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"Il sesto senso"? No, solo "quinto e mezzo"...
Una fiaba moderna
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Giuseppe De Nardo torna ai testi di Dylan Dog con un episodio molto particolare e che pu� prestarsi a due diverse prospettive di lettura.
La fiaba
Come in ogni favola che si rispetti, Dylan e il suo cliente dovranno fare i conti con l'orco cattivo della situazione: il vampiro, che succhia la linfa vitale delle proprie vittime, le rende sue schiave e le costringe ad agire contro gli amici di un tempo (come nel caso del barista del music bar, amico del padre di Tom ma ora al servizio del suo nemico).
Naturalmente, poich� stiamo leggendo una favola, nessuno deve morire, anche se, naturalmente, i cattivi devono ricevere la giusta punizione. Cos�, il vampiro e i suoi seguaci sono sconfitti nel bosco incantato dall'indagatore dell'incubo, in soccorso del quale arrivano, "deus ex machina" che si ribellano al male, la musica (nella forma di un cantante leggendario) e la natura (nella veste di un gatto). I genitori del fantasmino si ritrovano e superano insieme il loro dolore, creando nuova vita. Nella prospettiva della fiaba non ha senso porsi delle domande. Perch� interrogarsi sul come mai il padre del fantasmino sia tornato proprio nella citt� in cui sa che l'orco lo vuole morto per un grave torto subito in passato, e allo stesso tempo sia cos� poco furbo da portare al collo la sua sola assicurazione sulla vita nei confronti del cattivo (una chiave di una cassetta di sicurezza con documenti compromettenti)? Perch� stupirsi dell'ingenuit� di Dylan che non capisce il fine dei suoi nemici quando gli ordinano di sparare un colpo a salve in aria (ovviamente, creare delle prove contro di lui) e che si allontana dal bosco dopo una collutazione senza neppure verificare che i suoi avversari siano sistemati o, almeno, disarmati? Oppure perch� chiedersi che differenze esistano tra i vivi e i fantasmi se questi ultimi possono tenere in mano salvadanai (pag.5-9), piantine stradali (pag.33, prima vignetta) oppure ordinare (e, immaginiamo, pagare) pizza a domicilio per i propri gatti (pag.37)? L'episodio dell'indagatore dell'incubo
Infelice il personaggio della zia Emmeline, anch'essa fantasma: una soluzione che deprezza il colpo di scena di pag.92, quando scopriamo che il piccolo Tom � in realt� morto. In queste situazioni alla "Il Sesto senso" (vedere la scheda della storia) si � portati a rivedere tutto quello che � accaduto in precedenza, e la presenza di un'altro fantasma sembra un tradimento al lettore, in quanto rendeva impossibile anche solo intuire la verit� su Tom, in un contesto gi� povero di quei piccoli particolari fuori posto che, colpendo l'attenzione ma non svelando la soluzione, avrebbero reso interessante una seconda lettura. E se in una fiaba non bisognerebbe soffermarsi sui dettagli o essere pignoli con le soluzioni narrative, lo stampo realistico della storia ("il vampiro" � solo il soprannome di un usuraio) e la mancanza di un'idonea atmosfera magica o misteriosa fanno balzare all'occhio i punti deboli riportati. Concludendo, il giudizio complessivo � buono per l'idea portante dell'albo, ma appena sufficiente per come � stata trasposta in sceneggiatura. ![]() ![]() ![]()
Ben realizzate tutte le ambientazioni interne (come cura del dettaglio e resa architettonica) ed esterne (in particolare, il bosco e tutte le sue foglie). Comunque, viene da chiedersi come mai sia cos� difficile trovare, in queste pagine, l'ombra proiettata al suolo da parte di una persona in piedi. Supponiamo che sia il risultato di una scelta dettata dal fatto di non rendere evidente la diversa natura tra Dylan e i fantasmi... ;-) ![]() ![]() ![]()
Copertina discreta di Angelo Stano, che chiarisce sin da subito parte del significato del titolo, ma con un Dylan troppo secco, quasi ai limiti dell'anoressia, a giudicare dai suoi polsi.
Nel complesso, lo spunto dell'episodio � tra i pi� toccanti e profondi degli ultimi tempi per la serie, ma purtroppo non � stato adeguatamente supportato dalla sceneggiatura, piuttosto fredda e poco tendente al creare emozione nel lettore.
Vedere anche la scheda della storia
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