Intervista: BeccoGiallo si presenta

una chiacchierata con i tre redattori della casa editrice veneta
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Intervista: BeccoGiallo si presenta
 

Intervista: BeccoGiallo si presenta

uBC ha avuto la possibilit� di contattare Guido Ostanel, Federico Zaghis e Max Rizzotto, redattori e ideatori di BeccoGiallo, una piccola casa editrice veneta che si sta facendo largo nel mercato grazie ad un progetto ambizioso: narrare la cronaca italiana a fumetti. Casi irrisolti, indagini scottanti,tragedie di portata nazionale, sono molti gli argomenti in cantiere.

Una breve introduzione: chi c'� dietro BeccoGiallo?
BeccoGiallo nasce grazie all'impegno di Guido Ostanel, Federico Zaghis e Max Rizzotto, tre personalit� diverse ma tra loro molto affiatate, che quasi sempre svolgono un lavoro di gruppo.

Come nasce la casa editrice, in una zona (il profondo Veneto) che ha un'ottima storia a livello di singoli autori ma ben poca cultura editoriale? ...e questo nome cos� particolare?
Ogni avventura nasce da una passione. Per i fumetti, per la letteratura, per la voglia di comunicare. Questo accade anche nel "profondo Veneto", dove - proprio per l'esigenza di colmare certe carenze dell'editoria - � possibile trovare consensi. Il nome BeccoGiallo non � casuale: � un omaggio al settimanale satirico antifascista fondato da A. Giannini nel 1924, simbolo indiscutibile di libert� e autonomia di pensiero. Ci� al di l� di un vero e proprio riferimento politico.

Il becco giallo
rivista satirica degli anni '30 di Alberto Giannini

(c) aventi diritto

Il becco giallo<br>rivista satirica degli anni '30 di Alberto Giannini<br><i>(c) aventi diritto</i>

Il colore giallo, inoltre, bene si addice alla nostra prima collana editoriale, che propone i casi pi� inquietanti di cronaca nera italiana, ricostruiti, interpretati e raccontati attraverso il linguaggio del fumetto. Sino ad oggi sono usciti: "Unabomber", "I delitti di Alleghe", "La Saponificatrice" e "Il delitto Pasolini", mentre altri titoli, come "Roberto Succo" e una "Trilogia Veronese" sono in preparazione.

Come nasce l'idea di trattare argomenti cos� delicati e rischiosi?
Le sfide sono sempre stimolanti. Ci siamo accorti che l'interesse per i fatti di cronaca stava crescendo, trovando largo spazio in televisione e nella saggistica, mentre era quasi totalmente assente nel fumetto. Quest'ultimo era per� pronto ad assumere caratteristiche narrative pi� mature, capaci di dare voce a racconti ad ampio respiro. Un fumetto culturalmente adatto per affrontare argomenti impegnativi, dando risalto all'immagine e trovando spazio nello scaffale delle librerie.

L'unica critica negativa nei nostri confronti l'abbiamo subita prima che uscisse il primo titolo ("Unabomber"), ovvero quando nessuno ancora poteva averlo letto. Successivamente vi sono state solamente recensioni positive...
Non temete che il progetto possa essere tacciato di morbosit� e di speculazione, o quanto meno di furbizia?
Proprio per gli argomenti che si vanno a trattare, nel scegliere le sceneggiature e l'impostazione grafica, ci siamo imposti di trovare formule che, pur attenendosi scrupolosamente alla realt� dei fatti, non andassero mai a offendere i protagonisti, fossero essi vittime o carnefici, e, soprattutto, a ledere la sensibilit� dei lettori. Chi crede di trovare nei nostri libri rappresentazioni gratuite del macabro e dello splatter ha sbagliato indirizzo.

