

Dylan Dog Color Fest 10
Anime alternative
Scheda IT-DD-cf10a
- Addio, Groucho
valutazione (3,7,5) 71%
Scheda IT-DD-cf10b
- Banda maculata, La
valutazione (6,6,6) 85%
Scheda IT-DD-cf10c
- Giorni Oscuri, I
valutazione (3,3,7) 62%
Scheda IT-DD-cf10d
- Doppia identità
valutazione (6,5,5) 75%
Anteprima
- Dylan Dog Color Fest #10
Altroquando
Addio, Groucho
La storia di Alessandro Bilotta è, per più di un aspetto, la più interessante: fin qui nulla di sorprendente visto lautore; tuttavia non convince del tutto. È vero, siamo in un Altroquando, come in tutte le altre storie dell'albo (e in un prequel della storia di Bilotta apparsa sul secondo Color Fest); però il Dylan delineato nel suo racconto è troppo fuori personaggio. È un Dylan più che sconfitto, vecchio nell'anima prima che nelle fattezze, sconfitto dalla vita, nella vita, a causa della vita: ciò che accadrà aLa storia di Alessandro Bilotta è, per più di un aspetto, la più interessante, tuttavia non convince del tutto.È probabile che i disegni di Paolo Martinello, per altro così suggestivi e di grande effetto psicologico, tecnicamente molto belli, rafforzino non poco le sconnessioni negative tra il personaggio e il narrato: sembra quasi di vedere un Dylan disegnato da Riccardo Mannelli. E Mannelli è illustratore magistrale della laidezza che si annida nellumano (è anche molto altro, ma qui è questo aspetto a connetterlo con i disegni della storia). Martinello risulta in questo modo perfetto nel raffigurare il mondo attorno a Dylan, ma rafforza limpressione che Dylan sia completamente fuori schema. A latere, resta intatta labilità di scrittore di Bilotta, la sua capacità di affabulazione e la sua maestria nelluso delle parole e delle emozioni suscitate attraverso di esse. Al di là della tecnica, uno scrittore nato, che riconferma tale qualità.
La banda maculata
La storia scritta da Antonio Serra per i disegni di Alessandro Bignamini appare la migliore dellalbo, la più riuscita anche tematicamente. A onta della sua leggerezza e dellapparente semplicità e ordinarietà, è un meccanismo cesellato con magistrale abilità. Serra imbastisce un Altroquando perfettamente funzionante, che il finale rende compiuto, svelandone appieno tutta la raffinatezza, fin lì non completamente manifestatasi. In Serra è abituale il gioco dei rimandi e delle citazioni; ma qui, stante anche la brevità della storia, esso appare particolarmente ben riuscito e governato: nello spazio compresso delle poche pagine lautore fa convivere molti aspetti narrativi diversi.La storia scritta da Antonio Serra appare la migliore dellalbo, la più riuscita anche tematicamente.Costruisce una storia come davvero lavrebbe potuta scrivere un giovane Arthur Conan Doyle, o uno dei suoi colleghi dellepoca: non è impossibile figurarsi il futuro inventore di Holmes che trae ispirazione e suggestioni dal lavoro del quasi contemporaneo Poe dei racconti di Dupin; vivendo per di più immerso in quel gusto per lesotismo che si imponeva in letteratura. Serra crea così delle figure femminili credibilissime per un racconto dellepoca; delinea un cattivo altrettanto in linea con la letteratura coeva; offre un mistero, un meccanismo e una soluzione plasmati sui gusti del tardo '800 e primo '900; e infine il Dylan Dog e il Groucho che cala nella narrazione vi appaiono ben inseriti; sono adattati al tipo di storia, ma senza perdere la propria pelle. Crea un Altroquando autosufficiente che racchiude lAltroquando dylaniano senza smagliature, arricchendo il personaggio di una piccola sfaccettatura: è in questo a risultare davvero raffinato. I disegni di Bignamini fanno emergere accuratamente latmosfera ottocentesca e vittoriana, sia nel fascino per lesotico, al di sotto del quale serpeggiava la vitalità negata dellerotismo, sia nella severità fredda, nel distacco emotivo esibito, che invece si vollero come cifra ufficiale e istituzionale dellepoca.
