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Maus di Cristian Di Clemente - 27 Gen 2006
Quando nasce e chi lo crea?
Pubblicato a puntate negli Stati Uniti tra il 1980 ed il 1991 sulla rivista "Raw" ed in seguito
raccolto in volume, "Maus" � la graphic novel di Art Spiegelman, versatile autore satirico
americano (ha collaborato con "Village Voice", "The New Yorker" e con "The New York Times",
tra gli altri), che ha ottenuto il plauso di pubblico e critica, raggiungendo una popolarit� planetaria. Tradotto
in una ventina di lingue, nel 1992 � stata la prima graphic novel ad essere insignita di uno Special Award del premio
Pulitzer, il massimo rinoscimento giornalistico mondiale.
Vladek Spiegelman, con il volto di topo, racconta al figlio Art la sua vita, sconvolta da uno degli eventi pi�
tragici della storia.
disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Einaudi Editore
Che cos'� Maus?
"Maus" parla dell'Olocausto, che Spiegelman ha trattato con la scelta stilistica, divenuta famosissima, di rappresentare i personaggi come animali antropomorfi. Gli ebrei hanno quindi il muso di
La metafora dell'ebreo-topolino, criticata da alcune parti, ha ricevuto il plauso di artisti come
Moni Ovadia che spiega "... il topo � visto come essere minaccioso. Il topo � quello che scatena
nell�uomo la voglia di annientamento: il topo spaventa, terrorizza, � portatore di strane malattie e di
affezioni. [...]... cos� i nazisti vedevano gli ebrei. Li vedevano come un virus, una piaga, come qualcosa
da cancellare: bisognava disinfestare l�Europa dagli ebrei. Quando ammazzavano tutti gli ebrei dicevano che
il territorio era Judenrein "pulito", "puro dagli ebrei".
"Maus" � il racconto autobiografico della vita del padre di Art Spiegelman, ebreo polacco sopravvissuto all'Olocausto, dagli anni trenta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, attraverso il matrimonio, le persecuzioni ai danni degli ebrei nella Polonia invasa dai nazisti, gli espedienti per sfuggire alla cattura, la prigionia nei campi di concentramento e la liberazione. "Maus" parla anche del difficile e tormentato rapporto tra Art Spiegelman ed il padre: lo stesso autore � tra i personaggi della graphic novel mentre parla di quegli eventi con il padre, ormai anziano, tra gli anni '70 e '80. "Maus" non cerca una facile emotivit� o commozione attraverso l'uso di frasi stucchevoli o retoriche (nel racconto di Vladek non c'� praticamente emozione) o delle immagini (poco estetiche e, solo in apparenza, semplici). La metafora degli animali antropomorfi, allontanando ogni possibilit� di distrarre il lettore con fisionomie ben distinte o di identificarsi con i personaggi, consente a "Maus" di colpire duro con la ricca documentazione di un periodo storico tragico attraverso la disumana vita quotidiana dei singoli, in cui un pezzo di cioccolato � un tesoro inestimabile da difendere, esaltando il valore ed il peso della memoria per le generazioni future.
La sopravvivenza, continuamente in bilico, nella Polonia invasa dai nazisti.
disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Einaudi Editore
A sinistra, la condizione di un prigioniero di Auschwitz.
A destra, nel campo di Dachau. disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Einaudi Editore
Chi sono i protagonisti?
Il principale protagonista della
Art Spiegelman ha duramente criticato l'uso della metafora di Benigni ne "La vita � bella"
perch� "... riprende la storia reale per trasformarla in fantasia. Usa la forma della metafora per dire che
Auschwitz non � Auschwitz, ma solo un sinonimo di un brutto periodo: � terribile, � una vergogna. Sembra che
alla fine l'unica cosa importante sia prendere i brutti periodi con ironia." Spiega, inoltre, che
"Anche Maus usa la metafora, ma per aiutare a capire una storia precisa, circostanziata, e poi � una
metafora che sfuma nella drammaticit� del racconto".
Art, figlio di Vladek nato dopo la fine della guerra, � lo stesso autore di "Maus". Poco unito al padre, che va a trovare per raccogliere informazioni sull'Olocausto, con lo scopo preciso di trarne un libro a fumetti, si interroga spesso sulle difficolt� e sul significato di "Maus", in particolare dopo il grande successo internazionale ottenuto dalla prima parte. Altre figure ricorrenti sono Fran�oise (moglie di Art) e Mala (seconda moglie di Vladek, esasperata dalla vita con lui). Per il resto, "Maus" propone una vasta galleria di personaggi di contorno della giovinezza di Vladek: amici, parenti, badanti, conoscenti, polacchi, traditori, nazisti, kap�, compagni di prigionia, americani ecc. ecc.
A sinistra, il dramma nel linguaggio sgrammaticato di Vladek.
A destra, Art ed i suoi dubbi in una sequenza profondamente simbolica con uno psicologo che indossa il volto di Vladek. disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Einaudi Editore
A sinistra, l'abilit� di Vladek nel sopravvivere nel periodo della Shoah.
A destra, la grande pazienza necessaria per vivere con il Vladek anziano. disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Einaudi Editore
Qual � l'ambientazione della storia?
Negli anni settanta/ottanta "Maus" � ambientato negli Stati Uniti, nelle abitazioni del Vladek
anziano: Rego Park (New York) nella prima parte, Catskill e Florida nella seconda (in localit� di
villeggiatura).
