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" Le notti di Halloween"

TESTI
Giancarlo Marzano
DISEGNI
Corrado Roi

Sinistri incontri

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... resistere per trent'anni
recensione di Cristian Di Clemente

L'esordio di un nuovo autore sulle pagine dell'indagatore dell'incubo � sempre un elemento d'interesse. Quello di Giancarlo Marzano non ha tuttavia lasciato il segno: il soggetto � semplicissimo, al limite dell'evanescenza, e dopo dieci tavole sappiamo praticamente tutto quello che c'� da sapere, poich� sono tante le domande che non ricevono risposta. Perch� i "cacciatori" compaiono solo a Holmwood? E' plausibile che il segreto di Holmwood non sia trapelato all'esterno (dopotutto siamo nell'Inghilterra del terzo millennio), che le autorit� non si siano accorte di nulla e che il paese sia ancora abitato?

Non fraintendeteci, non sosteniamo che una storia debba spiegare tutto puntigliosamente nei minimi particolari. Tuttavia, per evitare che il lettore si ponga tali quesiti, a nostro avviso da un lato andrebbero evitate indagini (tanto razionali quanto inconcludenti nell'episodio), dall'altro lato occorrerebbe puntare tutto sull'incubo ed il terrore allo stato puro, astraendosi dal piano reale (vedere la storiellina breve "Zombi!", pag.63-74 de "Gli orrori di altroquando", Speciale 2), cosa che non � accaduta. La storia, quindi, non decolla e non riesce a destare interesse, mantenendosi su un tono basso sino alla conclusione, senza riservare sorprese.
Abbiamo situazioni classiche (il piccolo paese semi isolato dal mondo e una vecchia leggenda, molto superficiale) e personaggi stereotipati (il reverendo) o poco incisivi (Luna, cliente di Dylan).

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Nella foresta
disegno di Corrado Roi (c) 2004 SBE

La sintonia di Marzano con Dylan � da migliorare: il caso che Luna presenta non rientra nel suo campo di attivit� (si tratta, dopotutto, di persone scomparse) e stupisce la velocit� con cui viene accettato, evitando anche le domande di rito ("si � rivolta alla polizia?") e gli scrupoli ("solitamente non mi occupo di queste cose"). Dylan neppure si consulta con l'ispettore Bloch, arrivando cos� in un paese senza alcuna "copertura" e dove il timoroso poliziotto locale pu� bloccare l'accesso agli archivi delle indagini dietro la mancata autorizzazione del giudice locale.

"La storia [...] non decolla e non riesce a destare interesse, mantenendosi su un tono basso sino alla conclusione, senza riservare sorprese. "    

Alcuni aspetti o soluzioni necessarie per mandare avanti la storia sono poco convincenti e abbattono ulteriormente il giudizio sulla sceneggiatura:

  • il furgone mai rimosso in trent'anni (nessuno dei parenti lo ha richiesto, ma l'amministrazione locale pu� permettersi una rimozione forzata in tre decenni?);
  • il poliziotto timoroso che ha lasciato aperta la stazione di polizia di notte (cos� Dylan pu� scegliere di "chiudersi in trappola" l�);
  • l'anziano Jack Smithey che, dopo aver raccontato delle balle, crolla di paura per una domanda che certamente poteva aspettarsi (indirizzando cos� Dylan e amici verso la direzione giusta);
  • Luna che improvvisamente cessa di essere formale con Jack e gli d� del tu;
  • il motivo che Shelley, insopportabile moglie di Jack (e definirla in tal modo � un complimento), d� per non aiutare il padre di Luna, condannandolo a morte.

    Corrado Roi ha uno stile che nelle ambientazioni notturne e nebbiose riesce a dare il meglio di s�, con vignette affascinanti, ricche di sfumature e contrasti tra chiari e scuri (l'incubo di Luna alle pag.60-61, l'ultima vignetta di pag.100, il vignettone sopra riportato, l'ultima vignetta di pag.116 solo per far alcuni esempi). Nelle sequenze diurne il tratto Roi perde la forza evocativa, mentre l'espressivit� � in genere adeguata (l'emozione mista a sorpresa di Luna nella penultima vignetta di pag.72, il terrore di Jack nella prima vignetta di pag.77), come pure la riconoscibilit� dei personaggi. Sempre affascinanti le sue donne, anche se con il vizio di assomigliare un p� troppo a quelle del passato. Resta il dubbio se Luna avesse i capelli chiari o scuri (nella routinaria copertina Stano opta per la prima ipotesi).
     

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