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Sapevamo gi� che i ripetitori per cellulari potrebbero essere dannosi per la salute dell'uomo. Quello che ignoravamo � che tramite essi possiamo essere raggiunti dai demoni dell'aldil�!
Vatti a fidare dei ripetitori per cellulari . . .
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Dylan Dog non va molto d'accordo con la tecnologia. I lettori abituali sanno che l'indagatore dell'incubo non ha in simpatia fax e computer. Come dargli torto, del resto? In passato ha gi� sperimentato che i cellulari fanno parte di una macchinazione a livello mondiale per controllare e condizionare il comportamento dell'uomo (come raccontato nel n.176 "Il "progetto""), mentre in quest'albo scopre alcuni effetti collaterali dovuti all'inquinamento elettromagnetico generato dai ripetitori per telefonini :-). La storia di Ruju si propone come un incubo in piena regola. Nessun serial killer o vicenda dai toni giallo-polizieschi, ma tanti orrori e crudelt� come, ci sembra di poter dire, da un p� di tempo non si vedevano sulle pagine dell'indagatore dell'incubo. Il soggetto non � originalissimo: un'epidemia di follia, una sola persona (il signor Pierce Saltzman) che intuisce cosa sta succedendo e che si rivolge a Dylan, motivandosi con la solita frase "lei � l'unico che pu� credermi". Le cause della follia generale sono piuttosto fantasiose ma inquietanti per i nostri tempi: le perturbazioni sulla superficie del sole (le "macchie solari" che danno il titolo all'albo), attraverso il buco dell'ozono e amplificate dai ripetitori delle telecomunicazioni, fanno impazzire le persone portando loro messaggi dall'aldil�, spingendole a suicidarsi eliminando pi� persone possibili, per poi rinascere come una specie di zombi e uccidere ancora. E Dylan si limita a fare da spettatore in questa vicenda, coinvolto in pieno nella spirale della follia. Il suo intervento non � decisivo, poich� il fenomeno cessa solo quando il ripetitore crolla per il peso delle persone impazzite che si sono arrampicate sopra di esso.
La storia prende quota grazie alla sceneggiatura, e anche se Saltzman non si discosta dalla caratterizzazione tipica dello "scienziato" (che tra l'altro non �) un p� pazzo al quale nessuno crede, e sua figlia June non � approfondita adeguatamente, ci sono degli aspetti tecnici e contenutistici che aggiungono valore e spessore al soggetto.
Si parte subito con una persona che viene seppellita ancora viva, con un corteo di zombi o "rinati" (tra cui Groucho e Bloch!). La sepoltura vista in soggettiva dalla vittima � uno dei primi incubi della storia dell'horror, e fumettisticamente risale addirittura a Winsor Mac Coy, l'autore di "Little Nemo", con il suo "Dreams of a Rarebit Fiends" del 1904, in cui i protagonisti, assidui "divoratori di crostini di formaggio" (traduzione del titolo originale), hanno incubi terrificanti dopo le abituali abbuffate.
Poi, una sequenza di orrori: si va dalla scena splatter con motosega all'ufficio postale (pag.18-19), come ai vecchi tempi ;-) e con qualche venatura umoristica, alle pag.74-77, un vero e proprio "inferno in terra", con persone inermi torturate fino alla morte o uccise con immagini forti e ben rappresentative dell'orrore della situazione. Tante crudelt� in primo piano, quindi, che non si vedevano da un p� su queste pagine e che negli ultimi tempi erano pi� che altro lasciate all'immaginazione del lettore, oscurando la vignetta al momento del delitto o cambiando l'inquadratura. Groucho partecipa poco alla storia, ma le sue battute sono brillanti e sale in cattedra con il colpo di scena finale. La sceneggiatura � particolarmente attenta ai dettagli, alle cose non raccontate: cos� abbiamo una situazione umoristica a pag.79, prima vignetta, legata al divieto di fumare nella clinica degli orrori, mentre Saltzman, a pag.22, prima vignetta, rappresenta tutto il suo nervosismo facendo fare un deciso giro al mappamondo nello studio di Dylan. Degna di menzione, infine, la responsabilit� che si � assunto Ruju facendo raffigurare i personaggi principali della serie come zombi. Fino ad ora solo un certo Tiziano Sclavi si era concesso di abbruttirli (vedi le trasformazioni nel n.173, "Per un pugno di sterline"), e scusate se � poco... ;-) ![]() ![]() ![]()
Molto buono il lavoro di Brindisi, in perfetta sintonia con le atmosfere cupe e angoscianti della storia.
Tutti i personaggi sono straordinariamente espressivi, e dai loro volti si legge l'orrore delle vittime (pag.74-77), il terrore e l'impotenza di Dylan (pag.66-67), lo smarrimento di June (ultima vignetta di pag.51). La camicia dell'ispettore Bloch nella seconda vignetta di pag.10 sembra veramente inzuppata dal sudore, e l'afa � sempre palpabile dai volti dei vari personaggi. Classica la rappresentazione di Saltzman (la persona un p� pazza ed eccentrica con occhiali enormi e spessi), mentre June esce dall'anonimato proprio grazie ai primi piani di Brindisi. Sempre preciso il disegnatore, infine, per quanto riguarda ambientazioni interne ed esterne. ![]() ![]() ![]()
Bella la copertina di Stano, che racchiude tutti gli elementi principali della storia (il sole infuocato, il ripetitore e gli "zombi"). Buona e "pittorica" la colorazione, con quel giallo del cielo, estremamente drammatico. Appare per� un p� forzata la rappresentazione plastica di Dylan, in particolare la posizione delle ginocchia. Nel complesso, un albo che non passer� alla storia ma fluido e scorrevole, ben raccontato e illustrato, che si legge volentieri e che riserva qualche sorpresa al lettore.
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