I giorni oscuri
Lepisodio scritto da Chiara Caccivio e disegnato dai fratelli Gianluca e Raul Cestaro appare invece debole. Non per il lavoro dei disegnatori, che è splendido e ricostruisce con minuzia e cura per il dettaglio lAltroquando storico e psicologico delineato dallautrice.La storia di Chiara Caccivio appare debole e non riesce a liberarsi di unatmosfera di scolastica correttezza, nella scrittura e nelle soluzioni narrative.È però il racconto in sé a essere nel complesso scialbo e privo di attrattive; non perché Caccivio scriva male o vi siano falle evidenti nel suo racconto, né in verità perché la trama sia priva di spunti interessanti: a tratti vi si ritrovano le stesse suggestioni incontrate nella storia di Bilotta, lo stesso insistere su una realtà a tal punto collassante da aver smarrito anche leffetto riequilibratore della morte (cioè dello sviluppo logico e consequenziale degli eventi in funzione del trascorrere del tempo lineare). La storia di Chiara Caccivio non riesce però a liberarsi di unatmosfera di scolastica correttezza, nella scrittura e nelle soluzioni narrative. È un compito svolto con diligenza e qualche volo più alto: il rapporto di Dylan con lamore è colto molto bene, con una cifra adolescenziale e uninstabilità di fondo che denotano lattenzione e la sensibilità della sceneggiatrice; ma è un compito privo di genuina originalità: originalità intesa come impronta personale che si sappia conferire a quanto si narra. Mal sviluppato, anzi sì e no sfiorato, è invece il tema introdotto dal "mostro" che appare nellorfanotrofio, e che uno
Doppia identità
La vera sorpresa dellalbo è però rappresentata dalla storia di Giovanni Gualdoni. In origine, prima di abbandonarsi al "Gualdonismo", cioè a quella scrittura dove convergono insipidezza emotiva e narrativa complete, e spesso falle logiche (in)degne del peggior Nizzi, Gualdoni aveva scritto un paio di storie molto buone. Qui si ritrova parte di quella brillantezza perduta e che sperabilmente si vorrebbe ritrovare non solo nella sue storie a venire, ma in tutta la serie, della quale Gualdoni ha la curatela. La storia parte gualdoneggiando, poco aiutata dai disegni di un Luca Raimondo che pare un clone sfocato di Bruno Brindisi - ma che crescerà molto nel corso della storia arrivando a interpretarne la cifra fintamente dimessa; e procede di cliché adolescenzial-chiaverottesco in cliché adolescenzial-chiaverottesco.La vera sorpresa dellalbo è rappresentata dalla storia di Giovanni Gualdoni.Ladolescente infantile (qui è davvero attempato) e inconcludente; il padre dappoco, sessista e tirannico; la madre che vizia e rovina il carattere del figlio. Non manca lamica stronza (e magari la facciamo anche un po peripatetica danimo). Sembra in tutto e per tutto lo scenario per unabituale gualdonata - o appunto di una storia di Claudio Chiaverotti. Ma, forse perché deve costruire un Altroquando e non unennesima risciacquatura di piatti per la serie regolare, a un certo punto Gualdoni fa deragliare il suo meccanismo abituale. Fino a una conclusione che non ha nulla di spettacolare o imprevedibile, e che in qualche modo è semplicemente funzionale a sciogliere il nodo del mescolarsi delle realtà e ricomporre il senso dellAltroquando; ma che per il suo essere beffarda e dolente allo stesso tempo, fa assaporare un lampo di Sclavi, allontanando ogni sentore chiaverottiano. Il meccanismo creato da Gualdoni riesce a deragliare in un qualcosa di differente dalla solita mancanza di pathos perché non è poi così difficile immaginare che, parlandone da essere umano reale, Dylan - e proprio il Dylan Dog di Sclavi - avrebbe potuto essere come il protagonista di questa storia. Se avesse avuto una famiglia come quella in cui Gualdoni inserisce il protagonista della storia, Dylan Dog avrebbe avuto, credibilmente, il suo destino. Gualdoni cala il Dylan sclaviano in un Altroquando che è un possibile spaccato di comunissima realtà e gli cuce addosso una biografia e una personalità che suonano credibili. Dylan Dog Color Fest 10: Altroquando, di autori vari, 132 pagine a colori, Sergio Bonelli Editore, aprile 2013, 5,20
Vedere anche...
Scheda IT-DD-cf10a
- Addio, Groucho
valutazione (3,7,5) 71%
Scheda IT-DD-cf10b
- Banda maculata, La
valutazione (6,6,6) 85%
Scheda IT-DD-cf10c
- Giorni Oscuri, I
valutazione (3,3,7) 62%
Scheda IT-DD-cf10d
- Doppia identità
valutazione (6,5,5) 75%
Anteprima
- Dylan Dog Color Fest #10
Altroquando