Anime frammentate in cerca di redenzione
il fragile Dylan contro molte diverse malvagità
Recensione di M.Galea, P.Laricchia | | dylandog/


Scheda IT-DD-286
- Programma di rieducazione
valutazione (4,6,7) 85%
Un semplice soggetto di base, misto di fantascienza e disamina sociologica, diventa, grazie ad una sapiente e ponderata sceneggiatura, un hard boiled in cui Dylan può riscoprirsi investigatore attento e amante romantico.
Il racconto di De Nardo procede sotto la guida della voce narrante, soffusa e pacata, che accompagna il lettore scandendo un tempo della narrazione atipico, che procede per balzi, sorvolando lievemente da una vicenda ad unaltra, ritmando ogni passaggio e avvolgendo lo spettatore.
La storia, seppur narrata quasi con distacco dalla voce narrante, vede Dylan protagonista assoluto. Lindagatore è sorprendentemente concentrato e intuitivo, sicuro del suo istinto e della sua forza. Si muove deciso e pronto, attraversa le diverse vicende come i Private Eye di chandleriana memoria.
...un Dylan come sempre alla disperata caccia di una luce positiva per se stesso e per gli altri.
A contribuire a questatmosfera abbiamo una nemesi di vecchia data,
Ad un apparente nemico che, pagina dopo pagina, si trasforma in alleato, fa da contraltare una seducente amante che si rivela una temibile avversaria. La donna amata,
Il suo sottrarsi a Dylan, il suo costante ricusare il suo amore, demoliscono il sagace indagatore mostrando un uomo emotivamente fragile e disperatamente romantico. Altrettanto fragile e vulnerabile è essa stessa poi: una donna distante ed indifferente con un oscuro segreto che il nostro eroe andrà a svelare, palesando le forme del disagio che li separava.
Il gioco dei personaggi si dipana così in maniera irregolare ma bilanciata: il nero del nemico passato fluisce nel nero della nemica odierna. Al centro, un Dylan come sempre alla disperata caccia di una luce positiva per se stesso e per gli altri.
Il caso procede così alternando piccole scoperte investigative a parentesi personali, talvolta comiche, talvolta romantiche, sino allo svelamento finale che, per quanto brusco e forse leggermente affrettato, risulta essere credibile e del tutto in linea con quanto narrato.
Il risultato è un albo sorprendentemente "dylaniato", che ricalca pienamente gli stilemi del personaggio senza mai trasformarli in grottesco, anzi dando loro un tocco brillante, malinconico e al contempo surreale. La forza della narrazione sta in primis in Eleonor, tuttaltro che semplice donna di turno, nelle luci ed ombre con cui De Nardo la tratteggia e spinge il lettore, così come Dylan, a sentirsi attratto da lei, sebbene sia palese la sua sregolatezza.
Dylan ed Eleonor: due poli molto forti, contemporaneamente bianchi e neri, a cui si aggiungono Raymond Bless, il cattivo mutato in buono, e
De Nardo unisce così personaggi molto sfaccettati e diversi ma con in comune uninteriorità divisa, frammentata e molteplice: ognuno alla ricerca di un equilibrio interiore che sembra non concretizzarsi mai, se non tramite compromessi.
A completare lintensità dellalbo cè il lavoro accurato e avvolgente di DellAgnol. Il disegnatore crea, col suo tratto forte e frammentato, al contempo decorativo ed eloquente, unatmosfera tanto delicata quanto brutale, alternando incubi e passioni sia nelle resa grafica delle espressioni (vedere, ad esempio, lultima vignetta di pag.74 in contrapposizione alla penultima di pag.75: il volto di Dylan manifesta chiaro levolversi della sua condizione e del suo rapporto con Eleonor), che in quella delle scenografie (come le vedute di pag.45 e di pag.76). Un lavoro grafico che rasenta la perfezione e che permette alla storia di catturare il lettore e di lasciarsi godere piacevolmente.
Dylan Dog n.286, di Giuseppe De Nardo, disegni di Pietro Dell'Agnol, Sergio Bonelli Editore, 100 pag. - bianco e nero, brossurato, in edicola dal 26 giugno 2010, 2,70Vedere anche...
Scheda IT-DD-286
- Programma di rieducazione
valutazione (4,6,7) 85%