ubcfumetti.com
Indice del SitoNovità !Cerca nel SitoScrivi a uBC
InteractiveInterviste




Intervista a Roberto De Angelis
di Roberto Giammatteo

(5k)
autoritratto di De Angelis
   

Nato a Napoli il 16/12/59, inizia a disegnare nei primi anni '80 collborando con Tilt e Boy Comics (ed altre testate Edizioni Cioè). Dopo alcune storie per adutli pubblica (1989) su Splatter e Mostri (edizioni Acme), disegna Kor One su testi di Ade Capone apparso nel 1990 su L'Eternauta (nel 1996 riproposto con successo dalla Liberty). Nell'aprile del 1991 inizia l'era di Nathan Never con la realizzaione del n.0. Dopo aver realizzato varie storie comincia, dal n.60, a realizzarne le copertine...


Prima di approdare al genere fantascientifico, con Kor One e Nathan Never, avrai disegnato altri generi. Con quale di questi ritieni di riuscire ad esprimere meglio il tuo talento grafico?

Non ho particolari preferenze. Il mio segno è piuttosto duttile, quindi riesco ad adattarlo senza troppi affanni a generi diversi. Ovviamente col tempo ha sviluppato una certa dimestichezza con la fantascienza, un genere ad alto coefficiente di difficoltà. Sì, perché nulla di ciò che disegno esiste realmente. Bisogna inventare tutto, cose, meccanismi, scenari... e questi singoli elementi devono essere perfettamente amalgamati perché possano creare l'illusione di una realtà parallela sufficientemente credibile.

Come sei approdato alla Sergio Bonelli Editore e quindi a Nathan Never?

Prove, prove ed ancora prove. Ero fortemente motivato e tutte le volte che potevo spedivo alla Bonelli prove libere. Così, quando nell'89 si aprì la fase di Nathan Never, Antonio Serra mi chiese di provare con le famigerate sei tavole "ufficiali". Fatta eccezione per la marcata linea filo-argentina i miei disegni furono considerati soddisfacenti, e da lì a poco cominciai a lavorare a "Fanteria nello Spazio" (11/12) il mio primo Nathan Never regolare (prima c'era stato il n.0).

Da quando lavori per Nathan Never mi sembra che tu non abbia disegnato altro. Non senti l'esigenza di dover variare un po'?

In Nathan Never il ventaglio di situazioni, ambienti e personaggi è talmente ampio da soddisfare anche il più inquieto dei disegnatori.

A proposito di variare un po'. Si era ventilata una seconda serie di Kor One a firma Capone/De Angelis. Proprio non ce la fai a disegnarla? (la realizzerà Alessio Fortunato)

E' altamente improbabile che io riesca a trovare il tempo di disegnare un Kor One 2. Comunque Ade è un brillante talent-scout, e sono sicuro che troverà un valido sostituto.

Per Nathan Never hai avuto occasione di lavorare su storie scritte dai tre sardi. Chi meglio di te può descrivere il loro diverso modo di vedere il personaggio...

Serra è capace di prevedere ogni possibile sviluppo della trama di una storia anche su archi di tempo molto lunghi (parliamo di anni!)
   

Meglio di me potrebbero dirlo loro stessi. Ma in loro assenza proverò a descrivere in che modo la loro diversa natura si riflette in ciò che scrivono. Antonio Serra è quello dei tre che conosco meglio, sia perché è lo sceneggiatore con il quale ho lavorato più assiduamente, sia perché ci sentiamo spesso al telefono. Lui è uno straordinario burattinaio. E' capace di prevedere ogni possibile sviluppo della trama di una storia anche su archi di tempo molto lunghi (parliamo di anni!). Le sue sceneggiature sono dei perfetti meccanismi ad orologeria, dove tutto accade nel modo giusto ed al momento giusto. Inoltre le sue sceneggiature hanno una parte descrittiva, ad uso del disegnatore, immediata ed efficace. Michele Medda ha, invece, una scrittura inquietante. Intimismo, delicata malinconia e paesaggi cupi sono il suo terreno ideale. Ma è anche un eccellente dialoghista, caratteristica che gli permette di costruire personaggi di grande spessore. Bepi Vigna è il più cyberpunk del gruppo. Di conseguenza il suo modo di scrivere è raffinato e gelido, ma anche tanto flessibile da permettergli di passare con apparente noncuranza dalle atmosfere decadenti e psicotiche della città a scene di azione pura.

Quale dei tre riesce a tirar fuori il meglio di te stesso? Con quale dei tre ti senti più a tuo agio?

Difficile dirlo. E non per semplici ragioni diplomatiche... La risposta più sensata è che ognuno dei tre mi consente di affrontare e approfondire un diverso aspetto di questo personaggio tanto complesso.

In redazione, a Milano, può capitare che vengano effettuati dei tagli e della modifiche alle varie storie. Sei mai incappato in questi tagli redazionali? Cosa ti è passato per la testa in quel momento?

