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DOPOLAVORO
SET./OTT. 2001

La posta di uBC
Dialoghi nella rete

In questa pagina:
Troppo pudore rovina la zuppa

Dopolavoro
Dialoghi nella rete  

"Dialoghi nella rete" di questo mese torna ad occuparsi di presunta censura con questo intervento relativo al n.19 di Dampyr e tratto dal newsgroup it.arti.fumetti.bonelli.

Troppo pudore rovina la zuppa


interventi di Sten e Pukel dal newsgroup it.arti.fumetti.bonelli

(5k)
DP n.19
  
Sten:
A proposito di Dampyr n.17, purtroppo devo ammettere che la storia mi ha convinto solo nelle scene con il mago maghrebino, mentre il resto ha veramente poco mordente. E tutto questo sembra avere una causa...

Infatti i personaggi di questa storia sono scrittori "maledetti" della beat generation: Borroughs, Allen Ginsberg, etc. In una scena, vediamo "Borroughs" che deve farsi immediatamente un'i- niezione d'insulina. In un'altra, un certo Hank, dichiara di avere il sangue malato. Ora, basta leggere un po' tra le righe per capire che uno dev'essere un tossicoma ne e l'altro ammalato di AIDS, altri ancora avere relazioni omosessuali, etc.

Non capisco perche' censurare questi termini: tra l'altro la storia ne avrebbe guadagnato. Il demone poteva essere lasciato intravvedere come metafora della droga. O della gelosia. E le visioni, sia come allucinazioni indotte dal demone che come frutto della droga. Omettere questi particolari produce riduce la vicenda a una mera storia di mostri (con l'eccezione gia' detta del mago e di suo nipote).

Altra nota: il demone era un plagiario... e con un pessimo gusto. (Ha copiato da una vecchia storia di Zio Tibia/Uncle Creepy. Ma il motivo della morte in un mondo immaginario e' stata ripresa ad nauseam da altri, tanti altri...). A questo punto sospetto che fosse veramente Hank, a questo punto (lo scrittore di scarso talento) e non il demone delle narrazioni a mettere insieme quelle scenografie...

Resta da comprendere le cause di questa manovra: gia' nel primo episodio di Dampyr la storia era stata riscritta (o almeno ho avuto quest'impressione). Se ne puo' discutere: gli autori della Bonelli temono di offrire cattivi esempi? (Anche Dylan Dog e' iventato piu' pudico? Non lo seguo piu'...)

Pukel:
Discutiamone pure! Se la storia scritta cosi come sta ti ha consentito comunque di pensarci su e di trarre conclusioni, o sviluppare considerazioni sulla base di qualche espressione indeterminata e a me pare che sia stata scritta bene cosi, da questo punto di vista.

S:
Non esattamente. A me pareva che fossero presenti potenzialmente nel soggetto, e, forse, nelle intenzioni degli scrittori: ma non sono venute alla luce, rimanendo quasi inespresse, prive di incisivita', e lasciando il campo alla storia di mostri.

Oppure mi aspettavo una storia piu' allucinante, dato l'argomento. Non allucinazioni standard. La parte piu' visionaria finisce per essere proprio quella vissuta dai personaggi con i piedi per terra...

P:
Altri potrebbero vederci cose diverse, o le stesse che vedi tu, o le stesse che vedi tu ma in maniera diversa.

S:
Questo avviene sempre, volendo. (Es. interpretazioni allegorico-simboliche dell'ultima storia di Topolino...) ^_^;

P:
Se Maurizio Colombo avesse scritto pane al pane e aids all'aids, avrebbe scritto una sola storia invece di molte, perche' una sola sarebbe potuta essere l'interpretazione della storia.

S:
Non necessariamente. Ogni storia puo' essere aperta a piu' interpretazioni: ma quello che intendo dire e' che risulta priva di incisivita'.

Ben venga l'omissione se risparmia discorsi moralistici standard, ma in questo caso i personaggi risultano mediamente poco delineati, tranne "Borroughs" e Jack. Forse la caratterizzazione sarebbe stata piu' convincente se avessero usato due soli scrittori invece che un intero gruppo o generazione. (D'altra parte, e' chiaro che volevano che ci fosse il discorso della "generazione perduta"...)

Comunque, il risultato e' che (Woody) Allen Ginsberg e Gregory (Hunter?) Sierra ^^; potevano indossare la tuta rossa dei guardiamarine di Star Trek fin dall'inizio: il marchio del personaggio programmato per morire durante la storia... e non sono stati sviluppati molto.

