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Riproduciamo in questa pagina l'interessante intervista apparsa sul sito paulista Universo HQ, a cura di Sidney Gusman con la collaborazione di Wagner Augusto
Intervista a Ivo Milazzo
S�o Paulo - Un tipico venerd� "paulistano". In una pizzeria della zona ovest della citt�, lo staff del sito Universo HQ attende, con non poca ansia, l'arrivo dell'illustre intervistato, nientemeno che Ivo Milazzo, uno dei maggiori disegnatori europei di fumetti. Quanti anni avevi quando hai cominciato a lavorare con fumetti? Il mio primo lavoro professionale risale al 1971, con una storia chiamata Il Cieco pubblicata nella rivista Horror, della Sansoni. Quanto tempo � trascorso dal concepimento di Ken Parker al lancio del primo numero? Nel 1974, quando io e Berardi presentammo il primo episodio a Sergio Bonelli (l'editore di Tex, Zagor & Co), i fumetti e il cinema erano pieni di western. Proprio per questo, la nostra prima preoccupazione fu di creare una buona storia, nella quale spesso la natura era la principale protagonista. Approvato il primo numero, ci furono tre anni di lavoro poich�, siccome la serie sarebbe stata mensile, bisognava avere materiale a sufficienza. Cos�, Ken Parker ha fatto il suo esordio nel 1977. � vero che la fonte d'ispirazione per la creazione del personaggio fu il film Jeremiah Johnson, di Sydney Pollack, con Robert Redford? Dal film avete tratto solo il volto del personaggio oppure anche i concetti? S�, � vero. Oltre al volto, Ken Parker ha ereditato molto dal personaggio interpretato da Redford che, in quel film, era un uomo buono, di sani principi, viveva sulle montagne e che, invece di affrontare le sfide della natura, aveva deciso di integrarsi ad essa, rinunciando alla civilizzazione. Tanto grande � stata sua influenza che, inizialmente, il personaggio si doveva chiamare Jedediah Baker, ma Bonelli aveva deciso che il suo nome doveva essere pi� breve, pi� facile da memorizzare. Aveva ragione lui! E cos� � nato Ken Parker.
Diversamente dagli altri fumetti western, in Ken Parker non ci sono sparatorie interminabili, bandoleros malvagi o sporchi ladri di bestiame. Il personaggio � pi� a suo agio nell'usare il cervello anzich� i pugni. Questo � stato deciso a tavolino da te e Berardi pur di fare una cosa differente dalle altre serie dello stesso genere?
Quando abbiamo creato Ken Parker era impossibile, in una storia western a fumetti, non avere personaggi che si scambiavano pugni oppure revolverate con i nemici, perch� a quell'epoca la vita era pi� rude. Anche le donne erano pi� rudi, a quei tempi. Per questo, la differenza doveva essere nel contesto della storia, la trama. Ed � stato proprio questo che Berardi ha sempre cercato di fare. In paragone ad altri fumetti western, Ken Parker � relativamente nuovo (1974). Quali sono i suoi punti di forza, rispetto ad altre opere, che gli hanno consentito di ottenere questo successo? Non lo so dire con esattezza. � una questione di gusto personale. Forse la ragione di questo successo sta nel fatto che Berardi ed io eravamo un poco pi� giovani degli altri autori che facevano fumetti western a quei tempi; e anche perch� abbiamo vissuto altre vicende, diversamente dai pi� anziani. Noi vedevamo le storie in un modo un po' diverso. Per disegnare le storie di Ken Parker, tu facevi molte ricerche. Parlaci un po' di questo argomento, poich� molti disegnatori ignorano l'importanza della ricerca sugli elementi visuali che compongono la storia.
