IT-DD-280
Mater Morbi
- Trama
C'è un incubo ancestrale in agguato, troppo potente anche per Dylan. Ma è meglio lottare o abbandonarsi nelle braccia di Mater Morbi?
Valutazione
ideazione/soggetto
5/7
sceneggiatura/dialoghi
4/7
disegni/colori/lettering
7/7
5/7
sceneggiatura/dialoghi
4/7
disegni/colori/lettering
7/7
72%
Recensione
- Umano, troppo umano
la malattia raccontata in prima persona
data pubblicazione 23 Dic 2009
testi (soggetto e sceneg.) di Roberto Recchionicopertina di Angelo Stano
disegni (matite e chine) di Massimo Carnevale
copertine
tavole o vignette
tag
malattia, ospedale
Annotazioni
Note e Citazioni
- Seconda prova per Roberto Recchioni e prima per Massimo Carnevale sulla serie regolare di Dylan Dog. La collaborazione tra i due fumettisti è consolidata: oltre ad essere stato il copertinista di Jonh Doe, la serie co-creata da Roberto Recchioni recentemente conclusasi, Carnevale ha anche firmato le copertine della miniserie "Garrett", altra creazione dello sceneggiatore romano. Nell'Horror Club si annuncia anche l'imminente arrivo sulle pagine di DD di Lorenzo Bartoli, l'altro creatore di John Doe.
- I due medici che si "prendono cura" di Dylan hanno i cognomi di due scrittori: Faber e Vonnegut. Michel Faber è uno scrittore olandese balzato in testa alle classifiche con il romanzo "Il petalo cremisi e il bianco", da cui verrà tratto un film. Kurt Vonnegut, scomparso due anni fa, è stato uno dei più rappresentativi scrittori fantascientifici contemporanei, autore del celebre "Mattatoio n.5". Dylan viene poi scambiato per un certo signor Carver: in questo caso il riferimento è a Raymond Carver, celebre scrittore e poeta statunitense, stroncato a 50 anni da una grave malattia.
- Il dottor
Vonnegut ha i tratti grotteschi di Klaus Kinski. Per tutte le altre curiosità sulla storia si possono consultare i "contenuti speciali" sul blog di Recchioni. - Nel corso della storia, Dylan ricorda che la malattia non ha ricevuto da poeti e scrittori le stesse attenzioni dedicate alla Morte e alla Guerra. Non è del tutto vero, e senza addentrarci in riferimenti letterari si possono citare due recenti opere a fumetti dedicate alla malattia: "Mom's cancer" di Brian Fies e "Il cancro mi ha reso più frivola" di Miriam Engelberg.
- "Mater Morbi" si caratterizza per la presenza, non troppo sotterranea, di un tema etico difficilmente trattato nel fumetto popolare, quello del fine vita e dell'accanimento terapeutico. Nella storia vengono presentate diverse opinioni sul tema, e anche se è possibile individuare il punto di vista dell'autore, nel messaggio finale non c'è una posizione prevalente. Sempre sul suo blog, Recchioni ha specificato di aver adottato quella che ritiene possa essere la posizione di Dylan Dog sull'eutanasia (e che non corrisponde a quella dell'autore), aggiungendo inoltre che la storia è stata scritta prima del "caso Englaro".
- Anche se si tratta di una prassi insolita, non è la prima volta che nella presentazione di un albo di Dylan Dog si parla del privato dell'autore. Ad esempio nel redazionale dello Speciale n.7 "Sogni" ci si riferisce con una battuta al fatto che Tiziano Sclavi fosse in analisi da 15 anni. Segnalazione di L.Ferrini
- A pag. 95, parlando di ombrelli, Dylan dice "Non ne ho mai posseduto uno, almeno credo. Fa bene a non esserne sicuro, perchè in effetti ne ha comprato uno nella storia "Il fiore d'ombra" sul Maxi n.1, anche se non ha modo di utilizzarlo perchè subito dopo averlo acquistato smette di piovere.
La frase
"Non farò più nessuna resistenza. Fai di me quello che vuoi"."Vedrai... sarà meno brutto di quello che pensi".
Personaggi
Location
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