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DOPOLAVORO
GENNAIO 2001

Addio G.L.B.
La posta di uBC/1

In questa pagina:
L'ultimo saluto
Adios, G.L.B.!

Dopolavoro
Addio G.L.B.  

In questa pagina del dopolavoro, dedicata alla scomparsa di Gianluigi Bonelli, ospitiamo una breve rassegna stampa tratta dai numerosi articoli apparsi in rete ed un piccolo omaggio (un acrostico) realizzato da Marco Zucchi.

L'ultimo saluto


rassegna stampa a cura di Fabrizio Gallerani

Alla notizia della scomparsa di Gianluigi Bonelli, avvenuta lo scorso 12 gennaio ad Alessandria nella clinica dove era ricoverato per gravi problemi cardiaci e respiratori, � stata riservata grande attenzione da parte di tutta la stampa nazionale.

Quotidiani e telegiornali hanno dedicato alla notizia numerosi servizi di cronaca: le corrispondenti edizioni online hanno ripreso la notizia, spesso pubblicando altri approfondimenti. Questa una piccola rassegna stampa degli interventi pi� significativi e, a seguire, alcuni estratti delle dichiarazioni rilasciate da amici ed addetti ai lavori.

Su "Il Nuovo" il ricordo di Alfredo Castelli
e Bonelli, il cowboy di via MacMahon

Su "TiscaliArt" il ricordo di Michela Medda

Su il "Corriere della sera" l'intervento di Beppe Severgnini

Su "La Stampa" il ricordo di Oreste del Buono
un altro articolo di Guido Tiberga
e la cronaca dall'edizione provinciale di Alessandria

Su "La Repubblica",
Addio a Gian Luigi Bonelli il pap� di Tex Willer

Su "La Nazione",
Addio vecchio Tex

Su "Il Messaggero",
L'intervento di Renato Gaita
e una intervista a Sergio Cofferati

Su "CNN Italia",
E' morto Bonelli, con Galleppini fu il 'padre' di Tex Willer



intervento di Alfredo Castelli

Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se Gian Luigi Bonelli non fosse esistito: sicuramente non sarebbe esistito il suo personaggio specifico, Tex, ma quasi certamente non sarebbe neppure nata quella scuola di autori e quel caratteristico tipo di pubblicazione (albi di 96 o pi� pagine, che costituiscono veri e propri romanzi) che oggi sono la punta di diamante del mercato fumettistico italiano; forse, in assenza di una personalit� forte come quella di Gian Luigi Bonelli, i fumetti di avventura sarebbero regrediti - come � purtroppo accaduto al di l� dell'oceano a poco pi� di meri esercizi di virtuosismo grafico. Senza Gian Luigi Bonelli avremmo avuto molto meno stimoli per sognare.
Grazie alla sua opera i sogni resteranno; lui, purtroppo, ci mancher�.



intervento di Michele Medda

Gianluigi Bonelli non c'� pi�. Lo ricorderemo, con Aurelio Galleppini, come autore di Tex Willer, personaggio irripetibile e unico. Unico come il suo autore, narratore viscerale, istintivo, alieno da intellettualismi. Unico, appunto, in un'epoca in cui qualsiasi imbrattacarte tiene seminari sulla scrittura creativa. Gli artifici linguistici di "Gielle", le sue "sventagliate di piombo caldo", "satanasso" e "peste!" erano arte della narrazione allo stato puro. Eppure lui non si definiva un artista, ma "romanziere prestato al fumetto e mai pi� restituito".

Tex oggi � oggetto di omaggi e saggi critici, mostre, conferenze, tesi di laurea, � citato in cruciverba, testi di canzoni, � stato protagonista di un videoclip e di cartoni "semi-animati". Oggi unisce con il filo della fantasia la generazione del dopoguerra, quella dei calzoni corti, con quella dei "manga" e di internet. E sopravvive al suo autore. Aldil� del dolore che ogni lutto comporta, non potrebbe esserci consolazione migliore per dire senza lacrime: "Adios, amigo".



intervento di Claudio Villa

Lui ha inventato, per primo, il difensore delle minoranze, si � schierato dalla parte di un popolo, gli indiani, sino ad allora considerati come brutti e cattivi. Il suo essere anticonformista nella vita gli ha permesso di creare un personaggio come Tex di grande modernit�. Bonelli aveva l'abitudine di immergersi fisicamente nelle mappe dei luoghi in cui ambientava le avventure di Tex. Esattamente come Salgari, creava in una sorta di immersione a distanza in quei posti. E' senza dubbio da paragonare ai grandi della letteratura italiana. L'unica consolazione che ci resta � l'eco della sua presenza nel suo pi� famoso personaggio, Tex, che continua a vivere.