In questi ultimi tempi, il mondo dei mass-media � sovraffollato di programmi e approfondimenti su temi scabrosi e ad alto impatto emotivo (Lucarelli su Rai3, i continui speciali su bambine scomparse, il risalto ad omicidi e violenze): in cosa si distingue il vostro progetto (�se� si distingue)?
Se � per questo, il mondo dei mass-media � oggi sovraffollato di tutto: dal quotidiano reale (la guerra, i fatti di cronaca), a quello fittizio (i reality show). Evidentemente, ancora una volta l'offerta risponde alla domanda. Da parte nostra, crediamo di proporci con uno strumento diverso, in grado di dire e mostrare le cose in modo diverso. A partire dai tempi di realizzazione, che nel fumetto sono molto lunghi: diversi mesi di paziente lavoro per le tavole, ciascuna delle quali studiata nei minimi particolari e frutto di grande impegno da parte degli autori.

Chi si occupa della scelta dei soggetti da trattare? Fino ad ora c'� stata una prevalenza di argomenti veneto-friulani, o comunque legati al Nord-Est (Pasolini, nato a Casarsa) ma ora con "La Saponificatrice" di Correggio pare che vi stiate ampliando: � una precisa scelta, un movimento dal pi� vicino al pi� lontano?
In effetti, i primi titoli riguardano storie particolarmente vicine al nostro territorio. Pi� che una scelta strategica, � forse stata una scelta emotiva. Abbiamo per� riscontrato un'attenzione trasversale da parte di tutte le regioni italiane: "Unabomber" e "Alleghe" hanno venduto bene anche nel sud, e ci� ci ha fatto molto piacere. Il nostro Paese � comunque ovunque ricco di misteri e cronaca nera, e i titoli che abbiamo in cantiere tengono conto di questo "patrimonio".

Che criteri utilizzate per la selezione degli autori dei volumi? Si tratta di "vostri" autori o di esterni da voi contattati?
Alla novit� della nostra iniziativa abbiamo voluto abbinare quella degli autori. In realt�, per i titoli di esordio della casa editrice ci siamo appoggiati a due nomi piuttosto noti, in particolare Paolo Cossi ("Unabomber"), gi� apprezzato per i lavori su Tina Modotti e Mauro Corona. Per contro, Gianluca Maconi ("Alleghe") aveva gi� ricevuto il premio quale migliore disegnatore al Torino Comics 2004. I titoli successivi sono stati assegnati ad altri giovani autori, tra i quali vi sono alcuni esordienti ma anche nomi affermati. Con tutti abbiamo instaurato un rapporto molto stretto e, pur non interferendo nelle personali scelte artistiche, viene mantenuto un forte contatto durante tutta la fase preparatoria.

Alleghe e Pasolini
due tavole dei rispettivi albi

(c) Becco Giallo

Alleghe e Pasolini<br>due tavole dei rispettivi albi<br><i>(c) Becco Giallo</i>

E' noto che inizialmente Paolo Cossi non volesse accettare la proposta di realizzare l'albo su Unabomber, quasi indignato dall'idea di "celebrare" un individuo cos� pericoloso: � accaduto altre volte che gli autori abbiano espresso delle riserve sugli argomenti da trattare?
Siamo indubbiamente consapevoli della particolarit� degli argomenti trattati e delle difficolt� che ne possono derivare. Per questo motivo, provvediamo innanzitutto ad effettuare un'analisi filologica delle storie, dando priorit� assoluta alla corrispondenza dei fatti. Non meno importante � l'approfondimento sulla personalit� dei protagonisti, nel confronto dei quali non assumiamo mai un atteggiamento di giudizio. Capire il contesto e l'ambiente nel quale i personaggi sono vissuti e si sono mossi risulta essenziale e, per chi crea queste storie, indubbiamente stimolante.

Prerogativa del nostro lettore � la curiosit� abbinata al piacere. Una persona intelligente, che oltre ad informarsi, desidera appagare il proprio gusto estetico.
Questi concetti sono stati perfettamente compresi dai nostri autori, che ben volentieri si lasciano coinvolgere.

Alcuni di loro, specie i disegnatori, sono degli esordienti, su cui avete (giustamente) deciso di puntare: che chance pensate abbiano i giovani nel mercato italiano?
La scelta di autori giovani non � esclusivamente dettata da motivi di budget. La caratteristica delle nostre collane rappresenta un'ottima palestra per chi ha idee da esprimere: gli esordienti spesso rivelano capacit� espressive inaspettate (vedi Erika De Pieri e la sua "Saponificatrice"); chi ha gi� esperienza, contribuisce a rafforzare le proprie qualit�.