Forse le pagine erano poche per sviluppare adeguatamente il soggetto. Che comunque non e' stato reso in modo incisivo.

Per tornare alle interpretazioni, queste possono sempre essere molte. A me sembra che pero' abbiano lasciato spazio solo alla "storia di mostri" (e, inoltre, alla storia del mago e di suo nipote). Anche le messe in scena, operate dal demone, erano piuttosto deludenti.

Insomma, un buon spunto, un po' ambizioso, sfruttato poco bene. Piu' interessante la storia collaterale. (Succede). Il demone narratore pero' era divenuto un demone plagiario... e su questo sembra che nessuno abbia detto da ridire. ^_^

P:
Non so se gli autori della Bonelli temono di offrire cattivi esempi, forse qualcuno di loro che ci legge puo' rispondere su questo interessante punto.

Personalmente, non credo sia intenzione della SBE impedire i "cattivi esempi". Il termine andrebbe pero' definito, e puo' darsi che io e te non ci troveremo d'accordo, o forse si, che importa? Per me DD ha dato dei cattivi esempi le volte in cui e' stato cosi manicheo nelle sue schematizzazioni buoni/cattivi che al confronto il Comandante Mark era un personaggio assillato da dubbi sulla giustezza della sua causa. Immagino pero' che tu intendessi "cattivi esempi" in senso dylandoghiano, cioe' "cose buone e belle ipocritamente negate da una societa' ecc...", ad esempio una storia d'amore omosessuale e non, per esempio, un elogio dello stupro o del massacro del Sand Creek o del suicidio in eta' adolescenziale.

S:
Non esattamente. Intendo personaggi/comportamenti che possano "mettere in imbarazzo" la casa editrice Bonelli... ^_^

P:
Cioe'? Debbono andare a cercarsi i guai? E' obbligatorio? Pensi che esercitino una sorta di censura? A me pare probabile che qualcosa del genere si faccia (ma certi dettagli nei disegni di Devescovi continuano a scappargli:-) -o forse li lasciano) ma non credo che censurino le idee. In fin dei conti, perche' gli autori dovrebbero voler scrivere storie "forti"? Quando nella trama standard "il cattivo mette nei guai il buono che gli fa un mazzo cosi alla fine" riescono a infilare comunque quello che vogliono in modo "lieve", perche' dovrebbero andare a cercare quello che a me sembra un effettaccio a sensazione? Scusa, tu non intendevi una cosa del genere, ma io me lo immagino cosi. Forse puoi perdere un minuto per farmi un paio di esempi?

S:
Proteste di cosiddette associazioni genitoriali, etc., indipendentemente dal fatto che il comportamento "scorretto" sia in realta' lecito, o che non ci sia proprio nulla, o che addirittura le proteste non abbiano capito la storia, che la situazione da loro descritta addirittura non esista (avvenuto per fumetti giapponesi), oppure che la storia risulti bella e che sia piena di atrocita' ma che la storia sia bella e tragica proprio per questo.

Altrimenti dove lo mettiamo "Gesuita Joe" di Hugo Pratt?

P:
In tal caso, credo che forse potremmo chiamare in altro modo questi "cattivi esempi", visto che quale piu' quale meno sono ormai generalmente considerati "normali" e non piu' "esemplari" ne' "cattivi" dai mezzi di informazione e dalla maggioranza delle persone (almeno di quelle che conosco io).

S:
A meno che non avvengano in un fumetto... ^^; (Vedi le denunce sui giornali. Vedi Tex, l'anno scorso, ritenuto diseducativo da un'associazione... perche' fumava. Alla faccia della storia. Quando acquisto fumetti, voglio storie, non "giornaletti pedagogici". La storia al primo posto. Se poi l'autore e' come Miyazaki e sa fondere i due momenti, non ho nessun problema,, anzi. Ma, se mette remore alla storia per evitare "scandali"... bene, "fuori dal cerchio dei narratori di storie"). ^^;

P:
Non so, sembra che tu parli di una storia accaduta realmente (e di una verita' che bisogna rispettare) invece che di una invenzione dell'autore fumettaro; ma...

S:
Allora, il discorso e' questo: gli autori di Dampyr hanno deciso di autocensurarsi oppure hanno deciso di moderare i toni per ragioni di gusto? (In questo secondo caso, suggerisco di scegliere altri soggetti invece di produrre creature imperfette, oppure di lasciarsi andare).

P:
... se il tuo sospetto che si siano autocensurati e' fondato o no possono saperlo solo loro. Quindi: "Colombo & Boselli & Genzianella, se ci siete, battete un colpo!".

 

 


 
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