I flashback della prima parte si svolgono principalmente a Sosnowiec (Polonia), dove Vladek vive in seguito al matrimonio con Anja, dapprima nella casa dei genitori di lei ed in seguito nel fatiscente ghetto ebraico o in rifugi improvvisati. Nella seconda parte di "Maus" gli eventi hanno luogo in prevalenza nei campi di concentramento di Auschwitz e Dachau.
A sinistra, racconti delle persecuzioni subite dagli ebrei in Germania, prima della seconda guerra mondiale.
A destra, i dubbi degli ebrei polacchi nelle loro citt� invase dai nazisti, prima dei ghetti. disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Einaudi Editore
A sinistra, l'arrivo ad Auschwitz nel 1944.
A destra, una selezione nel campo di concentramento. disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Einaudi Editore
Guida alla lettura
connessioni enciclopedia:
nessuna
"Maus" � stato originariamente pubblicato negli Stati Uniti, a puntate, tra il 1980 ed il 1991 (Spiegelman ci ha lavorato, tuttavia, sin dai primi anni '70) sulla rivista "Raw" di sperimentazione grafica e fumetti (fondata da Spiegelman e dalla moglie Fran�oise Mouly). E' composto di due parti: "Mio padre sanguina storia" (sei capitoli) e "E qui cominciano i miei guai" (cinque capitoli), riuniti in volume rispettivamente nel 1986 e 1991. In Italia "Maus" � stato pubblicato a fascicoli sulla rivista "Linus" dall'inizio degli anni ottanta, in seguito raccolti in due volumi editi da Milano Libri (da tempo fuori catalogo). Del 2000 � l'edizione di Einaudi, in volume unico, con una nuova traduzione. La prima parte di "Maus" � stata ristampata nel 2004 all'interno dei "Classici del fumetto di Repubblica". L'edizione di Einaudi, facilmente reperibile in libreria, rappresenta attualmente la possibilit� pi� agevole per possedere, in lingua italiana, questo capolavoro del fumetto nella sua interezza.
Art Spiegelman � stato anche accusato di opportunismo per come ha "sfruttato" il padre (di cui ha dipinto
senza veli i difetti) e le sue vicende di famiglia. In questa sequenza da "metafumetto" � l'autore, che
indossa visibilmente una maschera da topo, e non il personaggio, a confidare le sue paure al lettore: le
conseguenze commerciali del successo internazionale di Maus, i media che lo cercano, il suo lavoro ed il
suicidio della madre.
disegni di Art Spiegelman (c) 1973-1991 Art Spiegelman (c) Milano Libri (vignetta in alto) (c) Einaudi Editore (vignetta in basso)
Dicono di lui
connessioni fuori dal sito uBC:
La scelta di Art
un saggio di Fabrizio Lo Bianco sulle scelte stilistiche di Spiegelman Ovadia: a proposito di Maus un'intervista per Railibro
"Maus � una storia splendida. Ti prende e non ti lascia pi�. Quando due di questi topolini parlano d'amore, ci si commuove, quando soffrono si piange. A poco a poco si entra in questo linguaggio di vecchia famiglia dell'Europa orientale, in questi piccoli discorsi fatti di sofferenze, umorismo, beghe quotidiane, si � presi da un ritmo lento e incantatorio, e quando il libro � finito, si attende il seguito con la disperata nostalgia di essere stati esclusi da un universo magico."
"... un'opera notevole, imponente per concezione ed esecuzione... insieme romanzo, documentario, libro di memorie e fumetto"
"... an epic story told in tiny pictures" (... "un'epopea narrata a disegni minuscoli")
"Non c'� bisogno di essere un ebreo, n� un prigioniero di un campo di sterminio per essere rapiti da questo libro. Chiunque abbia cercato di comprendere il mistero dei propri genitori, e come il XX secolo li abbia trattati, trover� in Maus una chiave che aprir� la serratura"
"Maus � la trasfigurazione della possibilit� di dire l'impossibile attraverso la pietas artistica"
"... i topi di Maus sono tali per spiazzarci. Per metterci a disagio. Per toglierci la terra sotto i piedi. Non hanno le orecchie grandi. Non sono caricature di topi. Sono topi stilizzati [...] ... sono gli uomini che vengono tipizzati, non viceversa. Se questo � un uomo, ha scritto tragicamente Primo Levi. Spiegelman gli risponde dalla prima vignetta."
"Affermare che nel caso di Maus la bellezza del testo risiede proprio nelle parole di Vladek e nel suo linguaggio sgrammaticato potrebbe sembrare un paradosso, tuttavia sono proprio quelle parole e quel linguaggio cos� arduo da riprodurre che trasmettono l'essenza del personaggio e la gamma di emozioni che scaturiscono dal racconto della sua vita."
"Maus non � solo uno dei capolavori assoluti dell'arte sequenziale, ma anche uno dei patrimoni della narrativa novecentesca, il libro che ha ridato centralit� al dibattito attorno a questo particolarissimo tipo di linguaggio fatto di parole e immagini: il fumetto."
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in due parole
Graphic novel di Art Spiegelman, pubblicata negli Stati
Uniti tra il 1980 e il 1991, con cui l'autore racconta l'Olocausto
attraverso la vita del padre e la metafora degli ebrei-topolini. Nel
1992 ha vinto uno Special Award del premio Pulitzer.
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