La ricerca � fondamentale in una storia western. Ho sempre cercato di trasmettere molte informazioni tramite i miei disegni. All'inizio era difficile, perch� le mie condizioni finanziarie non mi permettevano di comprare libri costosi, sui quali fosse possibile documentarmi. Per questo il cinema finiva anche per servirmi come fonte d'ispirazione. Tu sei un perfezionista per natura. C'� un consiglio che ti sentiresti di dare a quelli che iniziano ora nel mondo dei fumetti? Perfezionista, davvero? C'� gente che non mi ritiene perfezionista. Dicono che il mio � un segno troppo "svelto". C'� molta gente che non ama i miei disegni, li ritiene "semplici". Noi no! (risate)
Grazie. In verit�, il mio segno � semplificato, per� � frutto di uno studio immenso. � un'opzione di stile. Io faccio uso di un solo segno per fare quello che gli altri della scuola classica fanno con 3 o 4. � il caso, per esempio, di Milton Caniff (autore del classico Terry e i Pirati). E di Marraffa - anche lui ha disegnato Ken Parker - che segue la stessa linea, con un segno diverso dal mio. Ritieni che lo stile western abbia ancora qualcosa da dare ai fumetti? Perch�? Ti piace qualcun altro fumetto western? Certamente s�. Il western � una fonte inesauribile. Tant'� vero che da pi� di 50 anni l'Italia produce personaggi western, con grande successo. � un genere inesauribile, per il quale la passione passa di padre in figlio. Sono cresciuto leggendo Tex e Il Piccolo Sceriffo e, pi� tardi, ho conosciuto altri grandi fumetti western, come Blueberry - il "vero" Blueberry, dico, quello fatto da Charlier e Jean Giraud, molto prima di diventare Moebius, disegnatore di fantascienza. Mi piaceva anche Jerry Spring. Nel n. 15 di Ken Parker (Uomini, bestie ed eroi) c'� l'incontro con Tex e Zagor. Com'� nata l'idea? Lo scalpore tra i fans dei tre personaggi dev'essere stato immenso, no? La mia intenzione, in quel numero, era di fare un omaggio: e il risultato � stato eccellente, perch� anche ai fans di Tex e Zagor la cosa � piaciuta molto. Nella storia sono apparsi anche Lucky Luke ed altri personaggi dei fumetti western. Quale storia di Ken Parker � la tua preferita?
Ah, molte. Per� potrei privilegiare Adah (n. 46), Lily e il cacciatore (n. 25) e Casa dolce casa (n. 30), perch� sono storie molto umane. Inoltre, vi fornisco un'informazione di prima mano: due di esse, Lily e il cacciatore e Casa dolce casa saranno ristampate sotto forma di albi di lusso, formato gigante, in tutta Europa, arrivando simultaneamente in Italia, Portogallo, Spagna e Francia. Qui in Brasile Ken Parker gode il favore di una legione di fans. Adesso il personaggio torna a essere pubblicato da noi, da due case editrici, la Tend�ncia e la Mythos. Cosa diresti ai lettori che non conoscono ancora il personaggio?
Gli direi di comprare o farsi prestare la rivista! (risate) Scherzi a parte, farei un invito ai nuovi lettori - perch� conoscano il personaggio - e agli antichi lettori - perch� lo incontrino di nuovo. Vorrei proprio esaltare il coraggioso lavoro della Tend�ncia, perch� � difficile lavorare con storie a fumetti sotto forma di libri. Solo in Francia questo materiale � ampiamente riconosciuto come letteratura. Nel resto del mondo � un sottoprodotto culturale, relegato alle edicole. Proprio per questo, il concetto di "libri a fumetti" � ancora poco radicato. All'infuori del Brasile, in quali altri paesi � stato pubblicato Ken Parker? Ken Parker � stato pubblicato, con successo, in 13 o 14 altri paesi, come Turchia, Grecia, Spagna, Yugoslavia, Olanda, Francia e paesi scandinavi. Negli Stati Uniti e in Sudamerica (tranne il Brasile) non � mai stato pubblicato, purtroppo.
