Kant (Eva Kant � sempre stata sensibile verso chi si trovi in condizioni di oggettiva debolezza o sia fatto oggetto di discriminazioni); cauto, leale e sempre attento alle istanze della compagna Diabolik. Di pi�: il modo in cui gli autori "trattengono" quasi dietro le quinte Diabolik, che pure � il solutore della vicenda, e lo � in modo chiaro, � semplicemente mirabile: per la discrezione usata nel porre in rilievo senza mai tradirlo il personaggio all'interno di una storia che, per l'argomento trattato dell'omosessualit�, avrebbe potuto facilmente metterlo del tutto in ombra; e per come tuttavia l'argomento risalta in modo fortissimo e pervasivo, tra l'altro saldandosi con naturalezza all'universo narrativo di Diabolik attraverso la figura di Saverio Hardy, personaggio tra i pi� amati tra quelli semiricorrenti, e il cui sviluppo biografico appare del tutto convincente e in linea con i suoi precedenti.

Lei&Lui
la coppia pi� diabolika del fumetto italiano

(c) Astorina, disegni di Giancarlo Alessandrini

Lei&Lui<br>la coppia più diabolika del fumetto italiano<br><i>(c) Astorina, disegni di Giancarlo Alessandrini</i>

Quando � tradizione rompere la tradizione

Come � naturale, Diabolik deve (e non pu� che) vivere per undici mesi all'anno le sue storie un po' asettiche, atemporali, ricche di un borghese sense of wonder e di un borghese senso del raccapriccio (�pater le bourgeois, mes amis, quel brividino gi� lungo la schiena lo eccita allo spasimo), sulle quali ha fondato la sua prima fama, la nascita del mito; ma se il mito si � rafforzato, se � continuato fino a oggi, Diabolik lo deve, e in misura non certo piccola, anche al fatto che una volta ogni tanto evade dal suo schema classico e si tuffa nella realt�. A volte in modo rozzo, brandendo la mazza chiodata di una retorica grezza; ma non sempre: capita che la cura messa nei particolari psicologici faccia mettere da parte qualche perplessit� su un passaggio di sceneggiatura qui e l� o su qualche dialogo che pare eccessivo, che sembra voler usare quella mazza di cui si diceva. Come � qui.

Saper manovrare il personaggio

Questa � una delle migliori storie di sempre della Grande Icona Cattiva del fumetto italiano, e non perch� sdogana l'omosessualit� maschile in una testata storica da edicola: perch� lo fa con un rispetto totale dei suoi personaggi, dei quali mostra il lato pi� adulto e realmente umano senza snaturarli. In un mondo del fumetto italiano dove l'"umanizzazione" di Tex passa per il pervertimento completo delle sue caratteristiche eroiche e quello di Dylan Dog per la perdita totale della sua specifica poeticit� surreale, una storia come "Il segreto della rocca" � la migliore dimostrazione che un personaggio iconico, storico pu� essere continuamente e intelligentemente aggiornato senza per questo cambiarne lo spirito con malaccorta rozzezza.

Il segreto della rocca soggetto di L.Ferraresi e Mario Gomboli; sceneggiatura di Patricia Martinelli; disegni di Sergio Zaniboni, Giorgio Montorio e Luigi Merati - Diabolik anno XLVI n.1, edito 2007 da Astorina - prezzo �1,90.