

Dylan Dog Color Fest 12
Eroi(comicS)
- Racconti doccasione
- Le radici del male - Due antieroi per uno Spirito feroce
- Incubo impossibile - I panni dell'altro (non) sono troppo stretti
- Buggy - Assurdo universo (con furto di titolo al maestro Fredric Brown)
- Demoni e Silicio - Ciarlatano sarai tu, caro il mio Agente Speciale! ;-)
- Uno spaccato della cultura bonelliana
Racconti doccasione
Il dodicesimo Color Fest di Dylan Dog, all'insegna dei team-up con altri quattro eroi bonelliani, è una lettura che lascia nel complesso soddisfatti. Dare voti, ovvero giudizi quantitativi, su quelli che non sono evidentemente altro che racconti d'occasione non penso abbia senso: racconti d'occasione, dicevo, di fest(a) - e come tali è più corretto leggerli ed eventualmente giudicarli, preferendo cogliere qualche suggestione (ove naturalmente vi sia) oppure un dettaglio o uno spunto interessanti, qualche guizzo d'ironia o stimolo alla riflessione. Va anche tenuto conto che nella brevità dei racconti deve trovar spazio pure un contenuto in qualche modo "didattico": non tutti i lettori di Dylan Dog conoscono gli altri personaggi, né un lettore di Nathan conosce necessariamente Martin o lo stesso Dylan. E lo stesso vale nei confronti di Mister No e Napoleone, dei quali la pubblicazione di storie inedite è peraltro cessata da qualche anno. Anche per questo voler cercare una logica narrativa stringente nei racconti ha poco senso. Al netto di tutto ciò, ciascun racconto, senza minimamente essere memorabile o anche solo degno di nota, è tuttavia godibile e pienamente riuscito. Ciascun racconto si giova di un'interpretazione grafica particolarmente riuscita e adatta (quale più e quale meno, chiaramente). Ciascuno funziona bene sia come vetrina che come memoria degli altri personaggi; escamotage ruffiano ma ben gestito: saper dare di gomito al lettore lasciandogli il piacere e la consapevolezza di farsi infinocchiare non è arte da tutti. E così, senza gridare al miracolo, ciascun racconto funziona.Le radici del male - Due antieroi per uno Spirito feroce
La storia di Masiero è un puro pretesto per evocare non tanto suggestioni amazzoniche o misternoiane quanto se mai il modo sclaviano di rivisitare la scrittura e l'universo narrativo di Nolitta. È molto bravo Masiero nel mostrare le labili ma tenaci e sotterranee affinità tra Dylan e Mister No e le loro scoperte e nette diversità. Le prossimità di due personalità pressoché antitetiche sono correttamente fatte appena affiorare, e lasciate da sviluppare al lettore. È un pretesto, il racconto di Masiero, anche per lasciare campo libero all'evocativitá dei disegni di Civitelli, perfetti nel ricostruire l'atmosfera psicologica dei personaggi, della storia citata, degli ambienti naturali e narrativi, e impreziositi dai colori notturni e lividi eppure caldi di Bertelé.Un cliente difficile per i bar di Manaus
disegni di Fabio Civitelli, colori di Luca Bertelé
(c) 2014 Sergio Bonelli Editore
Incubo impossibile - I panni dell'altro (non) sono troppo stretti
Il racconto con Martin Mystère è complessivamente il più debole, e non sorprende. Se Piccatto regge bene la colorazione e appare in ottima forma, non sembra invece strano che due autori in crisi prolungata da anni come Mignacco e Castelli (quest'ultimo ormai nauseato dal proprio personaggio da almeno un decennio) non possano affidarsi che alla ripetizione di eternamente reiterati ancorché affidabili cliché, a un'ironia ormai stanca finanche di fare il verso a sé stessa. Non si può però negare come lo spunto narrativo in sé sia il più solido e interessante dei quattro. In tal modo il racconto strappa comunque più di un sorriso e la sua lettura è comunque avvincente: come tornare a un ricordo del passato ormai definitivamente passato e fattosi lontano dalle nostre corde, ma la cui memoria suscita la memoria delle emozioni a esso legate.Scambio di corpi
disegni di Luigi Piccatto e Renato Riccio, colori di Overdrive Studio
(c) 2014 Sergio Bonelli Editore
Buggy - Assurdo universo (con furto di titolo al maestro Fredric Brown)
Ambrosini e Bacilieri mettono in scena la storia forse più confusa, risultato questo delle apparenti somiglianze tra gli universi narrativi di Napoleone e Dylan, in realtà molto distanti: con il personaggio di Ambrosini nutrito delle labirintiche suggestioni della psicoanalisi e di una scienza reinterpretata alla luce di un esoterismo razionalizzato, laddove il personaggio di Sclavi, correttamente inteso, è un precipitato delle mille e mille suggestioni della cultura popolare e soprattutto dello spirito dei tempi. Ambrosini e Bacilieri tentano un amalgama di due sostanze reciprocamente estranee a dispetto delle apparenti similitudini dettate dal peso che gli elementi fantastici e surreali hanno per entrambe. Quasi inevitabilmente la storia è sbilanciata dalla parte dell'universo narrativo di Napoleone, disarmonica e appunto confusa, perfino farraginosa; ma forse anche - o proprio - per questo finisce con l'essere la più affascinante, in quanto è il tentativo più difficile dell'albo e dunque anche il più seducente indipendentemente dal risultato. Il segno di Bacilieri più ancora del testo ambrosiniano conferisce al racconto il suo tono onirico tipico di Napoleone, laddove per altro la chiusa della storia mostra bene come Ambrosini fosse consapevole delle difficoltà di amalgama della medesima, e indichi al lettore che il solo modo per far convivere i due universi sia quello di piegare quasi completamente uno alle esigenze dell'altro. Di nuovo non stupisce che sia Dylan a dover "lasciare" il suo per inseguireUn nuovo boyfriend per Allegra
disegni di Paolo Bacilieri, colori di Erika Bendazzoli
(c) 2014 Sergio Bonelli Editore