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| La posta di uBC/1 |
Potete partecipare al dopolavoro sia utilizzando l'apposito form, sia scrivendo direttamente al sottoscritto, curatore della rubrica. Anche per questo mese, buona lettura.
Vi scrivo a proposito del mysterioso countdown per il duemila che ha turbato le notti dei lettori del BVZM. Ho finito di leggere da poco il numero di dicembre in cui tutti i nodi lasciati in sospeso vengono sciolti e non posso fare a meno di esprimere un giudizio negativo sulla prima saga a puntate di Martin Myst�re (se non vogliamo considerare tale quella dei Mysteri italiani che per� riuniva un numero di storie che in comune avevano solo il cambio di ambientazione).
1- CHE C'AZZECCA? Anche i riferimenti contenuti nel quinto gigante sono fuori luogo. Sarebbe stato molto meglio raccogliere tutte le storie della saga nelle ultime dodici puntate lasciando fuori le storie che non avevano nulla a che vedere con la saga. Magari mettendo in copertina un angolino con il countdown (-12,-11,etc).
2- CHE C'AZZECCA 2
3- CI SAREI RIUSCITO PURE IO! Prima di salutarvi voglio specificare che queste critiche sono fatte da un grande appassionato (umile discepolo) del BVZM e dell'altrettanto BVZA e che comunque la saga ha dato una boccata d'ossigeno alla serie. Anche la doppia storia conclusiva si legge con grande piacere ed � piena di citazioni e situazioni indimenticabili. Il pi� grande pregio di Castelli � quello di creare personaggi a cui ci si affeziona come se fossero reali e il poterli vedere cos� tanti tutti insieme regala grandi emozioni.
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Cari redattori di uBC, A parte il fatto che come disegnatore Luca Enoch e' davvero in gamba (almeno secondo il mio parere), e' la sua veste di sceneggiatore che non mi convince a fondo: piu' specificamente, mi pare che le sue sceneggiature si lascino influenzare dalla smania del politicamente corretto che ormai su albi come Dylan Dog e Brendon e' di casa. Io non so quali siano le idee politiche di Enoch, ma posso immaginarle: non mi trovo d'accordo su di esse, ma le rispetto. Cio' che mi infastidisce e' da un lato la presenza in questo albo del personaggio del paralitico: beh, io ne ho visti di personaggi sgradevoli, ma il paralitico amico di Gea e' davvero troppo, e sapete perche'? Per la sua frase: "Mio padre avvocato li ha spennati per bene, quegli stronzi che mi hanno investito". D'accordo, e' vero, lo capisco, non e' certamente bello rimanere su una sedia a rotelle a venti anni (o giu' di li'), ma perche' gli stronzi sono quelli che lo hanno investito? E se fosse stato lui a fare l'asino sul ciglio della strada, oppure se sia uscito all'improvviso, di modo che l'autista non ha avuto neppure il tempo di fermarsi? Insomma, non capisco perche' si debbano incolpare altri per certe disgrazie; personalmente, non ho neppure la macchina e nemmeno la patente, ma non credo per questo che gli autisti siano sempre colpevoli negli incidenti. E quelli che non hanno il padre avvocato che li piu' aiutare, come se la cavano? Si attaccano? Insomma, secondo me, il personaggio del paralitico e' stato messo li' solo per fare contenti i fanatici del politicamente corretto, ma purtroppo si tratta di un personaggio assai superficiale che purtroppo non rende proprio giustizia ad una giusta rappresentazione di un vero paralitico. Piu' interessante il personaggio dell'omosessuale, che invece ha un certo spessore, e soprattutto, non ha quella (non so come chiamarla) spocchia che hanno alcuni omosessuali fighetti che pensano che la loro visione del mondo sia la migliore possibile, e non e' la macchietta tipica di certi film... Complimenti a Enoch per quest'ultimo personaggio, ma attenzione al paralitico: per favore, lo faccia un po' piu' simpatico e meno tendenzioso. Voglio precisare che apprezzo comunque il fumetto in questione, anche se ogni tanto mi piacerebbe che Enoch fosse un po' manicheo nel rappresentare certi personaggi (visto che molti poliziotti non sono molto onesti, non vuol dire che tutti i poliziotti siano delle carogne... cosi' come i secondini, oppure i politici): di manichei alla Bonelli ce ne sono almeno due (leggi Sclavi e Chiaverotti) quindi non credo che ce sia bisogno di un terzo... Ho invece apprezzato molto l'ultimo numero di Nathan Never, e cioe' il 102: a parte i disegni di De Angelis (che sono sempre adatti), anche la storia ha rivelato parecchi punti ancora oscuri sulla figura di quello che potrebbe (speriamo che possa) diventare uno dei migliori cattivi della serie regolare, e cioe' il senatore Sawyer: a Nathan Never manca una figura di cattivo diciamo "terra-terra", cioe' che non faccia uso di supertecnologie o altro, ma che sia un abile manipolatore, che usi solo la sua intelligenza e la sua scaltrezza per ottenere co' che vuole. Sawyer e' il prototipo dell'uomo di legge che sa muoversi con circospezione nei meandri della giustizia, per ottenere cio' che desidera, ma che soprattutto non si sporca mai le mani; ricorda per certi versi la figura dell'avvocato Hagen de "Il Padrino", figura al limite della legalita', capace di muoversi illegalmente all'interno della giustizia; soprattutto geniale la sua reazione di fronte a Sara, a cui restituisce lo schiaffo (lui che quando aveva preso un pugno da lei, non aveva mosso dito). Insomma, Sawyer, se usato bene, potrebbe diventare uno dei migliori cattivi sulla scena dei fumetti Bonelliani, paragonabile a Hogan, oppure all'Orloff dei tempi migliori (quando era ancora un cattivo). Avrei potuto scrivere anche altre cose sul 102, ma ho deciso di parlare di Sawyer, proprio percge' su NN e' davvero vacante la figura di un avversario come si deve.