In realtà la redazione svolge questo compito in modo discreto e nel rispetto degli originali. Le modifiche (in verità poche) vengono indicate dallo sceneggiatore e apportate dall'autore della storia. Nella maggior parte dei casi si tratta di elementi marginali; l'allungamento di una sequenza, l'introduzione di nuovi elementi utili all'economia della storia, insomma cose così... E' rarissimo che una storia venga pesantemente rimaneggiata, e quando accade ci sono sempre degli ottimi motivi.
 


Dal n.60 hai raccolto il testimone (da molto ritenuto scomodo) da Claudio Castellini per la realizzazione delle copertine di Nathan. Te lo aspettavi o è stato qualcosa di improvviso?

Assolutamente imprevisto.

(19k)
copertina del n.66, disegno di De Angelis
(c) 1996 SBE
   

Castellini puntava molto sull'anatomia del personaggio. Le tue mi sembrano puntare molto su di una colorazione che ne risalti lo sfondo ("Hadija" n.66 è un vero capolavoro). Hai mai pensato di seguire un po' più le cover castelliniane o hai seguito subito il tuo istinto?

Claudio ed io abbiamo stili completamente diversi. Quindi per ciò che mi riguarda non era solo naturale, ma addirittura indispensabile cercare starde alternative. così ho preferito puntare sull'atmosfera, curando in modo particolare le indicazioni di colore e badando a non creare confusione con immagini supereroistiche che non avrebbero trovato riscontro con le storie contenute negli albi.

Sappiamo che il tuo ultimo lavoro è una minisaga in tre albi. Cosa puoi dirci in proposito?

Che è bellissima. Antonio ha scritto una storia affascinate e complessa, intrisa di atmosfere morbose. E ci sarà un Nathan Never, più sinistro che mai, che dovrà fare i conti con il suo desiderio di espiazione e con alcuni fantasmi del suo passato. La prima parte sarà in edicola questo mese. Compratela. E' un consiglio da amico.

Il tuo Nathan Never si è trasformato con il passare del tempo (ad esempio dalla barba incolta al pizzo). Come sei arrivato al modo attuale di interpretare il personaggio?

Fa parte della sua normale evoluzione grafica. Nathan è un personaggio tormentato e tenebroso, quindi il suo volto deve recare le tracce del suo travaglio interiore. Il viso tagliente, le labbra sottili e tese, gli occhi annegati nel nero, mi sembravano gli elementi più idonei a caratterizzarlo in questo senso.

Dopo film culto, tra la fine degli anni '60 e i primi anni '80, come "2001 Odissea nello Spazio", "Dune", "Guerre Stellari", "Alien", "Blade Runner"... cosa pensi di questo rinnovato interesse del cinema verso la Science Fiction? Soprattutto, vorrei sapere cosa ne pensi dei film prodotti in questi ultimi due anni, quali "Specie Mortale", "Strange Days", "Indipendence Day", "Nirvana"...

L'offerta di buon cinema di fantascienza è sempre stata estremamente limitata, e l'elenco che mi proponi ne è la prova. "Specie Mortale": ovvero come girare un film e passare totalmente inosservati. Neanche il grande Giger è riuscito a salvare la baracca. "Strange Days": un interminabile videoclip girato con mano sicura che vanta una scena di apertura da antologia ma anche un finale di rara pacchianaggine. Tutto sommato un bel ruzzolone per la pur brava Bigelow. La cosa migliore del film era la bella musica di P.J.Hurvey ma se volete ascoltare la versione originale andate a comprare "Ride of me" o "4 Truck demos". "Indipendence Day": RIDATEMI I SOLDI! "Nirvana": non è il miglior Salvatores ma ha qualche buon momento e il pregio di una certa sincerità di fondo. Piuttosto che fine ha fatto "L'Esercito delle 12 Scimmie"? Sarebbe stato il migliore della lista.

Dopo aver chiesto umilmente scusa a Bruce Willis e Brad Pitt (tra l'altro siamo daccordo con il tuo giudizio sul film) torniamo a Nathan Never. Ti piacerebbe una sua trasposizione cinematografica?

A me, personalmente, no.

Quale attore, secondo te, potrebbe impersonarlo? (su uBC abbiamo fatto un esperimento con Mel Gibson).

Se qualcuno volesse cimentarsi nell'opera e chiedesse il mio parere sulla scelta dell'attore protagonista, suggerirei Kiefer Sutherland, previo dieta affamante.

Vorresti realizzare un personaggio tutto tuo?

Mi stanca la sola idea!

Quali sono gli autori da cui hai tratto ispirazioni in questi anni?

Troppi per essere elencati. Molti argentini, i francesi di Metal Hurlant e alcuni italiani degli anni '80.

Sei un lettore appassionato di fumetti che, come tanti, intrapresa l'attività di sceneggiatore o disegnatore, non ha più letto molto?

Purtroppo sì. Una cosa o la fai o te la godi.

Tu hai cominciato nei primi anni '80. Se qualcuno ti avesse detto che saresti approdato alla SBE, saresti diventato copertinista di una delle serie più importanti e che qualcuno avrebbe cercato ispirazione dal tuo tratto, gli avresti creduto?

Dipende. Se lo avesse letto in una sfera di cristallo...
 

 


 
(c) 1996 uBC all right reserved worldwide
Top
http://www.ubcfumetti.com §