Come vedete lo stato del fumetto italiano? In evoluzione? Stasi? Regressione?
Il fumetto italiano � un mondo a s�. E' nota, rispetto ai paesi francofoni, la scarsa considerazione culturale che gode, retaggio di troppi anni passati sui "giornalini". Per due motivi ci proponiamo in libreria: per rispetto nei confronti di questa forma d''arte e per cercare di ottenere il rispetto dei lettori. Da questo punto di vista, qualcosa in Italia sta migliorando. E' un percorso lungo, che richiede tanta buona volont� e pazienza.

A livello meramente economico, possiamo dire che la collana renda? Il giallo a fumetti piace oppure stenta a decollare?
Per le ragioni di cui sopra, lasciamo le verifiche di bilancio a tempi (ci auguriamo) migliori. Certo � che il giallo, il mistero funziona, anche a fumetti. Inoltre, vi assicuriamo che appassiona non solo chi legge, ma anche chi produce.

Friuli e Pasolini
la cover dedicata a Pasolini e una tavola dell'albo sul Friuli

(c) Becco Giallo

Friuli e Pasolini<br>la cover dedicata a Pasolini e una tavola dell'albo sul Friuli<br><i>(c) Becco Giallo</i>
Che reazioni avete ottenuto, specie dall'albo pi� contestato, ovvero quello su Unabomber, ritenuto da parte della critica una pubblicit� gratuita e troppo rischiosa nei confronti del bombarolo?
L'unica critica negativa nei nostri confronti l'abbiamo subita prima che uscisse il primo titolo ("Unabomber"), ovvero quando nessuno ancora poteva averlo letto. Successivamente vi sono state solamente recensioni positive e la risposta dei lettori ci sta dando ragione. Il tema viene trattato con grande rispetto per le vittime , le quali hanno un nome, una storia, una vita - esattamente come ognuno di noi. E protagonista non � il criminale bombarolo, bens� le stesse vittime, assieme alle forze dell'ordine. L'attentatore appare sempre come un'ombra priva di personalit� (un'ameba non pu� averne), capace solo di colpire persone indifese e innocenti. Di "lui" non si deve avere paura, per� � bene sapere che c'�. Ma � soprattutto "lui" che deve sapere che tutti noi ci siamo! La polizia indaga tra mille difficolt�, le vittime soffrono e si chiedono perch�. Esattamente come noi.

A parte il discusso "Unabomber", "I misteri di Alleghe" e in generale la collana Cronaca Nera hanno riscosso attenzione anche dalla stampa cosiddetta "generalista"? Se s�, di che tipo?
Non solamente i primi due titoli hanno riscosso particolare interesse da parte della stampa. Lusinghieri articoli a riguardo sono usciti su diversi quotidiani della nostra regione, e qui tutti vogliamo ringraziare. A livello nazionale, ampio spazio ci � stato riservato sia da Repubblica che dal Corriere della Sera, i quali hanno posto l'attenzione sulla validit� delle collane (Cronaca Nera e Cronaca Storica), apprezzandone il programma e la scelta degli argomenti.

In giro per la rete

Becco Giallo
sito ufficiale

La Stampa
articolo di approfondimento

La Repubblica
articolo di approfondimento

A livello tecnico, che accordi avete preso per la distribuzione? E' difficile trovare spazio in libreria/fumetteria per una piccola casa editrice?
La casa editrice � sicuramente piccola (siamo nati a gennaio di quest'anno), ma a noi piace pensare in grande. Con tutta la modestia possibile ci siamo proposti ed evidentemente siamo risultati interessanti. La distribuzione avviene su tre distinti canali: libreria, fumetteria e spazi alternativi (manifestazioni, musei, ecc.).

Avete contatti con qualche nome "importante" del mondo a fumetti italiano? Qualche sceneggiatore/disegnatore noto che si � mostrato interessato, anche solo a livello di apprezzamento per il vostro progetto?
Gli apprezzamenti non sono mancati, e questo aiuta molto. Alcuni esempi di nomi importanti ci sono gi�, come gli Autori che gentilmente hanno prestato la loro voce nelle prefazioni ai nostri volumi: Mauro Covacich, Mauro Corona, Ruben De Luca.