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Auguri a Tex!
Come vedete, al mio primo messaggio ne segue gi� un altro... e in questo vorrei parlarvi di Tex, di cui ho appena concluso la "rilettura critica" di tutte le storie, grazie anche alla collezione che mio padre aveva iniziato ai suoi tempi (e che ha ceduto a me con piacere, visto che io gliel'ho continuata). Mi pare che ci sia, in questi tempi, un gran dibattito sulle possibili evoluzioni di Tex se lo scrive Boselli e contemporaneamente una critica alle pi� recenti storie di Nizzi. Ora, vorrei dire che senza dubbio le ultime di Nizzi sono inferiori allo standard cui ci aveva abituati, ma non per questo lo condannerei: credo che la vena non l'abbia persa, e che ad esempio le storie dei Texoni siano sempre di livello molto alto (anche se sempre, in questi albi, � il disegno che la fa da padrone). Penso quindi che Nizzi abbia ancora molto da dire. Per quanto riguarda Boselli, credo che qui sia una questione anche di et�. Per chiarire, vorrei dire che ad esempio a mio padre le storie di Boselli non convincono, mentre a me entusiasmano: davvero eccellenti le storie legate al passato di Carson, e l'idea di rivitalizzare il "vecchio cammello", troppo spesso da Nizzi trattato come una sorta di vecchietto comico: Carson � anche questo, ma non solo! Credo perci� che debba essere raggiunto un equilibrio tra i due tipi di sceneggiatura. Non mi piace infine, ma � un'opinione personale, l'eccessivo "superIO" di Tex in alcune occasioni: � mai possibile che non sbagli proprio nulla? Almeno ogni tanto sarebbe simpatico non renderlo cos� invincibile... � mai possibile che il whisky che fa tremare pure Carson nel Maxitex 2, Tex se lo scoli senza fare una piega? Per quanto riguarda i disegni (anche qui esprimo opinioni personali) direi che Villa � irragiungibile, ma lento; poi Letteri � ancora valido ma mi pare un po' in calo; non mi piace molto Marcello, mentre impazzisco per Ortiz...
Per concludere dico che secondo me Tex � una serie che "non morir� mai",
visto che anche ripetendo gli stessi soggetti da 50 anni (pi� o meno) �
sempre godibile come forse nessuna serie Bonelli. Voglio dire che �
impossibile che una storia di Tex possa deludere in toto, come invece pu�
succedere con Dylan Dog, Nathan Never etc.; magari non si raggiungono
neanche le vette che a volte altre serie possono toccare, ma non ci sono
neppure cadute totali.
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Ciao ragazzi, sono la nipote del disegnatore Giorgio Trevisan. Volevo solo lasciarvi una piccola curiosit�. Nel numero "Un principe per Norma" di Ken Parker, mio nonno ha disegnato la parte "Shakespeariana" del racconto. In questa effettivamente Norma non assomiglia particolarmente a Marilyn, per il semplice fatto che sono io! Mio nonno pensava che la Monroe, pur essendo una splendida donna, non avesse un aspetto molto "ofeliano", e quindi decise di addolcirne i lineamenti mescolandoli a quelli della nipote di, allora, otto anni. |
Spett.le redazione di uBCfumetti,
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Finalmente un sito di facile lettura. Io mi chiedo come mai alcuni
devono rendere la vita complicata agli altri. E' vero che nessuno �
obbligato a "sitarsi" e pu� liberamente scegliere dove soffermarsi, ma un
po di criterio credo che non guasti. Complimenti per il vostro lavoro. Un
appassionato di fumetti come me non pu� che ringraziarvi infinatamente.
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