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" Piovuto dal cielo"

TESTI
Tito Faraci
DISEGNI
Giovanni Freghieri

Foto di gruppo

Pagine correlate:

Una storia anomalmente speciale.

Superman Versus Robocop2
recensione di Cristian Di Clemente

Per una volta iniziamo dalla copertina di Angelo Stano che, per l'impostazione "supereroistica", pu� lasciare indifferente solo chi non ha mai letto una storia dell'indagatore dell'incubo, facendo presagire che questo Gigante sarebbe stato davvero speciale. L'incontro ravvicinato di Dylan con un extraterrestre �, in effetti, qualcosa che (almeno nelle modalit� qui narrate) non si � mai visto sulle pagine della serie. Certo, non sorprende pi� di tanto la rivelazione che Roger non sia un alieno ma il frutto di esperimenti genetici: la sua storiella era troppo coincidente con quella di Superman per rendere credibile un "plagio", a livello narrativo, cos� forte. Dopotutto, se nel Giornale di Sergio Bonelli scrivono "... che dice di provenire da un pianeta morente" anzich� "... che proviene" un motivo ci sar�... ;-) Quella che resta �, cos�, una "ammessibile" citazione tramite il fumetto di Steel Man (vedere la scheda della storia). Fino a pag.166 la storia, comunque, pur senza spiccare mai il volo, si mostra piacevole senza distaccarsi dalla filosofia "dylaniana", presentandoci, oltre alle vicende di Roger, una credibile fidanzata per Dylan e un serial killer, Morgon, da ricordare per la crudelt� e la freddezza.

"Troppo ridicolo e distante dai canoni della serie Morgon, nella sua nuova versione in stile Robocop2"    
Elementi questi, apparentemente slegati tra loro, che da pagina 167 in poi trovano dei collegamenti che lasciano l'amaro in bocca, in un susseguirsi di eventi poco digeribili. Troppo ridicolo e distante dai canoni della serie Morgon, nella sua nuova versione in stile Robocop2 (che sarebbe stata appena accettabile in una serie fantascientifica come Nathan Never) e troppo folle il piano d'assalto in una zona militare di Dylan e Wells (e, soprattutto, la sua riuscita). Troppo forti le coincidenze che Dylan sia fidanzato con una donna (ridotta, nel finale, a "bella in pericolo") che lavora proprio nel centro da cui Roger � scappato, e che quest'ultimo incontri proprio Dylan come prima persona. Troppo stereotipati i militari ed il "mad doctor". Tutto questo va ad abbattere il giudizio sul soggetto, che � la media tra il 4 della prima parte e il 2 della seconda.
(22k)
Roger salva Karen dal perfido Morgon
disegno di Giovanni Freghieri (c) 2003 SBE

La sceneggiatura � attenta, con molta sensibilit�, alla nascita e all'evoluzione del rapporto, quasi paterno, di Dylan con Roger, nonch� alla caratterizzazione del glaciale Morgon (quello ancora in carne ed ossa). Mancano, tuttavia, dei picchi, la storia scorre prevedibile e i dialoghi, nel finale, risentono della "banalizzazione" del soggetto.

L'impressione � che sia mancata un'idonea prospettiva per inquadrare gli eventi: l'io narrante di Dylan non ha aiutato la lettura in tal senso, aumentando la sensazione di implausibilit� di quanto visto. La celebrazione del fumetto nel significato di pura evasione, voluta da Tito Faraci, necessitava di un punto di vista diverso: quello di Roger, un bambino appassionato di fumetti di supereroi che, dopo essersi sporcato con la vita reale, diventer� (forse, lascia intuire il finale) un eroe come Steel Man.

I disegni non danno l'idea che Freghieri abbia sfruttato appieno le potenzialit� del formato gigante, con risultati che non sarebbero stati dissimili in un albo della serie regolare. E' confermata la forte discontinuit� degli ultimi tempi: a primi piani quasi sempre pregevoli (vedere terza vignetta di pag.103 o l'ultima di pag.129), Freghieri alterna figure a mezzo busto poco soddisfacenti (vedere penultima vignetta di pag.60) o vignette decisamente abbozzate (quarta ed ultima vignetta di pag.110). La scelta delle inquadrature � efficace, come pure l'espressivit� dei personaggi. Da segnalare il cambio di stile del disegnatore per la trasposizione delle vignette dei comics di Steel Man (pag.122-123, pag.176-177) o per l'incubo di Roger (pag.93-97). Quest'ultimo tratto, in particolare, ricco di contrasti tra chiari e scuri, potrebbe meritare sviluppi. Poco gradevole, invece, la soluzione adottata per le ombre di alcuni primi piani (vedere pag.53, 74, 108, 109, 157, 162, 166), che ha conferito un inquietante effetto "lucertola".
 

 


 
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