intervento di Umberto Eco

Con la morte di Gian Luigi Bonelli scompare un personaggio mitico come il suo Tex. Mi dispiace molto perch� Bonelli � stato un grosso protagonista della storia italiana del fumetto, che ha accompagnato numerose generazioni anche se, curiosamente, non la mia. Quando � arrivato Tex, infatti, io ero uscito gi� dai fumetti, per rientrarci, poi, da adulto. Per ragioni anagrafiche, quindi, non � stato uno dei fumetti della mia infanzia. Ci� non toglie nulla, comunque, alla grandezza di Bonelli, che � riuscito a creare un ciclo interminabile con la sua fantasia sfrenata.



intervento di Luciano Secchi

Muore uno dei padri nobili del fumetto italiano. Un grandissimo personaggio, un nobile artigiano. L'ho conosciuto molti anni fa, nel '67, io avevo gi� successi alle spalle come Kriminal o Satanik ma lo consideravo il mio maestro e non solo per Tex, che ho studiato e letto mille volte. Ha aperto nuove strade, ha modernizzato il western ed ha influenzato non solo il mondo dei fumetti, ma anche grandi autori come Sergio Leone, che gli deve molto.



intervento di Mario Gomboli

Gianluigi Bonelli ha inventato il western all'italiana. Gi� nel primo Tex - continua - c'era quello spirito proprio del western all'italiana. Quel tipo di atmosfera senza alcuna enfasi con l'invenzione di un genere nuovo, molto italiano, di grande freschezza e con una grande visione anticipatrice come quella di volere Tex Willer amico degli indiani, nei tempi in cui John Wayne diceva che l'unico indiano buono era quello morto. Tra i suoi altri meriti, quello di aver fatto un fumetto che si � rinnovato continuamente restando sempre leggibile, mai pomposo. Lo leggo da quando ero ragazzo e ancora mi appassiona.



intervento di Sergio Cofferati

Mi dispiace molto, con Gianluigi Bonelli muore un capostipite dei cartoons, non solo il pap� di Tex Willer. Bonelli non � stato solo l'inventore di Aquila della Notte, ma anche un editore innovativo e coraggioso. Dopo la morte di Galeppini, che � stato il primo disegnatore del fumetto, ora lo raggiunge il creatore. Si chiude un'epoca ma � importante che ci sia continuit� e che Tex continuia uscire e a vivere.



intervento di Alfonso Pecoraro Scanio

Se avessimo un minimo di orgoglio nazionale non avremmo esitazione a definire Bonelli il Disney italiano. Bonelli non ha inventato solo un personaggio, ma una lingua, uno spazio creativo, un filone su cui si sono innestati felicemente molti eredi. Tex non ha galoppato solo in Italia, ma in tutto il mondo, dove � diventato il simbolo di un fenomeno paradossale come il western all'italiana.

 

 




"Adios, Gianluigi Bonelli!"


piccolo omaggio di Marco Zucchi

Anno 1948, settembre, nasce Tex.

Doveva stare a cavallo qualche anno,

Invece di anni ne sono passati per ora 52.

Ormai nessuno pu� scalzarlo dalla sua fama.

Sembrava che qualche censura, qualche politico, qualche moda,

Guastasse la festa. Nessuno c'� riuscito.

I tempi sono passati, gli interessi si sono modificati.

Anche Tex qualcosa ha cambiato.

Nolitta, Nizzi, Boselli hanno prima affiancato poi sostituito

La grande mente creatrice di Gianluigi Bonelli, padre di Tex, di tanti personaggi di contorno, di tante situazioni avventurose.

Una trib� nascosta di vichingi, russi,

Indiani dell'India, messicani, Montales, Pat Mc Ryan,

Gros Jean, Mefisto, Yama, Cochise,

Illusionisti, cercatori d'oro, qualche (poche) femmina fatale,

Banditi della peggiore specie,

Oppure gente semplice coinvolta in qualche fatto strano, ma soprattutto

Navajos, guidati dalla grande personalit� di Tex - Aquila della Notte.

Era, Bonelli Gianluigi, una persona schiva, rare le interviste.

L'Avventura � Avventura, diceva, con la mano a sottolineare

La sua dichiarazione, che non ammetteva repliche.

Il 12 di gennaio, 2001, se ne � andato, ma le sue avventure resteranno sempre in noi.

Adios, Amigo!

(13k)
disegno di Monti
(c)2000 SBE

 
 


 
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