Dal punto di vista dei disegnatori e degli autori, � difficile lavorare su argomenti realistici? Che lavoro di ricerca c'� alle spalle di ciascuna opera?
Come gi� detto, la fase di ricerca � alla base dei nostri lavori. Il vantaggio di operare su argomenti realistici � che questi superano spesso la pi� sfrenata delle fantasie; la difficolt� sta eventualmente nel trasformare il tutto in racconto, senza dare spazio a forzature o rischiare di farsi prendere la mano.

Pu� capitare (Maconi, De Pieri) che disegnatore e autore dei testi coincidano, sebbene si tratti di giovani esordienti, al primo vero lavoro su scala nazionale: data la delicatezza di determinati temi, c'� qualcuno che collabora con loro nella stesura dei testi, oppure avete affidato loro totale carta bianca sull'argomento prescelto?
L'autonomia di espressione delll'autore, anche se esordiente, � parte integrante del processo creativo. Prima di andare in stampa viene fatta una verifica tecnica da parte della Redazione: la cura che dedichiamo al raggiungimento della massima qualit� del prodotto � quasi maniacale. Ad ogni nuova uscita cerchiamo di apportare costanti migliorie, convinti che il lettore a cui ci rivolgiamo sappia apprezzare ci� che a noi piace.

Dato che trattate anche casi irrisolti oppure ancora aperti, che rapporto avete con le forze dell'ordine e gli investigatori delle varie indagini? Vi hanno mai posto dei limiti?
Sin dall'inizio abbiamo dato molta rilevanza a questo aspetto, informandoci degli eventuali limiti dal punto di vista legale. Il nostro � un modo forse diverso di raccontare la cronaca, ma � solamente lo strumento che cambia. Di fondo, valgono i requisiti di qualsiasi resoconto di cronaca: attinenza alla realt� dei fatti, rispetto delle persone coinvolte. A prescindere dalle regole, � soprattutto la nostra coscienza morale a dettare le caratteristiche dei nostri lavori. Le Autorit� non ci hanno mai ostacolato, nemmeno nei momenti di recrudescenza degli eventi pi� attuali.

Mentre la Collezione Cronaca Nera tratta temi a tinte gialle, di cui abbiamo gi� ampiamente parlato, di cosa si occupa la Collezione Cronaca Storica? In cosa si differenziano le due collane?
Dal punto di vista del metodo di lavoro e degli intenti morali, le due collane si basano sugli stessi principi. La Collezione Cronaca Storica vuole portare in evidenza gli eventi e i personaggi pi� importanti dei nostri tempi recenti e passati, ci� che ha lasciato un segno indelebile sulla nostra Storia. Il primo titolo � appena uscito (dicembre 2005): � curato da Paolo Cossi, ed � dedicato al terremoto del Friuli. Un tema a noi molto vicino, che evocher� in molti intensi ricordi.

Il terremoto del Friuli
cover dell'albo di Paolo Cossi

(c) Becco Giallo

Il terremoto del Friuli<br>cover dell'albo di Paolo Cossi<br><i>(c) Becco Giallo</i>

Esattamente, quale pensate sia il vostro target di riferimento?
Prerogativa del nostro lettore � la curiosit� abbinata al piacere. Una persona intelligente, che oltre ad informarsi, desidera appagare il proprio gusto estetico. Non necessariamente un fruitore abituale di fumetti. Le vendite in quantit� pressoch� uguale dei primi due titoli (Unabomber, un fatto estremamente attuale, e I Delitti di Alleghe, legato al passato), dimostrano la capacit� delle nostre proposte di attrarre interessi diversi.

Una chiusura alla Marzullo: fatevi una domanda e datevi una risposta!
Domanda: Cosa ci aspettavamo quando abbiamo iniziato questa avventura?
Risposta: Fiducia in qualcosa in cui credevamo molto. Che la fiducia da parte dei lettori fosse pari alla fiducia che noi avevamo in noi stessi.

E adesso desideriamo ringraziare. Innanzitutto chi ha creduto in noi, e Voi, che ci avete concesso questo spazio. Becco Giallo (20 ottobre 2005)