![]() Ivo Milazzo, in Brasile per ricevere il premio fumettistico "Miniserie straniera" (vedere l'articolo su Berardi & Milazzo); accanto a lui, gli editori indigeni Wagner Augusto, Dorival Vitor Lopes, Franco de Rosa e soprattutto (con un albo tra le mani) il nostro collaboratore Julio Schneider, traduttore ufficiale dei Ken Parker brasiliani
Tu e Giancarlo Berardi avete costituito una coppia che � ritenuta una delle migliori nel campo della creazione western dei fumetti, ma il vostro ultimo lavoro insieme risale a gennaio 1998. Ci sono piani per un ritorno ai "vecchi tempi", creerete qualcosa insieme un'altra volta? Proprio perch� avevamo lavorato insieme per molto tempo, abbiamo deciso di percorrere strade diverse, pur di variare la nostra "produzione", e il successo � arrivato per entrambi. Ma abbiamo qualche progetto di lavoro in comune, e cio� la pubblicazione "multinazionale" di Ken Parker (Italia, Portogallo e Francia), in edizioni pi� curate e a colori. Quali fumetti leggi? Quali erano i tuoi idoli fumettistici? Ho avuto molti idoli, ma ho una pessima memoria e potrei dimenticare qualcuno. Per questo, non vorrei citare nomi. Ma, come sempre dico, i miei idoli sono le persone che mi hanno insegnato qualcosa di tecnico e mi hanno fatto crescere professionalmente. Attualmente leggo poco i fumetti, e per due motivi: uno, per non farmi influenzare; due, perch� a me piacciono le storie il cui disegno sia in un rapporto ben bilanciato con il testo, cosa rara ai nostri giorni. Esiste un personaggio che ti sarebbe piaciuto disegnare, ma non ci sei mai riuscito? Hummm... Penso di no! Potrei ritenermi un professionista realizzato. Durante la mia giovinezza pensavo di disegnare qualche personaggio di Galleppini, Hugo Pratt e dei disegnatori della rivista "L'Intrepido". Poi, dopo essere diventato "professionista", quei sogni sono spariti. Di Hugo Pratt avevo una predilezione speciale per il personaggio Ernie Pike, un corrispondente di guerra. Tu faresti fumetti di supereroi? Supereroi? No! Beh, se mi pagassero... Anzitutto, io sono un professionista. Qual � la tua opinione sui fumetti di supereroi? In Italia, attualmente, occupano molto spazio sul mercato di fumetti? Oggi, in Italia, i supereroi occupano una fetta molto piccola e ristretta del mercato. I campioni di vendite sono i manga. La febbre del momento � costituita dai Pok�mon: vendono pi� di Topolino. Conosci gli autori brasiliani? Cosa pensi dei loro lavori? S�, qualcuno lo conosco. Mauricio, Laerte, Ziraldo, Angeli, Miguel Paiva. Mauricio � il Disney brasiliano. Gli altri seguono una linea pi� umoristica, cosa molto caratteristica del vostro popolo. Parlaci un po' di pi� dei tuoi lavori recenti, ad esempio il Texone n. 13 e Shado (un'avventura della nuova serie bonelliana, Magico Vento).
Ah, sarebbe meglio porre questa domanda a Bonelli! (risate) Quali sono i progetti sui quali lavori attualmente e quali sono i tuoi piani per il futuro?
Sono molti i progetti a cui sto lavorando. Uno di essi � Raccontare Genova - Itinerari alla Ricerca di Aromi, Sapori e Curiosit�, una guida della citt� - che uscir� nel 2001 - nella quale mostro, per mezzo di aromi, sapori e dettagli, la "vecchia" Genova, che rischia di essere dimenticata. Hai gi� letto la versione di Don Chisciotte di Will Eisner? Non sapevo che Will Eisner, che ritengo un artista "grandissimo", avesse fatto un adattamento di Don Chisciotte, ma vi garantisco che non la vedr� fino a che non avr� concluso il mio, per non correre alcun rischio d'essere influenzato. C'� un disegnatore che ti sarebbe piaciuto vedere all'opera su Ken Parker? Che domanda difficile! Non so, sono tanti i grandi nomi... Ma citerei Alex Toth, che � un grande artista, ha il dono di sintetizzare il disegno e domina come pochi le tecniche del chiaroscuro. Ivo, ti siamo enormemente grati di questa intervista! Spero che piaccia ai vostri lettori. Un grande abbraccio a tutti! Un ringraziamento speciale a Wagner Augusto, del CLUQ (Clube dos Quadrinhos), per averci spronato a realizzare questa intervista.
![]() Lo staff di Universo HQ con Milazzo: S�rgio Codespoti, Marcelo Naranjo e Sidney Gusman |
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